I mille viaggi di Luigi Ghirri in mostra a Lugano
Al MASI di Lugano, gli scatti del celebre fotografo italiano sono riletti a partire dalla tematica del viaggio: in mostra 140 immagini
È un tema trasversale, che attraversa il cammino di Luigi Ghirri, quello attorno a cui ruota la mostra al MASI di Lugano: i viaggi, quelli reali e quelli immaginari. La rassegna propone 140 immagini fotografiche realizzate dal 1970 al 1991 da uno dei più intelligenti artisti italiani della seconda metà del XX Secolo. Il viaggio per Ghirri è soprattutto mentale con un chiaro riferimento di natura iconografica. Molte le fotografie con carte geografiche plastici in cui l’artista e lo spettatore sono condotti in un percorso non per forza fisico.
Luigi Ghirri e i suoi viaggi in mostra a Lugano
Dai viaggi nelle sue terre emiliane, le “avventure minime”, a quelli in Italia, a Parigi, in Svizzera o negli Stati Uniti, la mostra propone molteplici tragitti. Nel lavoro In Scala realizzato a più riprese tra il 1977 e il 1985 si avventura nella Minitalia di Rimini, in cui il Duomo di Milano è a un passo dal Monte Bianco e dal Ponte dei Sospiri.
Ghirri ha indagato l’idea stessa di viaggio attraverso fotografie di mappe, atlanti, pubblicità ma anche con le immagini dei turisti stessi, di coloro che fotografano con una chiave assai diversa da quella di Martin Parr.
Ghirri a Lugano. Le parole del curatore
James Lingwood scrive nel catalogo MACK, che accompagna la mostra, dove sono anche i testi di Tobia Bezzola e Maria Antonella Pelizzari: “Se le fotografie ‘di viaggio’ di Ghirri sembrano talvolta affini alle foto scattate dai turisti, sono tuttavia sempre diverse. Non mira a creare una raccolta di momenti memorabili, né a sottolineare la bellezza o l’importanza di un luogo, ma a costruire un quadro riflessivo di una cultura definita e modellata dalle immagini e dalla loro creazione”.
La mostra di Luigi Ghirri al MASI
Il percorso espositivo è particolare, all’interno di un allestimento tematico fluido, in cui il pubblico può muoversi anche a ritroso, ubbidendo a quelli che Ghirri definiva gli “strani grovigli del vedere”. Ogni immagine propone un viaggio ulteriore, come in una dimensione digressiva, dove è possibile creare collegamenti di diverso tipo.
Le fotografie di Luigi Ghirri in mostra
Le fotografie in mostra provengono oltre che da In Scala, da Atlante del 1973, da Identikit realizzato tra il 1976-1979, un viaggio di matrice esistenziale nella propria libreria. Parecchie, inoltre, sono le foto che l’artista emiliano aveva realizzato con una macchina di medio formato per enti turistici e per il Touring Club Italiano. Di grande fascino le foto su Capri pubblicate nel libro omonimo del 1983, in cui è una composizione di matrice classica in dialogo con la luce e l’atmosfera del Mediterraneo.
Angela Madesani
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