Fotografia Europea 2024 a Reggio Emilia. Uomo e natura a confronto
Lo storico festival della fotografia contemporanea si articolerà in molti spazi della città dal 26 aprile al 9 giugno 2024. Un’edizione che invita a ripensare il rapporto tra uomo e natura per far fronte alle urgenze del presente. Il programma
Ricerca e dibattito sono i valori fondanti del festival Fotografia Europea, tra le voci più note e autorevoli in Italia nel panorama della fotografia contemporanea. La manifestazione di Reggio Emilia celebra nel 2024 la sua XIX Edizione, con un programma di mostre, incontri e momenti di approfondimento che si articolerà dal 26 aprile al 9 giugno (preview il 26, eventi inaugurali dal 26 al 28), valorizzando il punto di vista di grandi fotografi e giovani esordienti, per leggere i cambiamenti della contemporaneità.
Uomo e natura al festival Fotografia Europea 2024
Nel 2023, il festival organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani e del Comune di Reggio Emilia, con il contributo della Regione Emilia Romagna, si concentrava, non a caso, sulla “complessità dell’Europa”; l’edizione alle porte, invece, proporrà il tema “La natura ama nascondersi”, individuato da un team curatoriale che si riconferma – Tim Clark (editor 1000 Words), Walter Guadagnini (storico della fotografia e Direttore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia) e Luce Lebart (ricercatrice e curatrice, Archive of Modern Conflict) – per indagare il rapporto tra uomo e natura. E dunque metterne in risalto le storture, i punti di forza e le mancanze, le azioni che sarà necessario intraprendere per invertire la rotta, superando l’atteggiamento di predominio che rischia di trasformarsi in disfatta per l’umanità. Il titolo che individua il tema sottoposto ai fotografi fa riferimento, nell’ispirarsi a una massima di Eraclito, alla potenza di una natura che molte volte cela la sua essenza ai nostri occhi, ma che sempre più spesso la rivela in modi distruttivi. Le mostre di Fotografia Europea, personali e collettive, prenderanno forma, come di consueto, in diversi spazi della città.
Le mostre di Fotografia Europea 2024
Nel quartier generale di Palazzo Magnani, innanzitutto, con la prima retrospettiva mai presentata in Italia della fotografa americana Susan Meiselas, nota per il suo lavoro nelle aree di conflitto dell’America Centrale (1978-1983). La mostra, intitolata Mediations, ne ripercorre il lavoro dagli anni Settanta a oggi, tra diritti umani, identità culturale, industria del sesso.
I cinquecenteschi Chiostri di San Pietro accoglieranno invece dieci esposizioni che spaziano dalla collettiva sulla mutevolezza delle nuvole (Sky Album. 150 years of capturing clouds, a cura di Luce Lebart e Michelle Wilson) alla catastrofe delle migrazioni climatiche indagata dal fotografo indiano Arko Datto nel territorio del Delta del Bengala, alla ricerca sulle conseguenze a lungo termine della tempesta Vaia intrapresa da Matteo de Mayda. In mostra anche i paesaggi sudafricani carichi di memorie di Jo Ractliffe (con Landscaping) e la documentazione della lotta di chi nella Parigi dei Giochi Olimpici 2024 si oppone alla distruzione di oltre 4mila metri quadri di orti, testimoniata dagli scatti di Bruno Serralongue (Community Gardens of Vertus, Aubervilliers).
Palazzo Da Mosto ospiterà la committenza dell’edizione 2024, che vede protagonista Karim El Maktafi, con la produzione day by day, sul contesto delle cosiddette “aree interne”, e dell’Appennino Emiliano nello specifico. Qui troveranno spazio anche i due progetti vincitori della open call – di Marta Bogdańska e Michele Sibiloni – e una mostra sui libri fotografici (Index Naturae).
Tra gli spazi riaperti in occasione della XIX edizione del festival, Villa Zironi ospiterà la mostra Radici, di Silvia Infranco, a cura di Marina Dacci. Partecipano alla manifestazione anche le principali istituzioni culturali di Reggio Emilia: a Palazzo dei Musei, per esempio, in concomitanza con il festival si potrà visitare la mostra Zone di passaggio di Ilaria Campioli, ispirata dal lavoro di Luigi Ghirri sulle ambientazioni notturne. Ma anche la collettiva Contaminazioni, risultato della open call di GIOVANE FOTOGRAFIA ITALIANA #11: durante le giornate inaugurali sarà assegnato a uno dei sette artisti in mostra il Premio Luigi Ghirri 2024 (4mila euro in denaro, e la possibilità di esporre in Triennale Milano). Proporranno una programmazione ad hoc anche la fototeca della Biblioteca Panizzi, lo Spazio Gerra, la Collezione Maramotti (con la prima personale istituzionale italiana di Silvia Rosi, concepita per la Collezione).
Gli eventi collaterali di Fotografia Europea
Il programma di eventi collaterali alle esposizioni prevede momenti di confronto con la poetessa Mariangela Gualtierie lo scrittore Marco Paolini, presentazioni di libri, lo spazio dedicato all’editoria indipendente di [PARENTESI] BOOKFAIR, la terza edizione di Fotofonia, declinazione musicale del festival curata da Max Casacci (titolo per il 2024: Urban souls). In parallelo, CIRCUITO OFF – l’evento collettivo e indipendente che arricchisce il festival con una serie di mostre diffuse sul territorio cittadino – presenterà progetti di fotografi professionisti accanto a giovani alle prime esperienze, che troveranno spazio presso negozi, ristoranti, studi, cortili e case private, sedi storiche, gallerie d’arte.
Livia Montagnoli
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