Su Sky Arte: la maratona della docu-serie Le Fotografe
Dedicata alle fotografe italiane che esplorano la dimensione femminile, tra scoperta di sé, spiritualità, memoria e ricerca della maternità, la seconda stagione di Le Fotografe va in onda venerdì 3 novembre da Sky Arte
È una maratona all’insegna della fotografia contemporanea italiana quella proposta venerdì 3 novembre da Sky Arte, a partire dalle ore 21:15: in onda tutte le puntate della seconda stagione di Le Fotografe, la docu-serie ideata, scritta e diretta da Francesco G. Raganato. Il progetto si concentra sulle fotografe italiane emergenti, autrici attraverso le loro ricerche prendono in esame temi come la spiritualità, la ricerca della maternità, la memoria e la scoperta di sé.
Su Sky Arte la docu-serie Le Fotografe
La serata si apre con l’episodio dal titolo Nausicaa Giulia Bianchi – L’invisibile, in cui la fotografa racconta il suo lavoro dedicato alle donne cattoliche che vogliono diventare sacerdoti. Sottotrama della puntata sono i delicati argomenti della morte e del lutto, indagati attraverso la lente della macchina fotografica. È quindi la volta dell’episodio Chiara Fossati – Come me, in cui la foto–documentarista si concentra su due soggetti: la provincia e l’adolescenza. In Sofia Uslenghi – Ritorno a casa, in onda alle ore 22:30, la fotografa sceglie il mezzo dell’autoritratto per trattare la questione dello spaesamento, nel senso proprio di “perdita dei luoghi di appartenenza”.
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Le autrici emergenti della fotografia italiana
Nel quarto episodio della stagione, Giulia Gatti – Corazonada, la giovane vincitrice del Premio Pesaresi affronta l’archetipo della Madre, in un viaggio nel Messico centrale. Si prosegue, con Ludovica Anzaldi – Corpi liberi, in cui l’autrice utilizza la macchina fotografica come uno strumento di ribellione sociale: racconta così una Roma abitata da giovani madri che lottano ogni giorno per un futuro migliore, tra gruppi femministi e minoranze. La serata si chiude con il sesto e ultimo episodio: Cristina Vatielli – In memoria di me. L’artista racconta le relazioni affettive attraverso la “stage photography”, ovvero mettendo in scena momenti storici passati: dalle vicende delle donne di Picasso alla storia della prima coppia lesbica, che si è unita in matrimonio in chiesa a inizio secolo.
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