La performance lunga 200 km lungo la Francigena diventa un reportage. L’intervista 

Due musicisti, due registi, un fotografo cominciano a percorrere durante la pandemia la Via Francigena, accompagnati da un asino. Nascono una performance lunga un viaggio, un libro fotografico e una mostra alla Fondazione Pascali

Un viaggio, iniziatico e simbolico, di 200 km, a piedi e in compagnia di un asino, lungo il tratto finale della Via Francigena fino a Santa Maria di Leuca. È il reportage performativo ideato e realizzato da Marcello Moscara (Galatina, 1972) – documentato in un libro fotografico pubblicato nel 2023 – al centro della mostra “Asini Dotti. In cammino lungo la Via Francigena”. L’esposizione, a cura di Carmelo Cipriani presso la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare si snoda in 50 scatti, accompagnati dai testi del critico Roberto Mutti e dello scrittore Raffaele Gorgoni, sulla storia di questo viaggio, compiuto da Moscara con altri artisti, e in un’installazione site specific, un grande “libro d’artista”.  

Come nasce l’idea di questo viaggio sulla Via Francigena, una performance di 200km che si riallaccia idealmente ai reportage in Puglia di De Martino e Franco Pinna?  
Questo collegamento ai primi viaggi degli Anni ’50 compiuti da De Martino e Pinna l’ha evidenziato Roberto Mutti nel suo testo. Nella mia poetica non è presente un riferimento diretto alla loro ricerca ma sicuramente è un’influenza inconscia, dato che conosco il lavoro di ricerca di De Martino, le foto di Zavattini e Pinna e la ricerca antropologica sul territorio compiuta   successivamente da Cresci, che è stato un mio maestro all’università a Milano. Poi, il mio legame con il territorio pugliese, molto radicato, mi ha portato a concepire quest’idea di viaggio.  

Il progetto è nato durante il 2021, giusto?  
Si, l’idea è nata durante la pandemia e poi, appena è stato possibile, lo abbiamo realizzato, dico “abbiamo” perché la mia idea è stata quella di mettere insieme un gruppo di artisti specializzati in varie discipline: la musica, la fotografia, il cinema, la poesia, la letteratura e l’improvvisazione e di viaggiare insieme. Siamo partiti seguendo l’antica strada, la Via Francigena, un percorso interessante, e così è stato perché non abbiamo percorso le solite strade conosciute, “turistiche”.   

Questa è una strada sacra 
Si, è una strada sacra che tocca il mare solo in alcuni punti, di sfuggita, e si trova su quei 4-5 km nell’entroterra rispetto al mare, alla costa adriatica. È un paesaggio “parallelo” a quello ordinario, differente rispetto al panorama che siamo abituati a vedere seguendo la litoranea.  

Ma da dove siete partiti? 
Siamo partiti da Torre Guaceto, dopo Brindisi, e siamo arrivati a Santa Maria di Leuca: sono quasi 200 km. L’abbiamo realmente percorsa a piedi, in dieci giorni, senza mai tornare a casa. E, in tutto questo, la presenza dell’asino e del suo padrone è l’elemento che chiude il cerchio.  

E a proposito di questo, oltre alle tue 50 fotografie in mostra c’è anche un’installazione che ripercorre la figura simbolica dell’asino nella storia dell’arte, della filosofia, della letteratura 
Questa installazione l’ho realizzata di recente, l’ho pensata appositamente per questa mostra, per arricchire il progetto anche concettualmente, e fa parte della mia ricerca sull’ “asinità” – io la chiamo così – con tutte le sue contraddizioni che questo simbolo porta storicamente, dalla religione alla filosofia, alla poesia, alla matematica addirittura. Infatti, c’è perfino un teorema euclideo che è un test d’intelligenza, e qui emerge la contraddizione insita nella simbologia dell’asino. In questa mia ricerca ho scoperto anche lo studio di un antropologo tedesco, Marius Schneider, che assimila simbolicamente il raglio dell’asino al concetto di “trapasso”, inteso come passaggio reversibile da una dimensione all’altra.  

Cecilia Pavone 

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Cecilia Pavone

Cecilia Pavone

Cecilia Pavone, storica e critica d’arte, curatrice indipendente, giornalista professionista, è nata a Taranto ed è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Bari. La sua ricerca verte sulla fenomenologia artistica contemporanea e sulla filosofia dell’arte. Scrive su riviste specializzate…

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