A Milano torna la fiera di fotografia MIA Photo Fair BNP Paribas

Con oltre 70 gallerie partecipanti e sette premi, la quattordicesima edizione della manifestazione fieristica italiana dedicata alla fotografia si accinge ad aprire. Tema 2025 è quello dei "Dialoghi"

Torna da Superstudio Più, a Milano, la prima e più importante fiera d’arte dedicata alla fotografia in Italia: MIA Photo Fair. Tema scelto per l’edizione 2025, a cui parteciperanno 77 gallerie (di cui 56 italiane), è Dialoghi: un riferimento diretto, spiega la direttrice Francesca Malgara, alla volontà di far “riflettere sul ruolo della fotografia come punto di incontro tra diverse visioni del mondo“, oltre a far “esplorare connessioni inaspettate intrecciando passato e presente, tecniche antiche e moderne, culture e linguaggi differenti“. Obiettivo chiave di MIA si conferma, oltre la promozione della fotografia, anche la creazione di relazioni inedite tra fotografia e altre forme espressive, con un percorso che punta sia a stimolare una visione critica sia a contribuire allo sviluppo del relativo mercato in Italia.

Lin Zhipeng, Fichi in Orgoglio - Clavicola, 2022, Stampa su Hahnemühle Photo Rag Fine Art 308 g, Con bordo bianco: 108 x 75 cm, ed. 1/5 to 5/5. Courtesy: Lin Zhipeng/ courtesy Glenda Cinquegrana Art Consulting
Lin Zhipeng, Fichi in Orgoglio – Clavicola, 2022, Stampa su Hahnemühle Photo Rag Fine Art 308 g, Con bordo bianco: 108 x 75 cm, ed. 1/5 to 5/5. Courtesy: Lin Zhipeng/ courtesy Glenda Cinquegrana Art Consulting

Le sezioni della fiera di fotografia MIA a Milano

Sezioni di questo “appuntamento irrinunciabile nel panorama culturale” della città, come l’ha definito l’assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi, sono quattro: la Main Section, che vedrà un focus particolare sulle artiste donne; Beyond Photography – Dialogue a cura di Domenico de Chirico; Reportage Beyond Reportage a cura di Emanuela Mazzonis di Pralafera; e FOCUS a cura di Rischa Paterlini, che quest’anno è dedicata alla Svizzera. A diverse altezze, tutte le sezioni si declineranno secondo il tema dei Dialoghi, costruendo uno spazio di riflessione collettiva con particolare attenzione al patrimonio fotografico italiano degli Anni ’60 e ‘70.

Come negli anni precedenti, la quattordicesima edizione – che aggiunge ora al proprio nome anche quello del title sponsor, BNP Paribas – vede il ritorno della sezione editoria, con case editrici, editori indipendenti e librerie specializzate che presenteranno le pubblicazioni del 2025 in anteprima e i loro migliori cataloghi.

Carlo Orsi, The end of the world is coming, 1995, Stampa alla gelatina e sali d'argento, cm 40 × 30, Edizione moderna. Galleria: VALERIA BELLA STAMPE SRL
Carlo Orsi, The end of the world is coming, 1995, Stampa alla gelatina e sali d’argento, cm 40 × 30, Edizione moderna. Galleria: VALERIA BELLA STAMPE SRL

I progetti speciali di MIA Photo Fair

Tornano, come sempre, anche i progetti speciali, come la mostra 24 OpeRE presentata da Eberhard & Co., che vede 24 lavori di grandi fotografi (Biasiucci, Cerati, De Lonti, Dondero, Ghirri, Giacomelli, Hammacher, Mosconi, Mangano, Radino, Tagliaferro e Zoppis) susseguirsi scandendo le diverse ore della giornata: fil rouge è la relazione che ciascuna opera instaura con la propria cornice, firmate da Cecé Casile.

Torna quindi lo storico Photo Grant di Deloitte (con la direzione artistica di Denis Curti e il team di BlackCamera), in uno spazio allestito con gli scatti dei vincitori dalla prima edizione a oggi: sono Newsha Tavakolian, Fernanda Liberti e Davide Monteleone, con una menzione alla vincitrice della Open Call 2024 Fabiola Ferrero. C’è poi Dream Role, mostra-evento a cura di Beatrice Audrito dedicata alle fotografie del regista cinematografico Peter Chelsom (nello spazio di MyOwngallery), con le immagini in bianco e nero del “dietro le quinte” dei film raccontano la passione del regista per la fotografia. Quindi la mostra OFF-THE-WALL a cura di Erik Kessels presenta i lavori dei 13 finalisti dell’omonimo premio, che punta a esplorare il medium nella sua natura più fluida (con pubblicazione e residenza anche per due finalisti non vincitori); e infine c’è Interno pompeiano di Luigi Spina nello spazio di AON, con otto opere di grande formato sulla Pompei deserta da lui fotografata durante la pandemia.

Nel contesto di BAG – Bocconi Art Gallery, il ciclo di mostre promosso per gli spazi dell’Università Bocconi, si inserisce anche la mostra Quello che ricordi ti salva, con opere di Beba Stoppani a cura di Giovanna Gammarota.

Dino Kužnik, Stop, 2019, Fotografia analogica, realizzata con Pentax 67 su pellicola Kodak Portra : Stampa ai pigmenti su carta fotografica d'archivio Ilford., 57 cm x 76 cm, 1:6. Courtesy- Photon Gallery
Dino Kužnik, Stop, 2019, Fotografia analogica, realizzata con Pentax 67 su pellicola Kodak Portra : Stampa ai pigmenti su carta fotografica d’archivio Ilford., 57 cm x 76 cm, 1:6. Courtesy- Photon Gallery

I premi di MIA Photo Fair

Come sempre, poi, sono i premi – sette, più un fondo di acquisto – ad arricchire la proposta della fiera (con proclamazione dei vincitori il 19 marzo). Primo e più longevo è il Premio BNL BNP Paribas dedicato al/la miglior artista in fiera, che prevede l’acquisizione di un’opera da includere nella collezione del gruppo. Quindi ci sono la seconda edizione del sopracitato Premio OFF-THE-WALL e la quarta edizione del Premio IRINOX SAVE THE FOOD, curato da Claudio Composti, che celebra il legame tra fotografia e sostenibilità alimentare: l’opera scelta vincerà 5mila euro e andrà ad arricchire la corporate collection dell’azienda (e un’opera sarà scelta per il Premio Yeast di Matino, nel leccese, a settembre 2025). C’è poi, per il terzo anno, il riconoscimento dell’associazione culturale no-profit miramART, che premierà un’opera con l’acquisizione per la collezione omonima e l’esposizione al Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure.

Quindi torna, per la sua quarta edizione, il Premio La Nuova Scelta Italiana di Lucia Bonanni e Mauro Del Rio, volto ad ampliare la loro collezione dedicata ai fotografi italiani (con 15mila euro di premio, la presentazione degli artisti in fiera e in due mostre personali da Colonne28 a Parma): già assegnati i vincitori 2025, che sono Luisa Lambri (Italia, 1969) e Armin Linke (Italia, 1966); come da diversi anni c’è poi il Fondo Acquisto Fiere di Parma per l’acquisto di alcune opere esposte, che andranno a rinfoltire il patrimonio artistico aziendale.

Due i riconoscimenti alla prima edizione: il Premio Casa Museo Molinario Colombari – Dialoghi Visivi, per la galleria il cui allestimento costruisce un “confronto armonioso” tra opere, artisti e spazio espositivo; e IMAGE MEDIA EXCELLENCE AWARD, dedicato ai media generalisti che si distinguono per creatività e innovazione nell’uso delle immagini e del design visivo: il premio andrà quest’anno al mensile Esquire, edito da Hearst Italia e diretto da Giovanni Audiffredi. E proprio con Esquire è organizzato il nuovo workshop dedicato all’esplorazione della fotografia editoriale contemporanea, curato da Nicolas Ballario e organizzato dallo studio Cucù, in sette lezioni frontali e con un contest dedicato.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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