L’Umbria più poetica negli scatti di Fulvio Roiter in mostra a Perugia

Alla Galleria Nazionale dell’Umbria arriva la fotografia contemporanea. Si comincia con un tour della regione, che riporta alla vita di campagna degli Anni Cinquanta

È un inverno di metà Anni Cinquanta, quando riceve dall’Umbria un telegramma che annuncia una nevicata eccezionale. Non esita un attimo: prende la sua macchina fotografica e parte per il cuore della Penisola. Cuore non verde… ma imbiancato; dove neppure i fiocchi tempestosi che continuano a cadere lo fermano. È questa la storia alle spalle degli scatti umbri innevati di Fulvio Roiter (Meolo, 1926 – Venezia, 2016). Nonché incipit della mostra che lo vede oggi protagonista. 
Si tratta del progetto inaugurale della Camera Oscura alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. Un nuovo spazio-nello-spazio espositivo del museo, che promette di portare periodicamente in città la fotografia contemporanea.

La “Camera Oscura” alla Galleria Nazionale dell’Umbria

Camera Oscura… di nome e di fatto. Un cubo nero al centro della Sala XVII, come sorvegliato dai dipinti rinascimentali di Fiorenzo di Lorenzo esposti tutt’attorno. Un inaspettato dialogo inter-temporale, che rende ancora più curiosi di scoprire cosa vi si cela all’interno. Come avrebbe fatto il fotografo analogico in attesa di sviluppare i suoi rullini.  Il primo appuntamento scelto dal Direttore Costantino D’Orazio è un omaggio alla Regione. Ai suoi borghi ricchi di storia, alle sue campagne, e al suo Lago Trasimeno. Tutti visti dagli occhi stranieri – ma innegabilmente innamorati – di Fulvio Roiter. Veneto d’origini, a cui però l’Umbria cattura cuore e sensibilità artistica. 

Fulvio Roiter, Dintorni di Gubbio, 1954; credits Archivio Fulvio Roiter
Fulvio Roiter, Dintorni di Gubbio, 1954; credits Archivio Fulvio Roiter

La mostra di Fulvio Roiter alla GNU di Perugia

La Camera Oscura perugina ospita 27 scatti del grande fotografo italiano, maestro del bianco e nero più poetico e delicato. Caratteristiche, queste sue inquadrature spesso orizzontali (formato inusuale per l’epoca), ben calcolate, in cui le forme più semplici risaltano all’occhio dell’osservatore. La povera gente le popola, rendendo eterne le scene di quotidianità contadina, parte del libro I fioretti di san Francesco, realizzate tra ‘54 e ‘55 per la casa editrice svizzera Guilde du Livre
Per approfondire il protagonista della mostra, Fulvio Roiter, ti consigliamo questo libro:

Le campagne francescane di Fulvio Roiter alla GNU di Perugia

Seguendo gli itinerari francescani della Regione, Roiter documenta la vita di campagna di allora, fatta di animali da lavoro e abiti raccomodati alla buona. “Vedo sbucare un uomo e due muli…” – dice, e scatta una finestra bianca di Umbria innevata su cui si stagliano bestie e padrone. 
Il cammino prosegue per i borghi, tra tufo e pietre locali. Gubbio, Spello, Norcia. Li passa tutti, fino ad Assisi: centro pulsante della fede di Francesco. Lungo il tragitto, raccoglie immagini di quotidianità devota e occupazioni paesane. 

L’infanzia e il Lago Trasimeno di Fulvio Roiter alla GNU di Perugia

Numerosi i ritratti infantili. Bimbe già consapevoli nella loro espressione, che guardano l’obbiettivo sicure. I loro occhi si incrociano quasi con quelli del Bambino dipinto da Fiorenzo Di Lorenzo sulla parete esterna alla Camera. 
E poi, il Trasimeno. Quel lago bonario e calmo – non un’increspatura nelle foto – con le tipiche cannine di palude che ne bordano la riva. In primo piano il tofo: tipica rete da pesca che suggerisce un pescatore vicino.

Emma Sedini

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Emma Sedini

Emma Sedini

Etrusca e milanese d'origine in parti uguali, vive e lavora tra Milano e Perugia. È laureata in economia e management per arte, cultura e comunicazione all'Università Bocconi, e lì frequenta tutt'ora il MS in Art Management. Nel frattempo, lavora in…

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