Conoscere le speranze dell’Africa attraverso la fotografia. L’impegno del LagosPhoto Festival
La non profit nigeriana African Artists' Foundation cura e seleziona da 14 anni i talenti per il LagosPhoto Festival, ora in corso. Con un occhio alla decolonizzazione, alla sostenibilità e alla speranza
Sull’onda crescente dell’attenzione che viene finalmente rivolta alle innovazioni del continente africano in campo artistico – basti vedere il coinvolgimento del collettivo CATPC nel Padiglione Olandese alla prossima Biennale Arte – è il caso di dare spazio a un filone dalla storia ricca e in piena fioritura sperimentale, quello fotografico, vivo soprattutto nell’area dell’Africa Occidentale, Nigeria in testa. Già al centro di grandi retrospettive statunitensi ed europee come quella del 2015 In and Out of the Studio: Photographic Portraits from West Africa del Metropolitan Museum of Art o quella del 2020 Tête à Têtes – West African Portraiture from Independence into the 21st Century alla David Hill Gallery di Londra, la fotografia della West Africa – che si fa capofila del continente intero – è fonte di grande ispirazione e interesse, in un continuo divenire di tematiche e prospettive.
Per orientarci in questo vasto scenario, viene in nostro soccorso un appuntamento di crescente popolarità, il LagosPhoto Festival (di cui è in corso la 14esima edizione, fino al 31 dicembre 2023), promosso dall’organizzazione no profit African Artists’ Foundation con sede a Lagos, in Nigeria, a partire da istanze primarie che individuano la fotografia come strumento per immaginare futuri decolonizzati e sostenibili.
La African Artists’ Foundation
La African Artists’ Foundation (AAF), fondata nel 2007, è uno spazio artistico decentralizzato, polivalente e metamorfico che abbraccia valori comunitari pan-africani e principi artistici sperimentali volti alla rottura dei confini. Nel corso degli anni, la AAF è andata a incarnare uno spazio artistico reattivo, in sintonia con tematiche di giustizia sociale, ecologia, libertà e iniziative comunitarie, potenziando la creatività locale e continentale e impegnandosi a promuovere una comprensione e un apprezzamento più profondi dell’arte, del design e della cultura contemporanei attraverso residenze, workshop, mostre e programmi educativi. “Il nostro obiettivo è sfidare e ispirare ulteriormente la nostra comunità, scoprire e sviluppare più talenti, promuovendo al tempo stesso l’inclusione”, dicono dall’AAF. “Il nostro obiettivo è quello di essere uno spazio dinamico e interattivo che scateni un dialogo significativo e incoraggi il pensiero critico, celebri i programmi della comunità e, in definitiva, diventi un portatore di cambiamento attraverso il potere dell’arte”.
La 14esima edizione del LagosPhoto Festival
Per le fasi finali del concorso sotteso al festival, sono stati individuati 38 artisti da Nigeria, Repubblica del Benin, Stati Uniti, Irlanda e Australia, tra partecipanti di vecchia data – come Raquel van Haver e Zanele Muholi – e molti nuovi arrivati, come Arko Datto, Eugenia Lim e Rehab Eldalil. Il tema dell’edizione di quest’anno, Ground State – Fellowship Within the Uncanny, pone al centro con maggiore forza quelle visioni artistiche che individuano, dalle difficoltà, occasioni di cambiamento e rinascita. La kermesse, che per la prima volta nella sua storia supera Lagos estendendosi a Cotonou, Ouidah e Porto-Novo nella Repubblica del Benin, sta puntando a raggiungere un pubblico più ampio, cui offre l’opportunità di confrontarsi con potenti opere di fotografi di talento e condividere uno spazio dove promuovere un’educazione artistica ad ampio spettro e dare adito a prospettive di cambiamento sociale, politico, ambientale e spirituale.
Giulia Giaume
https://www.lagosphotofestival.com/
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