Le vendite e i commenti delle gallerie dalla fiera Paris Photo 2023
La fiera parigina si conferma come il più importante appuntamento internazionale per la fotografia. Alta la qualità dell'offerta e buono il feedback dei collezionisti, anche per le tante gallerie italiane presenti
Si è conclusa domenica 12 novembre 2023 Paris Photo, la più autorevole fiera internazionale di fotografia. Ospitata al Grand Palais Ephémère di Parigi – con una vista invidiabile sulla Torre Eiffel capace di far dimenticare le lunghe attese all’ingresso della fiera, ai pochi bar o all’irraggiungibile vip lounge – la 26ma edizione della fiera inaugurata nel 1997 contava per il 2023 191 tra gallerie e editori e circa 800 artisti provenienti da ogni angolo del globo.
Paris Photo 2023, la fiera della fotografia consolidata ed emergente a Parigi
Paris Photo offre ai collezionisti e agli appassionati un’eccezionale esposizione di progetti fotografici di elevata qualità artistica. Diretta da Florence Bourgeois, nella sezione principale si spaziava dai fotografi anonimi di inizio ‘900 alla Galerie Lumiere des roses di Montreuil a Man Ray e ai grandi nomi della fotografia contemporanea, come Araki, Nan Goldin, Shadi Ghadirian, Martine Gutierrez o ancora Viviane Sassen, artista olandese protagonista della mostra Phosphor al MEP Maison Europeenne de la Photographie di Parigi. E si scoprivano Sabiha Çimen alla galleria Lock di Berlino, con i ritratti intimi delle ragazze che nelle scuole religiose memorizzano il Corano per anni e che le sono valsi il premio Paris Photo-Aperture First Photobook Award nel 2022, o Frida Orupabo alla galleria Stevenson di Cape Town e Hassan Hajajj alla 193 Gallery di Parigi. Nella sezione Curiosa era raccolta la fotografia emergente, con l’ucraina Yelena Yemchuk alla galleria Kominek di Berlino che conduce lo spettatore attraverso un dialogo intimo oltre i confini personali e predefiniti. O Ilanit Illouz alla Galleria Fisheye, con nuovi processi nella creazione delle immagini in una profonda riflessione sulla storia sociale, politica ed economica.
Le gallerie italiane a Paris Photo 2023
Alta in particolare la qualità dell’offerta italiana, in fiera con moltissime presenze. Secondo la Galleria Studio G7 la fiera “è andata oltre le aspettative sotto tutti i punti di vista: pubblico entusiasta, istituzioni ricettive e vendite importanti. L’attenzione verso i nostri artisti Daniela Comani, Paola De Pietri e Franco Guerzoni”, prosegue Giulia Biafore, “è stata costante e ha confermato l’interesse del pubblico europeo e di quello americano per la proposta italiana. Puntare su un range di prezzo tra i 3.000 e i 20.000 euro si è rivelata una scelta vincente, e ora aspettiamo fiduciosi l’evoluzione del dialogo intrapreso con le realtà pubbliche straniere”. Viasaterna di Milano e Large Glass di Londra hanno deciso di unire le forze presentando un progetto dedicato al maestro Guido Guidi. “Abbiamo circa 40 opere fotografiche vintage dagli anni ’70 ai giorni nostri con prezzi dai 7 ai 14mila euro”, ci ha raccontato Irene Crocco. Anche M77 partecipava per la prima volta a Paris Photo con uno stand monografico dedicato al lavoro di Nino Migliori. “Dopo una mostra in galleria nel 2017 volevamo portare alla luce l’interessante varietà tematica nella produzione dell’artista bolognese. Attraverso una selezione attentamente curata delle sue fotografie rigorosamente vintage, esponiamo tre delle serie più iconiche dell’artista”, ci ha raccontato la direttrice Chiara Principe. Qui i prezzi avevano una forbice più ampia, dai 9 ai 55mila euro delle opere uniche vintage del 1970 e di grandi dimensioni. Nella sezione Curiosa Red Lab proponeva il lavoro di Silvia Bigi, vincitrice lo scorso anno del premio acquisto e dell’ingresso nella prestigiosa collezione Fondazione Francesco Fabbri.
Commenti e vendite degli espositori a Paris Photo 2023
Ncontemporary era quest’anno nella sezione principale della fiera. “Sta andando bene”, ci ha raccontato nei giorni di fiera il gallerista Emanuele Norsa, “abbiamo portato Walter Niedermayr, Erin O’Keefe e Cristian Chironi con un dialogo sul tema dello spazio, inteso non solo come paesaggio ma anche come spazio costruito e architettonico. I range di prezzi vanno tra i 3 e i 7mila euro per Chironi, per O’Keefe tra gli 8 e i 20mila euro e per Niedermayr fra i 20 e i 40mila euro. La risposta è stata ottima non solo tra i collezionisti di fotografia tradizionale che conoscono molto bene il lavoro di Niedermayr”, ha continuato Norsa, “ma anche per la scoperta del lavoro di Christian Chironi, non puramente fotografico ma anche performativo e che è stato acquisito da collezionisti italiani francesi e americani”. La galleria Valeria Bella presentava, oltre al bellissimo Quadrittico Giacometti di Ugo Mulas del 1962, i lavori della giovane e promettente Federica Belli che della fiera ci ha detto: “Paris Photo è una promessa mantenuta di bellezza e sogni stampati. Si ha l’impressione di visitare la propria, enorme, magnifica, collezione di fotografie umanissime. Certo questo è il punto di vista di una fotografa solo alla sua seconda edizione qui. Diverso è il punto di vista del gallerista, nel suo scegliere cosa esporre, e il ruolo delle fiere sempre più centrale nel determinare cosa è visto come arte e cosa non lo è. Quanto di tutto questo si ferma alla bellezza? Quanto raggiunge invece la poesia? E ha davvero senso chiederselo?”
Paris Photo 2023. Parola ai collezionisti di fotografia
Oltre ai molti artisti in fiera, negli stand non era difficile incontrare anche collezionisti naturalmente. Tra i più influenti in Italia c’era Ettore Molinario, con la sua preziosa collezione che vanta acquisizioni risalenti agli inizi degli anni Novanta e sarà presto aperta al pubblico: una casa museo nata dalla riconversione di una fabbrica in pieno centro a Milano in cui il collezionista vivrà con la moglie, Rossella Colombari, e dove il focus principale sarà la fotografia, insieme a design storico e scultura antica indiana e del Sud Est asiatico. Lo abbiamo incontrato nello stand di Pierre Podbielski, tra le opere di Gabriele Basilico dedicate a Roma (prezzi intorno ai 9.000 euro), l’iconica Capri di Francesco Jodice e i lavori di Silvia Camporesi. “Quest’edizione di Paris Photo”, ci ha raccontato Molinario, “si è contraddistinta per un più alto livello qualitativo e un migliore equilibrio tra fotografia storica e contemporanea, anche grazie alle aste più recenti che hanno fornito materiale di eccellente qualità e influenzato l’offerta degli espositori. I prezzi delle opere continuano a essere suddivisi in due categorie”, ha segnalato Molinario. “Alcuni galleristi adottano un approccio a lungo termine, proponendo prezzi equi e ragionevoli, pur tenendo conto del costo degli stand. Altri propongono cifre esorbitanti, lontane dal valore intrinseco dell’opera. Ho comprato tre opere storiche importanti in fiera: un negativo acetato di Man Ray del 1920, una carta salata di Etiene Carjat raffigurante Charles Baudelaire del 1861 e una fotografia emblematica di August Sander”. Tra i corridoi c’era anche la neodirettrice di Mia Photo Fair (a Milano, dal 10 al 14 aprile 2024) Francesca Malgara, a cui spetterà il compito di portare anche a Milano (dal 10 al 14 aprile 2024) un po’ della magia vista a Parigi.
Rischa Paterlini
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