Il libro d’artista che tra fotografia e disegno racconta i vip di spettacolo e cultura

Il progetto “Oltretutto” ha richiesto a Danilo Bucchi nove anni di indagini e sperimentazioni, tra fotografia e disegno, per essere completato. Presentato al MAXXI di Roma, è condensato in un libro d’artista che parla di inconscio e umanità

C’è anche Danilo Bucchi (Roma, 1978) tra i protagonisti dell’estate romana 2024 del MAXXI.  Lo scorso 19 giugno 2024 una serata ha introdotto il progetto dell’artista romano a cura di Achille Bonito Oliva, inaugurando la ricca programmazione culturale estiva.

Danilo Bucchi, Oltretutto. Presentazione al MAXXI Roma. Photo Valentina Sensi
Danilo Bucchi, Oltretutto. Presentazione al MAXXI Roma. Photo Valentina Sensi

“Oltretutto”: il libro d’artista di Danilo Bucchi

Bucchi ha presentato nell’occasione Oltretutto, un libro d’artista (edito da Drago, 2024) che è cornice in movimento, il cui obiettivo è mettere in evidenza la capacità di catturare l’umanità nella sua essenza, attraverso un processo di raffronto di fotografia e disegno. Un’umanità trasversale, variegata e libera di esprimersi, che l’artista cattura e percepisce attraverso il linguaggio fotografico (svestendo per una volta il ruolo di pittore, concentrato sul linguaggio del segno, che l’ha fatto conoscere sulla scena internazionale) e poi accosta ai disegni di altri – di coloro che si sono prestati al suo obiettivo – rinunciando a esibire le sue opere. “L’elemento prezioso in questo progetto” spiega Bucchi ad Artribune “è sicuramente l’individuo protagonista”.

Le foto di Danilo Bucchi a confronto con i disegni dei soggetti ritratti

Ottanta sono i protagonisti immortalati: ciascuno ha realizzato anche lo schizzo giustapposto al proprio ritratto in bianco e nero, aprendo a chi guarda il suo inconscio, a comporre una sorta di catalogo di ritrattistica emozionale. Ci sono volti noti dello spettacolo come Elio Germano, Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Virginia Raffaele, la cantante Emma; artisti e scrittori del calibro di Ferzan Ozpetek, Emanuele Trevi, Carolyn Christov-Bakargiev. Ma anche persone comuni, volti presi dalla quotidianità. Il progetto ha coinvolto l’autore per più di nove anni: un lavoro coerente con la ricerca di Bucchi, artista che da sempre “indaga sul linguaggio del segno e delle sue origini inconsce”.

Danilo Bucchi, Oltretutto. Presentazione al MAXXI Roma. Photo Valentina Sensi
Danilo Bucchi, Oltretutto. Presentazione al MAXXI Roma. Photo Valentina Sensi

Intervista a Danilo Bucchi

Come nasce il progetto Oltretutto e qual è la sua peculiarità, il suo linguaggio?
Oltretutto è nato più o meno nove anni fa. Come tutti i nuovi progetti la matrice dell’idea è misteriosa. Le idee nascono sempre da un’esigenza e in questo caso specifico l’esigenza era ritrarre fotograficamente una persona a me molto cara. Malgrado i vari tentativi, non riuscivo a ottenere quello che cercavo, perché volevo andare oltre gli occhi, oltre il ritratto. Di questa persona sapevo tanto, ma non conoscevo i suoi disegni. Così quello stesso giorno la invitai a disegnare e accostai il suo disegno alla fotografia. Oltre il ritratto c’era il tutto del disegno.

Viaggio tra arte e disegno. Gli 80 ritratti raccontano e rappresentano l’umanità: l’arte è il linguaggio universale che fa da collante?
L’arte ci mette a nudo. In questo progetto l’apparenza interroga la sostanza, la forma trasmette il contenuto, trascinandoci in un gioco di rimandi intimo e allo stesso tempo universale.

Oltretutto invita a riflettere sull’arte come dialogo? Quali riflessioni e narrazioni vuole suscitare?
La fotografia ferma il tempo, il disegno lo interpreta. Questo limbo che si crea osservando il binomio disegno/ritratto, potrei dire metafisico nell’insieme e libero alle estremità, è la riflessione e la narrazione del progetto.

Alessandra Paparelli

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