L’America, il potere, la natura nella mostra di Mitch Epstein a Torino

Epstein, fotografo internazionale più rilevante del 2024 secondo Artribune, è protagonista di una mostra a Torino che racconta la “sua” America, con tre importanti serie

Mitch Epstein (Holyoke, 1952) è uno di quegli artisti che riescono a parlare di tematiche di grande attualità politica e sociale attraverso una nuova bellezza dell’immagine. Le sue foto, proposte sempre in grande formato, parlano di ambiente, di cambiamenti climatici, di genocidi. 

La mostra presso le Gallerie d’Italia di Torino

Nella mostra, curata da Brian Willis, sono opere provenienti da tre serie di lavori: American Power, in cui affronta un tema di grande attualità non ancora abbastanza compreso, nonostante le apparenze: i singoli stati e gli interessi privati sfruttano la natura, la impoveriscono non preoccupandosi degli esiti fatali che si ripercuotono e si ripercuoteranno contro l’essere umano. Dal 2003 al 2008 ha viaggiato attraverso gli Stati Uniti per fotografare i siti di produzione di combustibili fossili e di energia nucleare e le comunità umane che vivono accanto a tali impianti. Un lavoro potente, che sarebbe stato tale anche con un formato più piccolo delle immagini.
Il formato grande è invece fondamentale in Old Growth, una ricerca in parte commissionata da Intesa Sanpaolo, che narra le rare antiche foreste sopravvissute in regioni remote degli Stati Uniti. Nel secolo scorso è stato infatti distrutto il 95% di esse. 

La fotografia di Epstein con la musica di David Lang

In tal senso diviene fondamentale la raccolta di immagini, Darius Kinsey: Clear Cut, creata dallo stesso Epstein, con le immagini del fotografo che ha operato all’inizio del XX secolo. Sono immagini che raccontano dei taglialegna che, involontariamente, su commissione, hanno distrutto milioni di alberi: sequoie secolari e molto altro. Immagini di morte, la cui proiezione è accompagnata dalla musica di David Lang, eseguita dalla violoncellista e cantante Maya BeiserForest Waves è l’altra installazione video e sonora dell’artista in cui si racconta il passare del tempo, il cambio delle stagioni nelle foreste del Berkshire. 

La riserva Sioux nelle foto di Mitch Epstein

Con la terza serie fotografica Property Rights, l’artista si domanda a chi appartiene la terra, chi ha diritto di servirsene. Le foto sono state prese nel 2017 nella riserva Sioux di Standing Rock, durante le proteste contro il Dakota Access Pipeline, che attraversava la terra dei nativi e minacciava le vite degli indigeni. Temi dei quali raramente parla l’opinione pubblica, un genocidio quello dei nativi americani che troppo spesso viene posto nel dimenticatoio. È questo un lavoro complesso che esamina le conseguenze dell’esproprio dei terreni da parte degli Stati Uniti. 

L’America secondo Mitch Epstein

Qui è una piccola parte della grande ricerca, realizzata tra il 2017 e il 2020, quando Epstein ha viaggiato per tutta l’America del nord: dalla Pennsylvania e dalle Hawaii al confine con il Messico, per raccontare la situazione delle terre contese e l’enorme danno ai terreni, per gli incendi e le inondazioni dovuti a gravi negligenze nella tutela dell’ambiente. Lavori sulla natura e sull’uomo in cui quest’ultimo esce proprio male. 

Angela Madesani 

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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