Riqualificazione urbana in nome della street art: 2 casi tra l’Emilia al Lazio
Protagonisti sono il comune di Castelnuovo Rangone in provincia di Modena e Albano Laziale, sui Castelli Romani della Capitale. Ecco le loro storie
Montale, frazione di 5000 abitanti nel Comune di Castelnuovo Rangone (Modena) e Albano Laziale, cittadina della provincia di Roma, in questo inizio d’anno hanno arricchito il loro panorama urbano con alcune opere di street art. Operazioni di riqualificazione urbana dai risvolti sociali, svolte però nell’indifferenza della politica “che conta”.
CHIMICA E PITTURA
La piccola frazione del modenese non è nuova a operazioni del genere. Nell’ottobre scorso è stato infatti inaugurato il murale in Via Estense di Fabio Tellas, primo tassello di un percorso sostenuto dal Comune e dai commercianti locali per contrastare il degrado di alcune aree urbane. E dal 4 al 10 febbraio si continuerà, questa volta su Via Vandelli, con Fabio Petani (Pinerolo, 1987) che eseguirà una delle sue celebri opere “alchemiche”, dove linee, forme e volumi si armonizzano per tramite di colori tenui, intervallati da elementi di rottura cromatica e formale. La sua ricerca include anche la chimica, e tutti gli elementi, come le piante, hanno una stretta una relazione con l’ambiente circostante, compreso il contesto dove il murale viene realizzato. Conoscendo le suggestive e scenografiche opere realizzate in passato, è lecito pensare che anche quelle che nascerà a Montale stringerà un intenso dialogo con l’ambiente circostante, portando un raggio di ottimismo e un soffio d’energia a chiunque la guardi.
NEL NOME DEI BAMBINI
Non è facile essere parte della cintura urbana di una delle città più belle del mondo: Albano Laziale sconta questo “privilegio” con l’essere diventata una città-dormitorio, a causa della chiusura di buona parte delle attività commerciali (soppiantate dai grandi centri commerciali sorti fuori); dai grandi quartieri-alveare sorti a partire dagli anni Settanta, si esce per recarsi a lavoro (quasi sempre a Roma) o per trascorrere i pomeriggio e le serate dei fine settimana fuori città. Una situazione difficile, soprattutto nella frazione di Pavona, dove, fra i vari servizi, mancano spazi pubblici di gioco e d’incontro per bambini e adolescenti. Per sensibilizzare le amministrazioni locali è stato lanciato un progetto artistico per riqualificare la zona Via Roma e Piazza San Remo, dove una biblioteca abbandonata è stata oggetto di numerosi atti vandalici. Su iniziativa dell’Associazione Museo di Street Art Castelli Romani (che non gode di finanziamenti pubblici), in collaborazione con il locale gruppo scout, l’associazione onlus Chiara per i bambini del mondo, e alcune realtà private, è stato chiesto all’artista Morden Gore (Macerata, 1996) di realizzare un grande murales. E per interpretare al meglio le urgenze del mondo dell’infanzia, ha dipinto sulle pareti di una vecchia cabina elettrica la mano di un bambino che con il linguaggio dei segni indica le quattro lettere della città di Roma. Un nome che è una sorta di messaggio in codice per i “piani alti”, nell’auspicio di interessarli alle vicende di questo territorio. Gore non è comunque nuovo all’ambiente di Pavona: qui l’artista realizzò, nel marzo 2018, un murales contro la “cultura” della criminalità, in occasione della XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie.
PICCOLE DIMENSIONI, GRANDI INIZIATIVE
Albano Laziale è una cittadina di 40.000 abitanti circa; Castelnuovo Rangone tocca appena i 15.000. Pur potendo contare su risorse limitate, non difettano di entusiasmo, in ambito pubblico o privato che sia, per lanciare segnali importanti dal punto di vista culturale e sociale. Persosi per strada il mega progetto ministeriale per la riqualificazione e il rilancio delle “periferie”, come da copione è compito del singolo o dei piccoli gruppi locali, sostenuti dallo straordinario impegno di tanti volontari, cui va spesso incontro la sensibilità di tanti artisti, i quali, nonostante la difficile situazione, none esitano a portare il loro contributo. Uomini e donne, artisti e cittadini, che lavorano in silenzio, lontani dai palazzi da cui spesso, anziché tutelati, sono vergognosamente ignorati.
– Niccolò Lucarelli
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