Parte a Milano PhotoVogue Festival 2023: le sfide etiche ed estetiche dell’Intelligenza Artificiale
Alessia Glaviano, Head of Global PhotoVogue , svela i contenuti della tre giorni che approfondirà il rapporto tra tecnologia e creatività, dal 16 al 19 novembre. Tutte le anticipazioni
Dal momento della sua creazione, il PhotoVogue Festival si è affermato come un palcoscenico dedicato all’esplorazione di temi etici ed estetici di rilevanza cruciale, abbracciando prospettive che spaziano dallo sguardo femminile all’inclusività e alla definizione della mascolinità. Nell’ottica della profonda indagine condotta nel 2022 sull’impatto dell’ubiquità delle immagini sulla nostra comprensione delle esperienze e delle reazioni agli eventi, l’imminente PhotoVogue Festival a Milano, in programma da Base dal 16 al 19 novembre, analizzerà in maniera approfondita l’impatto dell’intelligenza artificiale (A.I.) sull’esistenza umana e sulla creazione di immagini.
Ne parliamo con Alessia Glaviano, Head of Global PhotoVogue, tra sfide etiche e nuove frontiere artistiche delineate dal connubio tra tecnologia e creatività.
Intervista ad Alessia Glaviano sul PhotoVogue Festival
Come è nato il PhotoVogue Festival e quali sono gli obiettivi che, a distanza di otto anni, si prefigge in termini di divulgazione della cultura visiva e sensibilizzazione sulla tematica dell’etica e dell’inclusività?
PhotoVogue è un progetto che ha sviluppato la propria identità in modo organico, plasmando la sua presenza all’interno di una community sempre più vasta nel tempo. La passione per l’arte visiva costituisce il nucleo centrale di questo progetto. Il mio ruolo è stato quello di unire questa passione e fornire un momento di aggregazione e confronto, riflettendo ciò che avrei desiderato incontrare personalmente durante la mia visita a tutti i principali festival di fotografia a livello mondiale.
I valori fondamentali che ho voluto sottendere sono l’etica e l’estetica. Ogni anno mi sono dedicata alla ricerca di temi contemporanei che riflettessero, nella loro attualità, il contesto sociale e politico. Questa ricerca mi ha guidato costantemente nella selezione e nell’organizzazione dei contenuti proposti.
Considerando il team di collaboratori che l’accompagna (Chiara Bardelli Nonino, Daniel Rodríguez Gordillo, Caterina De Biasio e Francesca Marani), potrebbe descrivere il processo di selezione delle opere, incluso l’esito delle open call attivate?
Le selezioni che emergono dalle open call sono il risultato delle valutazioni espresse da una giuria internazionale, la quale presenta una diversificata gamma di background, origini e visioni. La nostra filosofia inclusiva mira a offrire un servizio che tenga conto non solo della diversità artistica, ma anche del contesto del mercato dell’arte. Personalmente, mi occupo esclusivamente della curatela e della fase finale dell’editing.
L’Intelligenza Artificiale al PhotoVogue Festival 2023
Come è stata concepita la scelta di concentrare il festival di quest’anno sull’Intelligenza Artificiale e quali sono le aspettative riguardo all’indagine sulle intersezioni tra arte, tecnologia e digitalizzazione?
Mi dedico costantemente a proiettarmi verso il futuro al fine di identificare i temi rilevanti che caratterizzeranno gli scenari successivi. Ho intrapreso conversazioni con il collega Fred Ritchin, il quale sarà presente al festival, riguardo all’evoluzione dell’intelligenza artificiale e al suo impatto sulle nostre vite. Negli ultimi mesi, ho osservato un notevole incremento nell’uso dell’intelligenza artificiale nell’ambito della generazione delle immagini, tanto da renderla un argomento di discussione mainstream.
Quali argomenti particolari saranno trattati nel simposio di tre giorni dedicato alle implicazioni etiche, estetiche e politiche sollevate dall’Intelligenza Artificiale, e quali prospettive si prevede di esplorare durante questo evento?
Sono particolarmente orgogliosa del simposio che si svolgerà nell’arco di tre giornate, dal 17 al 19 novembre, durante il quale condurremo un’approfondita analisi su molteplici tematiche. Esploreremo gli aspetti positivi e negativi, cominciando con Filippo Venturi e Michael Christopher Brown, con i quali esamineremo le applicazioni nel campo del fotogiornalismo, dalla generazione di notizie false alle carenze legislative che affliggono questi nuovi linguaggi. Successivamente, affronteremo argomenti più ‘leggeri’, come l’impiego dell’intelligenza artificiale nelle visioni della moda e dell’arte. Tra i nostri ospiti figurano Maison Meta, lo studio con sede a New York, noto per la sua completa immersione nell’Intelligenza Artificiale, che ha recentemente presentato la prima fashion week interamente generata con l’ausilio di questa tecnologia. In aggiunta, sono presenti anche gli artisti del creator labs di Google Pixel.
La mostra Eye Mama affronta il tema della maternità attraverso l’occhio di fotografe donne e non binarie. Quali sono gli obiettivi che sperate di raggiungere attraverso questo percorso espositivo?
Il tema centrale del Festival solleva interrogativi riguardo a ciò che realmente caratterizza l’umanità, e la maternità, con tutte le complesse sfaccettature a essa associate.
Ho seguito il progetto di Karni Arieli, artista e fondatrice della piattaforma fotografica Eye Mama, fin dalle sue origini: ci tengo molto. Quest’opera proietta il visitatore nelle profondità e nelle contraddizioni di una tematica spesso oggetto di disinformazione. Ho ritenuto fondamentale affrontarla attraverso immagini che non solo suscitano interrogativi, ma che offrono una visione completa e schietta.
Il festival prevede eventi satellite presso gallerie e partner selezionati. Come si integrano con il calendario principale?
Sono previsti numerosi eventi collaterali dedicati alla fotografia che agiscono attorno al fulcro delle conferenze e delle mostre presso BASE. Questi eventi si terranno negli spazi espositivi più prestigiosi di Milano, in simultanea con il PhotoVogue Festival. La lista aggiornata degli eventi è disponibile nel programma sulla nostra piattaforma.
CondéFuture è un’iniziativa volta a ispirare le future generazioni di talenti creativi. Quali sono gli elementi più significativi all’interno di questo programma?
Consideriamo di grande importanza mantenere un costante dialogo con le nuove generazioni, poiché esse presentano una prospettiva diversificata del mondo. Ci impegniamo nel confronto con gli adolescenti, i quali sono cresciuti in un’era caratterizzata dalla digitalizzazione e hanno un mind set già influenzato dalla tecnologia. Il nostro programma, totalmente gratuito, prevede la partecipazione degli stakeholder di Condé Nast in veste di mentori, accompagnando le visioni di questi giovani nel loro percorso di crescita e sviluppo.
Alessia Caliendo
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