Le domus di Pompei negli scatti di Luigi Spina in mostra a Roma

Viaggiare indietro nel tempo visitando le case dell’antica Pompei. È ciò che diventa oggi possibile attraverso le fotografie esposte a Castel Sant’Angelo

Il progetto editoriale Interno Pompeiano – concretizzatosi nel testo 5 Continents Editions, con gli scatti di Luigi Spina, e saggi, oltre che dello stesso Spina, di Massimo Osanna, Gabriel Zuchtriegel, Carlo Rescigno e Giuseppe Scarpati – nasce dalla campagna che ha permesso al fotografo di indagare gli interni di oltre centoventi domus a Pompei, durante la chiusura pandemica. Ed è da questo testo che deriva l’omonima mostra, in corso a Castel Sant’Angelo a Roma. 

Il progetto della mostra di Luigi Spina a Castel Sant’Angelo a Roma 

Per la mostra, Luigi Spina (Santa Maria Capua a Vetere, 1966) ha selezionato sessanta interni a colori di grande formato, stampati su carta fine art. Sono il risultato della permanenza del fotografo nell’antica città. Di vivere e abitare nelle sue case, catturando il modellarsi della luce naturale nell’arco delle giornate, afferrandone le sfumature nei vari ambienti.  Ed è proprio questo lo scopo della mostra; offrire al pubblico una nuova estetica visiva della città romana e dei suoi monumenti, seguendo la via della luce e del consumarsi del tempo.  
Sono scatti che vanno oltre la pura e semplice testimonianza archeologico/artistica, per farsi risonanza quotidiana di voci ancora in vita.

La mostra Interno Pompeiano di Luigi Spina a Castel Sant’Angelo 

La vita nascosta di Pompei nelle foto di Luigi Spina a Roma 

Escludendo l’utilizzo di qualsiasi luce artificiale Spina è andato a Pompei per dare forma a squarci di vita altrui. Per ascoltare il ritmo di una città che, per quanto abbia smesso di esistere, nasconde ancora tracce di coloro che ci vissero. Così ci si trova davanti alle popinae, in attesa di cibo e bevande. Possiamo entrare nella più ricca delle domus per spartire sontuosità e pietanze.  
Le immagini focalizzano il senso del bello. Vi si legge l’orgoglio di chi vuole offrire agli ospiti i fregi più moderni o gli elementi artistici più raffinati. Ogni foto incarna un mondo: fontane, mosaici, affreschi, rivestimenti parietali, architetture fantastiche, miti.  

La vera storia di Pompei raccontata in mostra a Roma 

Massimo Osanna, responsabile generale della Soprintendenza di Pompei, tiene a precisare che Pompei, considerata città romana per antonomasia, in realtà è un sito di “lunghissima storia che affonda le radici nel VII Secolo a.C. e richiama alle origini della sua vicenda insediativa un altro grande popolo, gli Etruschi”. Ne consegue, fra l’altro, che le sue strade sono state tracciate “molti secoli prima del 79 d.C., l’anno della tragica eruzione che cancellò il centro urbano dalla faccia della Terra”. Percorrendole, le immagini di Luigi Spina fanno oltrepassare la soglia di tante case. Trasportano in un altro tempo. In un’altra dimensione. Dove si ha l’impressione di ascoltare ancora le voci che rimbalzavano in quelle stanze.  

Le case di Pompei negli scatti di Luigi Spina a Roma 

La Casa del frutteto, presente in mostra, è una perfetta testimonianza di pittura da giardino: con limoni, corbezzoli, piante da frutto, e un bellissimo albero di fico a cui è avvinghiato un serpente, simbolo di prosperità e ricchezza. 
Nella Casa della Caccia antica, risaltano invece due quadretti mitologici che fanno parte della decorazione dell’ambiente centrale che dà sul giardino. Si scorgono Apollo e una ninfa, oltre a Diana e Atteone, cacciatore che fu mutato in un cervo dalla dea per averla osservata nuda mentre faceva il bagno. 

Fausto Politino 



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Fausto Politino

Fausto Politino

Laureato in Filosofia con una tesi sul pensiero di Sartre. Abilitato in Storia e Filosofia, già docente di ruolo nella secondaria di primo grado, ha superato un concorso nazionale per dirigente scolastico. Interessato alla ricerca pedagogico-didattica, ha contribuito alla diffusione…

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