Un murale lungo 1000 km sul muro tra Messico e USA. Un progetto di Enrique Chiu, con la comunità
Mentre Donald Trump chiede al Congresso 18 miliardi per costruire il muro tra Messico e Stati Uniti, l’artista Enrique Chiu sta realizzando un murale sulle barriere esistenti. L’ obiettivo? Coprire 1000 km di estensione, entrando così nel Guinness Book of World Records
Un progetto ambizioso quello di Enrique Chiu (Tijuana, Mexico). Il titolo è Mural of Brotherhood, e ha l’obiettivo di promuovere un sentimento di pace e unità in un mondo di divisioni e di muri invalicabili peraltro costosissimi. Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d’America, dopo aver fatto della costruzione di barriere tra USA e Messico, il punto focale nella campagna elettorale, ha chiesto al Congresso la mostruosa cifra di 18 milioni di dollari per completare l’opera. La barriera di separazione, nota in Messico come Muro della Vergogna, è nata nel 1990 sotto la amministrazione Bush. L’amministrazione Trump vorrebbe costruire 500 km di muro e rafforzare le strutture e le fortificazioni già esistenti su una porzione di circa 650 km.
LA STORIA DI UN POPOLO
Enrique Chiu, messicano di origine, ha una storia simile a quella di molti suoi connazionali: all’età di otto anni assieme alla madre ha attraversato illegalmente il confine per stabilirsi alcuni anni nella città di Los Angeles, in California. Ecco perché, sensibile a queste tematiche, durante un’intervista, ha dichiarato di dedicare questo progetto a: “tutti coloro che stanno cercando una vita migliore anche se questo comporta enormi rischi e a tutti coloro che sono stati espulsi o sono stati separati dalle loro famiglie”. Proprio per questo a partire dal 2016 ha iniziato a realizzare opere sulle strutture di confine già esistenti tra Messico e USA, aiutato dalla popolazione locale. I soggetti variano ma principalmente includono immagini, storie o simboli del folklore messicano anche per cercare di trasmettere un messaggio di supporto alle popolazioni dei latinos. Il murale si configura così come un “sabotaggio pacifico” di un progetto politico che punta alla divisione e alla separazione.
IL LAVORO DI ENRIQUE CHIU
L’artista però non è nuovo a questo tipo di attività: è da anni, infatti, impegnato a “dare un messaggio positivo” in luoghi non convenzionali, di confine. Nella sua carriera ha infatti realizzato più di 80 murales in 10 città diverse sparse tra la California, il Mexico, e il Guatemala. Imponente, quasi cinque chilometri di lunghezza, è il progetto realizzato lungo l’Arkansas River in Colorado, che è addirittura ad entrare nel Guinness Record. Sfortunatamente, però è stato distrutto nel 2015 a causa di un intervento di messa in sicurezza degli argini.
– Valentina Poli
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