Louise Michel: la motovedetta dipinta da Banksy che salva i profughi nel Mediterraneo
È l’ultima misteriosa azione dello street artist? Quella imbarcazione bianca e rosa ormeggiata nel porto di Burriana sembrerebbe proprio un progetto di Banksy. Si attendono le rivendicazioni di Banksy e del suo team.
Bianco e rosa shocking sono i colori dell’imbarcazione ormeggiata nel porto spagnolo di Burriana, a nord di Valencia. La storia e i proprietari della Louise Michel sono stati per alcuni giorni avvolti nel mistero. Poi la conferma, come riporta il Guardian: dietro la motovedetta francese riconfigurata per operazioni civili ci sarebbe proprio lo street artist Banksy.
LA MANO DI BANKSY DIETRO LA LOUISE MICHEL
L’equipaggio dell’imbarcazione è composto da “una piccola squadra internazionale di circa dieci marinai, professionisti del settore marittimo e del soccorso”, come ha riportato Avvenire citando le parole di una volontaria intervistata dalla stampa francese, “la motovedetta ‘è stata recentemente acquistata a Saint-Malo da un mecenate che per ora vuole rimanere anonimo ma che vuole creare un team di soccorritori professionali’. Tuttavia ‘non siamo associati a nessuna Ong o organizzazione. Siamo solo una buona squadra pronta ad uscire e ad aiutare in mare’”. Il misterioso mecenate sarebbe quindi stato collegato all’anonimo street artist di Bristol, Banksy, da sempre vicino ai temi dell’immigrazione e dell’emergenza umanitaria (si pensi al Naufrago Bambino dipinto in un canale di Venezia durante i giorni della preview della Biennale Arte 2019, uno scoop catturato da Artribune o all’opera a sostegno di Black Lives Matter in seguito alle proteste dopo l’uccisione di George Floyd).
LOUISE MICHEL: LA BARCA CHIAMATA COME UN’ANARCHICA STORICA
Il primo segno della mano di Banksy è proprio il rosa shocking (come il fumogeno tenuto in mano dal bambino nell’opera veneziana), usato come arma per demistificare l’istituzione. A saltare all’occhio anche altri simboli, come i salvagenti rosa super kitsch a forma di cuore dipinti sulla parete esterna della cabina di pilotaggio, la scritta “Rescue” sulla fiancata e l’onnipresente bambina con il cuore. L’imbarcazione, infine, è stata chiamata Louise Michel, come l’insegnante, poetessa e anarchica francese nel 1871 protagonista della Comune e della lotta contro la Francia di Napoleone III (ancora una volta, un riferimento non casuale alla sfida contro l’autorità). Secondo il Guardian, il coinvolgimento di Banksy in questa operazione risale al 2019 quando l’artista scrisse una mail all’attivista e capitano di nave Pia Klemp proponendole di supportarla comprando una nuova nave con il ricavato proveniente da opere realizzate sulla crisi dei migranti.
L’IMBARCAZIONE UMANITARIA DI BANKSY ALL’OPERA
La Louise Michel nei giorni scorsi si è inoltrata in acque internazionali per recuperare un barchino di fortuna in vetroresina con a bordo sette persone in difficoltà. L’equipaggio avrebbe poi richiesto l’intervento della Sea Watch. Una missione che sarebbe dovuta rimanere ancora segreta, svoltasi a circa 30 km dalla costa libica tra Tripoli e Al-Zawiya; ma la notizia è infine trapelata con molta più velocità del dovuto.
-Giulia Ronchi
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