La straordinaria storia di Ouka Leele, la fotografa della Movida di Madrid
"Una movida Bárbara. Fotografie di Ouka Leele" è la mostra in corso a Roma che ripercorre la straordinaria carriera dell'artista madrilena. Ecco il trailer del documentario a lei dedicato
Artista a 360°, Ouka Leele (Madrid 1957 – 2022) è ricordata come una delle fotografe spagnole più amate. I suoi scatti non sono semplici istantanee, ma un mix di fotografia e pitture, spesso accompagnato da poesie e appunti personali dell’autrice.
Le sue opere sono ora visibili al Museo di Roma in Trastevere, che fino al 7 luglio 2024 ospita la sua prima mostra personale italiana dal titolo Una movida Bárbara. Fotografie di Ouka Leele.
In questa occasione è stato presentato il documentario Ouka Leele – El viaje de una estrella di cui vi proponiamo il trailer.
La mostra “Una movida Bárbara. Fotografie di Ouka Leele”
Con oltre 100 opere in mostra, il percorso ripercorre la straordinaria e variegata carriera di Ouka Leele – il cui nome all’anagrafe è Bárbara Allende Gil de Biedma – dagli esordi, nel 1978, al 2014.
Fotografie, serigrafie, materiale documentario, prove di stampa, cataloghi, manifesti e merchandising realizzato con le sue opere compongono un racconto dell’iconica artista madrilena, a cura di María Rosenfeldt – figlia di Ouka Leele – e Silvia Oviaño, in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna.
Il colore della “mistica domestica”
I visitaori potranno immergersi nel mondo eccentrico e insieme intimo di Ouka Leele: i suoi soggetti sono spesso volti adorni di oggetti semplici, ritratti in bianco e nero e poi colorati con toni vivaci, a mano, dalla stessa artista.
Il risultato sono vere e proprie messe in scena, dove centrale è la cosiddetta mistica domestica celebrata nelle opere che composero la sua prima mostra a Madrid, intitolata Peluqueria – che inaugurò indossando un maialino in testa – fino a quelle di A donde la luz me lleve, l’ultima serie creata nel 2014 nelle Asturie.
La storia di Ouka Leele
Come racconta il docufilm Ouka Leele – El viaje de una estrella, diretto da Bárbara Mateos e Jesús Jiménez e visibile su rtve play, Bárbara Allende Gil de Biedma nasce nel 1957 in una famiglia spagnola borghese – lo zio Jaime Gil de Biedma era un noto poeta dell’epoca.
Studia dapprima all’Accademia di Belle Arti di Madrid, che lascia per proseguire il percorso accademico alla scuola di fotografia Fotocentro. Qui, nel 1976, pubblica le sue prime opere nella raccolta Principio: nueve jóvenes fotógrafos españoles.
Il suo vero exploit artistico avviene però con la caduta della dittatura di Franco e con la partecipazione attiva alla cosiddetta Movida Madrileña, movimento culturale di sinistra che aveva nella rivista La Luna il suo baluardo.
Prese il nome d’arte di Ouka Leele da quello di una stella immaginaria ideata dal pittore El Hortelano, anche lui attivo membro della Movida Madrileña.
Una carriera internazionale
Dagli anni ’80 la sua carriera decollò in patria e non solo: espose in istituzioni importanti com il Museo Reina Sofía, la Fondazione La Caixa, la Collezione ARCO, oltre che in numerose altre capitali del mondo.
La sua Menina Liberada è la sola opera di una fotografa donna esposta permanentemente al Museo del Prado di Madrid.
Proprio al culmine della sua carriera, grazie al suo spirito ribelle e tenace, sconfisse un cancro a soli vent’anni, crescendo da sola sua figlia María e dimostrando forza d’animo e carisma fuori dal comune: “Il valore sta nel rinnovarsi, nel guardare indietro con occhi puliti e puri”.
A lei la fotografia spagnola deve molto, dall’elevazione da arte minore alla rottura di schemi classici e precostituiti, in favore di un approccio originale, giocoso e multidisciplinare.
Roberta Pisa
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