Non solo Guernica. Da oggi possibile scattare foto a tutto il patrimonio spagnolo
Scattare un selfie o fare una story tra le sale di un palazzo reale non è più un tabù in Spagna. Anche Patrimonio Nacional permette di fotografare interni e opere d’arte costudite nei suoi monumenti. A patto che non si utilizzino flash, treppiedi e palo-selfie
A Madrid, una delle capitali europee dove il turismo culturale è in continua ascesa, la notizia primaverile fa già discutere. Patrimonio Nacional – storica istituzione che raggruppa la maggior parte dei beni appartenuti alla Corona di Spagna -, infatti, segue di pochi mesi le orme del Museo Reina Sofía, dove nel settembre scorso il direttore Manuel Segade, appena nominato, ha deciso di permettere ai visitatori di fotografare e fotografarsi liberamente davanti Guernica, il capolavoro di Picasso simbolo del museo. Il Museo del Prado, invece, mantiene la ferrea proibizione di ritrarre le opere in sala, con qualunque mezzo che non sia una matita o un pennello di un copista. “È un criterio per garantire la qualità della visita”, spiegano dalla direzione. “Vogliamo che il nostro pubblico ammiri i capolavori della pittura osservandoli di fronte, e non di spalle; e che opere come Las Meninas di Velázquez non si trasformino in scenografia per selfie”, come succede invece per la Gioconda del Louvre. “In ogni caso, le immagini delle nostre opere sono tutte scaricabili gratuitamente, e in alta qualità, dalla pagina web”.
Patrimonio Nacional in Spagna
Patrimonio Nacional è un’istituzione pubblica dipendente dalla Presidenza del Governo che, dal 1931, gestisce e preserva i beni che furono di proprietà dei Reali di Spagna: un insieme vasto ed eterogeneo che comprende opere d’arte tout court, ma anche palazzi, monasteri, padiglioni di caccia e di ristoro, boschi, giardini nonché tutti gli arredi e gli oggetti che contengono. I più noti fra i cosiddetti Sitios Reales di Patrimonio Nacional sono il Monastero di San Lorenzo dell’Escorial, costruito dal re Filippo II nella seconda metà del Cinquecento e pieno zeppo di meraviglie dell’arte antica; gli splendidi Palazzi di Aranjuez e della Granja di San Ildefonso (residenze reali di vacanza) e il Monastero di Juste, dove l’imperatore Carlo V scelse di ritirarsi e di morire.
In Spagna è permesso fotografare le opere del Patrimonio Nacional
Dallo scorso luglio, inoltre, a due passi dal Palazzo Reale di Madrid ha aperto la Galería de las Colleciones Reales, l’atteso museo di Patrimonio che custodisce alcuni autentici gioielli della corona, provenienti dai Sitios Reales sparsi per tutta la Spagna. È proprio qui, nel nuovo museo – ma anche nel Palacio de la Almudaína di Palma di Maiorca, nel monastero de las Huelgas Reales di Burgos e all’Escorial – che negli ultimi mesi la direzione di Patrimonio Nacional ha “testato” la liberalizzazione fotografica, misurando gli eventuali danni o disturbi causati dagli scatti dei visitatori con il proprio cellulare, per uso personale. Evidentemente i vantaggi di un post, una story o un reel valgono molto di più, in termini di comunicazione, di una proibizione nel nome del diritto di immagine o per la preservazione delle opere esposte. Avvicinarsi al grande pubblico e ai social non significa, però, violare la privacy dei tanti lavoratori di Patrimonio Nacional. Niente immagini, dunque, dei vigilanti di sala, ed è proibito fotografare solo in alcuni luoghi specifici, come il Cuarto Alto del Real Alcazar di Sevilla, le stanze private dove la visita è permessa solo con audioguiada, e al Pantheon dei Re, all’Escorial, dove riposano in pace i famigliari delle dinastie regnanti in Spagna. Sono perciò sempre meno i luoghi o gli eventi dove è vietato scattare istantanee, foto ricordo da postare in tempi rapidi, ma che altrettanto rapidamente si cancellano dalla memoria. Avranno ragione dunque Bob Dylan, che sequestra i telefonini ai suoi fan prima di ogni concerto, o Keith Jarret, che in tempi non sospetti imponeva il no pictures durante ogni sua esibizione? Fruire con i propri occhi, senza schermi né filtri, potrebbe essere forse ancora la migliore opportunità per conoscere e amare un’opera d’arte, un’esibizione dal vivo o il panorama che ci circonda.
Federica Lonati
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