A Cannes durante il Festival una mostra fotografica sulla resilienza di 15 artiste iraniane

Collaterale al 77esimo Festival di Cannes l’esposizione è testimonianza della lotta per i diritti delle donne, e non solo, in Iran. Esempio di resilienza, creatività e coraggio. Artribune ha intervistato l’ideatrice del progetto

L’arte è politica, l’arte è libertà, l’arte può parlare a tutti. Tra le varie realtà collaterali che animano la Promenade de la Croisette durante il 77esimo Festival di Cannes (dal 14 al 25 maggio 2024), all’Hotel Barrière Le Majestic è esposta una mostra fotografica dal titolo Woman Life Freedom Project, che propone con uno spirito di resilienza, creatività e coraggio i ritratti di 15 artisti iraniani (tra cui Fatemeh Motamed-Arya, Naser Taghvai e Golshifteh Farahani). Il loro volto è così diventato testimonianza della lotta per i diritti delle donne e per i diritti umani in generale, che trascendono ogni luogo, spazio, cultura, sesso ed età. Woman Life Freedom Project è stato presentato da MOJA in sei paesi di tre continenti, e il fotografo, che ha realizzato i ritratti esposti, ha viaggiato per incontrare ogni artista in varie città del mondo. Mentre a Teheran, il progetto è stato portato avanti da un altro fotografo, il cui nome non può essere rivelato per motivi di sicurezza.

Fedra Fateh, ideatrice del progetto, ci ha spiegato come è nato, quali sono le sue finalità e ribadito la necessità di sostenere quei valori comuni che ci rendono una grande comunità, anche e soprattutto attraverso l’arte.

Woman Life Freedom
Woman Life Freedom

Come e quando è nato il movimento Woman Life Freedom? Qual è il suo obiettivo?
Woman Life Freedom si riferisce al movimento politico in Iran guidato da giovani ragazze e donne che chiedono uguaglianza e libertà. Una richiesta che riguarda anche uomini che rischiano la propria vita per sostenere l’uguaglianza di genere e per difendere i diritti umani dei loro connazionali.

I ritratti di 15 artisti iraniani sono in mostra in uno dei luoghi simbolo di Cannes. Qual è la loro storia?
Sono donne e uomini che hanno rischiato la vita per la libertà di espressione. Sono registi e attori che sono stati banditi, censurati e imprigionati per la loro espressione artistica. Visitando il nostro sito web si può conoscere e leggere la storia di ogni artista.  

Esiste davvero solidarietà tra donne e uomini nel mondo dell’arte?
Esiste una solidarietà tra persone che condividono valori comuni. Questi valori includono l’amore per l’arte, l’amore per l’eccellenza artistica. Abbiamo voluto presentare la nostra mostra fotografica al Festival di Cannes perché crediamo che i cineasti e gli amanti del cinema siano uniti nell’apprezzare la grande arte e gli artisti coraggiosi che si dedicano ad essa. 

Cosa significa essere liberi oggi?
La libertà è un diritto e una responsabilità. La libertà è qualcosa che non dovremmo dare per scontato, poiché i diritti di cui godiamo sono merito degli sforzi coraggiosi delle generazioni precedenti. Vediamo che molte delle nostre libertà sono sotto attacco, compreso il diritto alla libertà di parola. Così come gli artisti protagonisti del nostro progetto hanno avuto il coraggio di lottare per i diritti delle donne e per i diritti umani dei loro compatrioti, anche noi dobbiamo trovare il coraggio di difendere i valori in cui crediamo. 

Viviamo in un’epoca in cui gli estremisti dilagano in diverse parti del mondo. Come può intervenire l’arte? Cosa può fare?
Per qualche inspiegabile motivo, l’arte coinvolge le persone e riesce a parlare ai loro cuori. Quando ascoltiamo una bella musica o vediamo una grande opera d’arte, ci commuoviamo a prescindere dalla storia degli artisti. L’arte ci ricorda che condividiamo un’umanità comune. Le “differenze” sono superficiali. L’arte parla di ciò che abbiamo in comune ed è per questo che l’arte ha il potere di unificare le persone. 

Margherita Bordino

Cannes// dal 14 al 25 maggio 2024
Woman Life Freedom Project
Hotel Barrière Le Majestic

10 Bd de la Croisette

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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