C’è un’importante mostra di Oliviero Toscani a Zurigo
Una mostra fluida e immersiva celebra Oliviero Toscani a Zurigo. Un progetto significativo, tanto più alla luce della grave condizione di salute dell'82enne fotografo milanese. Il video
“Se ti metti lì a cercare un’idea non hai capito nulla di come funziona. Ma, se ascolti con attenzione, senti gli allarmi. Se guardi con attenzione vedi fuoco e fumo. La realtà non smette di bombardarci nemmeno in tempo di pace. Siamo accerchiati da situazioni interessanti. Siamo crivellati da immagini profetiche. I dettagli ti piovono in testa e ti possono far male o far bene”.
Così scriveva Oliviero Toscani a proposito della creatività in Ne ho fatte di tutti i colori, la sua recente autobiografia pubblicata da La Nave di Teseo in occasione degli ottant’anni del grande fotografo e pubblicitario milanese: un libro fondamentale per conoscere meglio il pensiero dell’artista, ripercorrendone i sei decenni passati dietro l’obiettivo.
La mostra di Oliviero Toscani in Svizzera
A celebrare il fotografo è ora Zurigo. Un luogo caro all’artista, che proprio nella città svizzera avviò il suo percorso professionale come studente alla Kunstgewerbeschule.
In corso fino al prossimo 5 gennaio al Museum für Gestaltung Zürich, Oliviero Toscani: Photography and Provocation ripercorre la carriera dell’autore meneghino, sondandone la produzione e i principali temi affrontati nei suoi scatti sempre ironici e provocatori.
Dalle primissime fotografie, meno conosciute e in bianco e nero, alle grandi campagne da lui realizzate nel corso dei decenni (su tutte quella frutto della storica collaborazione con Benetton), la rassegna propone una profonda e dettagliata escursione nel percorso artistico ed esistenziale del protagonista.
Le fotografie di Toscani in mostra a Zurigo
Curata da Christian Brändle, direttore dell’istituzione svizzera, l’esposizione presenta una folta serie di immagini che hanno fatto la storia della fotografia e della pubblicità del nostro Paese, come il famoso manifesto di Jesus Jeans Chi mi ama mi segua, oppure Bacio tra prete e suora del 1992.
Accompagnate da video e ampie didascalie che contestualizzano i singoli scatti, le foto “piovono” dall’alto occupando lo spazio centrale del museo in maniera immersiva, dando vita a un tragitto di visita fluido e dinamico.
Il progetto Razza Umana
Arricchisce il percorso espositivo il progetto collettivo Razza Umana, con cui Toscani ha fotografato nelle piazze chiunque lo desiderasse, dando vita al più grande archivio esistente sulle differenze sociali dell’umanità, composto da oltre 10mila scatti.
Alex Urso
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati