Il Parco dei Murales. A Napoli crowdfunding per il primo distretto di street art per il sociale
Ancora pochi giorni di raccolta fondi per portare a termine il primo distretto di street art per la riqualificazione sociale in Campania, con la realizzazione dell’ultimo murale nella periferia est di Napoli.
Tutto è cominciato con il volto di una bambina rom, ritratto sul muro di un palazzo del quartiere Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli: il territorio più giovane per demografia tra i dieci della conurbazione partenopea e con il più alto tasso di dispersione scolastica e disoccupazione. Era il 2015 e con quel dono al quartiere dello street artist Jorit Agoch – padre italiano e madre olandese – la street art faceva per la prima volta il suo ingresso a Napoli Est, all’interno del Parco Merola, un complesso residenziale ospitante ben 160 famiglie, per un totale di circa un migliaio di persone. Da allora la riqualificazione artistica e la conseguente rigenerazione sociale del Parco, divenuto nel frattempo Parco dei Murales – promossa da INWARD, osservatorio nazionale sulla creatività urbana dell’Associazione Culturale Arteteca – non si è più fermata. Grazie al supporto di enti pubblici, privati e del terzo settore, si sono susseguiti interventi pittorici firmati da street artisti di fama internazionale, numerose attività sociali e laboratori creativi con la partecipazione dei residenti. Nell’ultimo anno sono stati avviati anche street art tour per accogliere curiosi, appassionati e turisti, e per sostenere la cooperativa sociale Arginalia, nata per favorire opportunità di lavoro ai giovani di Napoli Est.
I MURALES DI NAPOLI
Così, dopo Ael. Tutt’egual song’e criature – questo il titolo dell’opera di Agoch che richiama una canzone di Enzo Avitabile (I bambini sono tutti uguali), tra i pezzi più importanti della colonna sonora del film Indivisibili -, è stato il turno di A pazziell n’ man ‘e criature (il giocattolo nelle mani dei bambini) del toscano Zed1; poi di Lo trattenimento de’ peccerille di Mattia Campo Dall’Orto che ha ritratto alcuni piccoli abitanti del complesso residenziale; Chi è vuluto bene nun s’ ‘o scorda di Rosk&Loste, un omaggio al gioco del calcio; A mamm’ ‘e tutt’ ‘e mamm’ di La Fille Bertha, una rivisitazione della Madonna della Misericordia dipinta da Piero della Francesca e, infine, dell’opera Je sto vicino a te di Daniele Hope Nitti, incentrata sul tema della solidarietà. Sei murales in tutto, a cui manca solo un ultimo intervento per completare il primo distretto di street art per il sociale in Campania ideato da INWARD che – ancora per pochi giorni – chiede l’aiuto di tutti, tramite una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Meridonare.it dal titolo Ultima opera al Parco dei Murales. “La raccolta fondi consentirà di realizzare l’ultima grande opera firmata dallo street artist di Napoli Est Zeus40 sul valore della cura del proprio quartiere”, spiegano i promotori, “oltre a laboratori sociali e merchandising”.
– Claudia Giraud
https://www.meridonare.it/progetto/ultima-opera-al-parco-dei-murales#UltimaOperaParcodeiMurales
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