L’intervento di street art del progetto RAME allo Stravagante Hostel a Verona
Stravagante Hostel, un luogo di ospitalità che permette ai giovani con disabilità di gestire la struttura, è il luogo scelto per uno degli ultimi lavori di street art di RAME. A raccontarci la collaborazione, e la sua passione per le pareti, è lo street artist Koes
Ha aperto lo scorso luglio 2018 Stravagante Hostel, un luogo di ospitalità che permette ai giovani con disabilità di gestire la struttura turistica. Lo stabile di 800 mq è stato ristrutturato dalla Cooperativa Sociale L’Officina dell’AIAS ONLUS, con lo scopo di migliorare la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie e sottolineare, facendo cadere le barriere del pregiudizio, dando la possibilità a ciascuno di essere di ausilio all’altro. I ragazzi assolveranno varie mansioni: dalla pulizia delle camere, all’accoglienza, alla gestione del piccolo ristorante annesso e dell’area Camper di fronte all’Ostello. La collaborazione con il progetto RAME nasce nella riqualificazione degli spazi pertinenti alla struttura, in cui gli street artist hanno realizzato murales decorativi sulle pareti esterne e interne.
CHE COSA È IL PROGETTO RAME?
“RAME nasce dalla mia volontà di voler proseguire con quello che è il mondo dei graffiti e della street art che fa parte del mio percorso da 20 anni.” ci racconta Andrea Crestani, in arte Koes, del progetto che coordina e porta avanti da due anni. “Io ho una passione per le pareti, e mentre sono alla ricerca di quelle che potrebbero essere interessanti cerco di coinvolgere anche le persone. Posso coinvolgere un privato, come un committente, o un ente pubblico, come nell’ultimo progetto che si è appena chiuso con il Comune di Bassano del Grappa in cui è stato coinvolto l’Assessorato alla cultura. In realtà la mia idea è di continuare a proseguire con questa mia passione coinvolgendo più persone possibili, sia come spettatori sia come attori principali”. Lo street artist collabora con videomaker, fotografi e altre figure professionali ed è lui che coordina e segue il progetto RAME “Mi avvalgo di una serie di collaboratori perché ci tengo comunque a documentare quello che viene realizzato, a cercare di coinvolgere le persone che magari fruiranno della parete o degli spazi dove verranno fatti gli interventi”.
LA COLLABORAZIONE TRA RAME E L’OSTELLO
La collaborazione tra il progetto RAME e lo Stravagante hostel nasce nel considerare l’arte un strumento per dare nuovi messaggi, quello di stare bene con se stessi nel proprio ambiente, superando ostacoli e barriere. È stato questo il punto di incontro tra le due realtà che ha portato, dopo un sopralluogo e la scelta delle pareti, a stabilire l’intervento e gli artisti che avrebbero partecipato. “Nel caso di Stravagante hostel”, ci racconta Koes, “volevo mettere in evidenza gli stili eterogenei, non volevo fissarmi in un tema definito, volevo portare artisti che si differenziassero in modo da poter dare una rosa maggiore di quelli che sono gli interventi che si possono fare. Da lì la scelta di coinvolgere Peeta, perché comunque fa graffiti tridimensionali e riesce spesso e volentieri a sposarsi con l’architettura degli spazi dove va a intervenire, Lucamaleonte, perché ha questo modo di disegnare molto illustrativo e facilmente fruibile, e Luca Font, perché volevo inserire anche una componente geometrica, astratta, e le sue forme interessanti mi richiamano un po’ quelle di Depero”.
L’ULTIMO PROGETTO DI RAME
È appena terminato il primo grosso intervento a Bassano del Grappa di Ericailcane, dove ha disegnato una parete di circa 50-55 m di lunghezza con un’altezza media da 2,5 a 6 m, riportando una citazione a una sua illustrazione che è anche serigrafia, …ma l’amor mio non muore. Alla richiesta di anticipazioni su nuovi lavori Koes risponde “progetti futuri? Sono sempre all’opera per trovare la parete successiva, anche nel momento in cui sto intervenendo su di una sto già cercando quella dopo. Cerco sempre di coinvolgere persone che possano aiutare a livello economico un progetto, in un secondo momento viene la ricerca della parete meritevole che spesso e volentieri suggerisce quello che sarà poi l’artista. Sto lavorando a qualcosa per primavera 2019 ma è ancora in divenire” .
-Ilaria Bulgarelli
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