Il bisogno di vivere nelle foto di Juergen Teller a Milano
Provocatorie, grottesche e a tratti disturbanti: più di mille fotografie del tedesco Juergen Teller sono esposte alla Triennale di Milano, in una grande mostra autobiografica
La Triennale di Milano ospita la mostra Juergen Teller i need to live, già presentata al Grand Palais Éphémère di Parigi, pochi mesi fa. È una rassegna di grandi dimensioni che attraversa tutto il percorso del fotografo tedesco Juergen Teller (Erlangen, 1964), che ha recentemente compiuto sessant’anni. Le opere raccontano un cammino in cui ricerca personale e fotografia commerciale si intrecciano in un unicum difficilmente separabile. L’allestimento è, infatti, eterogeneo: va da immagini stampate in grandi dimensioni a impaginati che richiamano le riviste. Teller, che dal 1986 si è trasferito a Londra, ha infatti realizzato numerose campagne di moda per grandi brand del lusso; un legame, quello con il fashion, sottolineato anche dall’impegno di Saint Laurent come lo sponsor dell’esposizione.
Le fotografie di Juergen Teller a Milano
Visitando la mostra – curata da Thomas Weski in collaborazione con Juergen Teller e Dovile Drizyte e costituita da oltre mille opere, in alcuni casi diverse da quelle parigine – ci si sente immersi in una dimensione biografica in cui l’artista si racconta; così nel video in mostra in cui parla della sua famiglia, dei suoi incontri mentre attraversa il bosco innevato, insieme al cognato. Entrambi vestiti solo di un paio di calzoncini corti.
La sua ricerca, che è stata esposta in luoghi assai prestigiosi (dalla Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi alla Martin-Gropius-Bau di Berlino, alla T- 10/SKP-S di Pechino a molti altri) è provocatoria, a tratti volutamente fastidiosa. Molti i ritratti di personaggi noti, tra cui Kate Moss e Boris Michajlov, l’anziano fotografo artista russo a cui Teller è particolarmente legato da un punto di vista iconografico e poetico.
La famiglia nelle opere di Juergen Teller
L’aspetto intimo del suo lavoro si è acuito negli ultimi cinque anni, da quando ha iniziato a collaborare con la moglie Dovile, per dare vita a progetti ancora più intimi in cui vengono presentati la vita matrimoniale e la genitorialità. In mostra sono parecchie le immagini in cui la loro piccola figlia è presentata al pubblico, in una dimensione di nudità talvolta grottesca. Pare di leggere la stessa dimensione presente nei sociali, in cui non ci sono filtri; una dimensione, per molti versi, discutibile.
Il titolo della mostra, i need to live, si riferisce alle sensazioni di Teller a fronte degli incidenti esistenziali che hanno segnato la sua vita, talvolta in modo tragico, come la morte del padre a soli anni. Spiazzante la foto in cui l’artista posa nudo sulla tomba del genitore.
Forza e fragilità al tempo stesso in atmosfere prettamente nordiche in cui anche l’uso di colori forti e vitali non riesce a smorzare l’inquietudine di fondo.
Angela Madesani
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