Il fotografo dei divi Elio Luxardo in mostra al ColornoPhotoLife in Emilia

Ultimi giorni per vedere le 97 fotografie con cui il fotografo italo-brasiliano ha catturato sguardi, volti, corpi femminili e maschili, tracciando un percorso intimo e intenso alla ricerca della bellezza e della sua rivelazione

A pochi passi dalla sontuosa Reggia di Colorno in provincia di Parma, gli spazi museali dell’Aranciaia – edificio costruito nel primo decennio del Settecento quale ricovero invernale di piante di agrumi, oggi sede del MUPAC– ospitano undici esposizioni che indagano la natura rivelatrice della fotografia. La quindicesima edizione di ColornoPhotoLife, dal titolo Totem e Tabù, simboli e modelli tra passato e presente, si presenta come esibizione polifonica di fotografi eterogenei che interrogano attraverso un punto di vista individuale la realtà che immortalano. 

Elio Luxardo in mostra al ColornoPhotoLife

Il percorso espositivo dell’Aranciaia si compone di cinque esposizioni al piano terra e sei al piano superiore, che da Il richiamo dell’anima profonda di Oreste Ferretti a cura di Silvano Bicocchi a Professione reporter: Angelo Cozzi. Prospettive fotografiche del secondo Novecento curata da Ascanio Kurkumelis – per citarne solamente alcune – giunge a La ricerca della bellezza di Elio Luxardo (Sorocaba, 1908 – Milano, 1969), occupante la sezione centrale dello spazio espositivo. La mostra curata da Roberto Mutti si compone di novantasette originali, realizzati con banco ottico, provenienti dalla collezione della Fototeca 3M Italia, donata da Trude Kraus, moglie di Luxardo nel 1969.

Elio Luxardo: maestro del ritratto

Nato da genitori italiani in Brasile, affascinato dal potere comunicativo dell’immagine, già nel 1932 si trasferisce a Roma per studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia, col sogno di diventare regista. È nel 1944 che apre uno studio in corso Vittorio Emanuele a Milano, confermandosi ritrattista determinante delle star di Cinecittà. La fotografia di Elio Luxardo, immortalando uno spaccato centrale della vita artistica e culturale coeva, svela le storie individuali che incontra. L’uso sapiente della luce, della composizione e la libertà di posa del soggetto gli consentono di dar vita a ritratti immortali, la cui forza espressiva e narrativa è incomparabile. L’impiego di un’illuminazione cinematografica, acquisita mediante i suoi studi e il fascino che il cinema americano esercita su di lui, gli consentono di indagare il corpo umano nelle sue implicazioni motorie attraverso un’incredibile potenza luminosa ed evocativa. Potenza protagonista dei suoi studi giovanili sul nudo maschile attraverso il corpo di pugili che, anticipando la sublimata sensualità di Mapplethorpe, evocano la statuaria classica.

Il fascino del ritratto di Elio Luxardo

La felicità di un attimo in cui Lucia Bosè è colta con le braccia aperte verso il cielo, spalancando l’impermeabile leggero, il volto di Gina Lollobrigida incorniciato da un’effusione di ricci, lo sguardo vivace e misterioso di Alida Valli accompagnato da un voluminoso chiffon, i ritratti enigmatici di Vittorio De Sica e Vittorio Gassman dai capelli laccati e con lo sguardo altrove, il profilo di Luigi Pirandello contornato da una linea luminosa che ne risalta la fisionomia, sono frammenti intimi immortalati dall’obiettivo rivelatore di Elio Luxardo. 

L’eterna bellezza nelle fotografie di Elio Luxardo 

Istantanee atemporali, sospese nel bianco e nero astraente e immaginifico, le fotografie di Luxardo sono apparizioni magnetiche che seducono tramite sguardi ed espressioni, rivelando il fascino del ritrattato. Immersi in una dimensione personale, i soggetti che raffigura sono investigati nella loro totale soggettività. Come scrive il curatore: “Luxardo fa emergere le caratteristiche di ognuno dei suoi soggetti, valorizza l’ironia di uno sguardo e la forza seduttiva di un altro, la postura classica e quella insolita, le espressioni serie e le mille variabili di quelle sorridenti”. I ritratti di Luxardo non conoscono ripetizione, poiché “scaturivano da intuizioni estrose più che da un progetto estetico predefinito e uguale per tutti” dichiara Mutti. Assecondando il soggetto, la fotografia ne cattura la spontaneità e l’unicità. E in questa immediatezza si rivela l’autentica bellezza.

Alessandra Cremone

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