La fotografia, la visione e la libertà di Tina Modotti in mostra a Torino
Con 300 scatti della celebre fotografa italiana si apre la grande mostra da Camera, ripercorrendone l'avventurosa vita trascorsa tra l'Italia, l'Europa e il Messico
Dopo aver dedicato una grande mostra alla fotografa statunitense Margareth Bourke – White, il Centro Italiano per la Fotografia di Torino prosegue il palinsesto espositivo dedicato alle fotografe del Novecento e ospita Tina Modotti. L’opera. La mostra, a cura di Riccardo Costantini, si annovera tra le più complete dedicate a Tina Modotti, e animerà gli spazi di Camera da ottobre a febbraio con 300 scatti che ne ripercorrono la vita e la carriera trascorsa tra l’Europa e il Messico.
La mostra di Tina Modotti da CAMERA a Torino
Il percorso espositivo si snoda intorno all’avventurosa vita della fotografa italiana, nata a Udine, emigrata negli Stati Uniti e trasferitasi in Messico, da dove è stata esiliata: ha vissuto in Germania, Russia, Spagna, per poi ritornare in Messico, dove si è spenta a soli 46 anni. Le 300 opere esposte da Camera ripercorrono le tappe più importanti della vita e della carriera di Modotti, evidenziandone la poliedricità, le peculiarità artistiche, l’indole curiosa, partecipe e libera attraverso cui è riuscita a catturare ritratti di vita quotidiana, ma anche e soprattutto immortalare l’ingiustizia, il lavoro, l’attivismo politico, la povertà, le contraddizioni del progresso e del passaggio alla modernità. Una fotografa “attenta alla condizione degli ultimi, alle battaglie di riforma ed educazione”, spiega il curatore Riccardo Costantini, “capace di istanze al femminile di rara forza e precoci per i tempi: tutti temi di assoluta attualità, in una mostra che dunque parla all’oggi”.
La mostra di Tina Modotti: tra arte e documentazione
La mostra Tina Modotti. L’opera non solo offre al pubblico l’opportunità di approfondire la ricerca e lo sguardo della fotografa italiana, ma ha una rilevanza dal punto di vista documentale poiché riunisce diversi materiali inediti, come video, riviste, documenti, ritagli di quotidiani, ritratti dell’artista, nonché fotografie che risalgono alla prima e unica esposizione che realizzò Modotti nel 1929.
Parola al curatore Riccardo Costantini
“La mostra, nei prestigiosi spazi di Camera a Torino vuole restituire un’immagine della fotografa completa, articolata e varia, aggiornando la riflessione sul suo ‘sguardo femminile’, civile, etnografico, democratico e relazionale, ribadendo l’attualità delle sue istanze”, spiega Costantini. “Troppo spesso si è dato a Tina Modotti, più che ad altri intellettuali del Novecento, il discutibile privilegio di essere interessati maggiormente alla sua vita che alla sua produzione. Nella maggior parte degli studi si afferma che sia impossibile non considerare il dato biografico quando si affronta la sua varia opera (fotografa, attrice, grafica, traduttrice, attivista, poeta…). In questa mostra la sua arte è affrontata concentrandosi sulla parte più pura e intensa, espressa proprio nel mezzo della sua vita: la breve ma intensa stagione dietro l’obiettivo dal 1923 al 1930”.
Valentina Muzi
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