A Senigallia si celebra il centenario del fotografo Mario Giacomelli con una grande mostra 

Sono passati 100 anni dalla nascita di Mario Giacomelli e 25 dalla sua morte. In quest’anno così importante sia Milano che Roma gli dedicheranno mostre di rilievo. Ma anche la sua città natale non si tira indietro, esponendo a Palazzo del Duca un centinaio di fotografie

Celebrare un centenario significa affermare il valore che una collettività riconosce a una persona. In questo caso, a un grande maestro della fotografia del XX Secolo, quale è stato Mario Giacomelli (Senigallia, 1925-2000), che nel 2025 verrà omaggiato in due grandi mostre in programma al  Palazzo delle Esposizioni di Roma  (20 maggio – 3 agosto 2025) e al  Palazzo Reale di Milano  (22 maggio – 7 settembre 2025).  Si celebra la nascita, 1° agosto 1925, e si ripercorre lo sviluppo di un mezzo che nelle mani di Giacomelli è stato realismo magico, idealismo, surrealismo, interiorità, esteriorità, semplicemente spirito, creatività pura.  

Io non ho mani che mi accarezzino il volto, 1961, provino con appunti di stampa. Courtesy Archivi Mario Giacomelli © Eredi Giacomelli
Io non ho mani che mi accarezzino il volto, 1961, provino con appunti di stampa. Courtesy Archivi Mario Giacomelli © Eredi Giacomelli

La mostra di Mario Giacomelli a Senigallia 

In questo percorso non poteva mancare una tappa nella sua città natale, quella Senigallia dove cresce e si forma, e dove acquista quella Bencini Comet S (CMF) che gli cambierà la vita. Curata da Katiuscia Biondi Giacomelli, in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli, La Camera Oscura di Giacomelli svolge, in maniera sintetica ed efficace, un’accurata narrazione dei temi più importanti e cari all’artista. Ospitata a Palazzo del Duca, la mostra, con rigore scientifico e qualche licenza poetica che gli sarebbe piaciuta, prende per mano lo spettatore, introducendolo a quel mondo di “luce” reso unico e inimitabile dal suo sguardo.  

Le opere di Giacomelli in mostra al Palazzo del Duca 

Apre la mostra l’installazione multimediale  Sotto la pelle del reale. Immersiva e coinvolgente, complice la voce dell’artista tratta da un’intervista del 2000, questa è un tuffo nell’intimità, in quel bianco e nero, forte, contrastante, così simbolico, poetico, drammatico, commovente, teatrale. Circa cento fotografie originali allestite in otto sale, ritmano questa elegante esposizione, concepita come un piccolo ma prezioso seme della grande ricchezza dell’artista. Non mancano gli scatti dei cicli più conosciuti. Dai primi Paesaggi datati 1954/60 ai successivi, peculiari di una geometria irregolare, lirica, fino ai Pretini  del 1961/63, bellissimi nelle loro silhouette, quasi bambinesche figurine di carta ritagliate, volteggianti sulla neve.  

Ritratti, Mia madre, 1955. Courtesy Archivi Mario Giacomelli © Eredi Giacomelli
Ritratti, Mia madre, 1955. Courtesy Archivi Mario Giacomelli © Eredi Giacomelli

Mario Giacomelli, la poesia e i ritratti 

Si prosegue con A Silvia, 1964 e 1988, dove è esplicito il rapporto con la poesia, e ancora, i Ritratti  di parenti e amici, scenografici, a volte un po’ inquietanti ma di grande impatto visivo come la famosa foto  Mia Madre. La forza più grande di Giacomelli? Rendere visibili profondità sconosciute che costantemente punte dalla forza dell’immagine, lasciano affiorare sensazioni strettamente connesse alla parte più vera e intima del nostro sguardo. 

Maria Letizia Paiato 

Libri consigliati: 

 
 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Maria Letizia Paiato

Maria Letizia Paiato

Maria Letizia Paiato storico e critico dell’arte è docente di Stile, Storia dell’Arte e del Costume presso l'Accademia di Belle Arti di Macerata. Dottore di Ricerca (Ph.D) in Storia dell’Arte Contemporanea, Specializzata in Storia dell’Arte e Arti Minori all’Università degli…

Scopri di più