La sede del museo Fotografiska di New York chiude e trasloca dopo 5 anni dall’apertura
Nato a Stoccolma nel 2010, il progetto Fotografiska si è rapidamente trasformato in un polo museale diffuso nel mondo con tante sedi come in “franchising” centrate sul valore della fotografia contemporanea
A New York, Fotografiska debuttava nel 2019, come esito di una prima strategia di espansione internazionale arrivata a consolidare la reputazione del progetto culturale. Fondato nel 2010 a Stoccolma, il centro per la fotografia ospitato in un palazzo Liberty presso l’ex dogana della capitale svedese, aveva già conquistato allora un posto di rilievo tra le istituzioni di settore, ospitando centinaia di esposizioni temporanee dedicate ai grandi maestri della fotografia del XX Secolo, e dando spazio al contempo alla ricerca contemporanea, valorizzando progetti di fotografi emergenti.
La storia di Fotografiska, da Stoccolma al mondo
Abbandonato il proposito di inaugurare anche una sede londinese, tra il 2022 e il 2023 Fotografiska – presente anche a Tallinn – è arrivata a Berlino e Shangai(alla fine del 2023), diventando il più grande polo museale di fotografia al mondo, forte di incoraggianti risultati di pubblico. Mentre non si è mai (ancora?) concretizzata la volontà di aprire a Miami.
Elemento comune alle diverse sedi, oltre al focus sulla società contemporanea, la scelta di edifici che raccontano una storia: agli antichi uffici doganali di Stoccolma, fanno eco lo spazio industriale di fine Ottocento recuperato a Tallinn, l’ex magazzino industriale nel distretto di Suzhou Creek a Shangai e il Kunsthaus Tacheles nel quartiere ebraico di Berlino, costruito nel 1908. A New York, invece, Fotografiska è ospitata all’interno della Church Missions House, palazzo in stile neorinascimentale fiammingo del 1894 (dichiarato edificio di interesse storico nel 1982), che si incontra, inconfondibile per la sua facciata mossa da arcate e guglie, al 281 di Park Avenue South, nel centralissimo quartiere di Gramercy, a Manhattan.
Fotografiska New York chiude la sede di Church Missions House
Ma la situazione è destinata a cambiare entro la fine del 2024. Il museo ha infatti annunciato ufficialmente la chiusura definitiva della sede attuale, in vista di un trasloco in uno spazio ancora da svelare. La programmazione di Fotografiska New York si concluderà con le mostre già calendarizzate e prossime al debutto su Vivian Maier (a partire dal 31 maggio) e Bruce Gilden (dal 21 giugno), entrambe allestite fino al prossimo 29 settembre. Poi, il museo proporrà al pubblico la mostra documentaristica 100 Year of Nightlife in New York, però già in uno spazio temporaneo, in attesa che la nuova sede prenda forma. Il trasloco, spiegano i fondatori del museo, si rende necessario per acquisire spazi espositivi più consoni a ricevere un flusso crescente di visitatori e a dare respiro ai progetti sviluppati per promuovere la fotografia contemporanea, “in linea con la strategia di evoluzione internazionale di Fotografiska, registrato il successo delle aperture di Berlino e Shangai”.
Il trasloco di Fotografiska New York
Per quanto affascinante, insomma, l’edificio della Church Missions House “non risponde più alla visione del museo”, spiega Yoram Roth, Executive Chairman di Fotografiska. In cinque anni di programmazione, la sede ha ospitato 48 mostre (tra cui la prima retrospettiva di David LaChapelle negli Stati Uniti, e molti progetti dedicati a talentuosi giovani fotografi di New York), attirando migliaia di visitatori da tutto il mondo. Diventando un punto di riferimento riconosciuto nella già ricca offerta culturale e museale newyorkese.
Già alla metà di giugno, il museo dismetterà i servizi di ristorazione che fanno capo al Chapel Bar e al ristorante Veronika, con la promessa di definire un’offerta di qualità anche nella nuova sede (a Stoccolma il ristorante del museo vanta addirittura una Stella verde Michelin). Solo nei prossimi mesi – fa sapere la direttrice di Fotografiska New York, Sophie Wright – sarà rivelato la spazio prescelto per la nuova incarnazione del museo in città. Intanto la Church Missions House, di proprietà della Aby Rosen’s RFR Holding, è già tornata sul mercato, per una cifra non precisata.
Livia Montagnoli
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