Il murale di Ozmo a Paliano per omaggiare la memoria di Willy Monteiro Duarte
"Per Willy", l'opera pubblica permanente nel centro storico di Paliano per tenere viva la memoria del giovane attraverso la street art. Ecco il racconto dell’esperienza dell’artista e le immagini del murale.
Era la notte del 6 settembre 2020 quando Willy Monteiro Duarte, 21enne di origini capoverdiane, veniva brutalmente ucciso a Colleferro, in provincia di Frosinone, durante un pestaggio per mano di quattro coetanei. Un’orrenda pagina di cronaca nera nella quale rientrano prevaricazione, delinquenza e odio razziale, che ha infuocato per giorni stampa e social. Grazie a un’iniziativa promossa da Vanity Fair, ora la memoria di Willy viene celebrata con un grande murale in Piazzale Aldo Moro, un punto di aggregazione in pieno centro storico a Paliano, dove il ragazzo viveva. A realizzare l’opera – inaugurata la sera del 15 settembre – Ozmo, tra i più noti street artist italiani, che ha raccontato sulla sua pagina Facebook la genesi del suo ultimo lavoro.
IL MURALE DI OZMO IN MEMORIA DI WILLY
“Ho accettato l’invito di Simone Marchetti, direttore di Vanity Fair, per contribuire a realizzare un’opera permanente a Paliano, paese di Willy, un tributo che tenesse viva la sua memoria attraverso l’arte. Sono partito da Parigi, dove risiedo, la notte stessa, pensando solo a ideare il bozzetto e a incontrare la famiglia di Willy, i suoi amici, il Sindaco e la comunità, perché per me era necessario collaborare con loro per la realizzazione di questo intervento in quel contesto, su quel preciso muro. Realizzare un murale per Willy, proprio nei luoghi che gli appartengono, è stata un’esperienza intensa e simbolica”, racconta lo street artist. E prosegue, passando in rassegna i dettagli di quell’immagine realizzata in tre giorni, che rimarrà indelebile come dono alla comunità di Paliano.
IL MURALE DI OZMO IN MEMORIA DI WILLY: IL PROGETTO
“Ho scelto di dipingere la foto nella quale Willy è sorridente, solare e spontaneo. Ho trovato il dettaglio delle mani molto simbolico: a prima vista possono sembrare quasi dei pugni in un gesto di difesa, in realtà le sta usando per sistemarsi il colletto. Il ritratto è pulito, iperrealistico, senza nessuna invasione visiva. Ho aumentato la luminosità del viso, per renderlo più ancora più vivido e ho saturato lo sfondo per immergerlo in una luce dorata. Come in una tavola antica, l’oro illumina, esalta l’attualità dell’immagine e rimanda al sacro”. Conclude: “un piccolo ma prezioso dettaglio: l’aureola messa sopra l’iniziale del suo nome, come mi hanno chiesto i suoi amici durante la realizzazione del dipinto. Rinnovo la mia vicinanza alla famiglia e agli amici di Willy e alla comunità”. Inoltre, Ozmo ha fatto sapere che il compenso previsto per la realizzazione del murale sarà interamente devoluto in beneficenza. L’immagine dell’opera è anche la cover del numero 38 di Vanity Fair, con il titolo “Mai più”.
–Giulia Ronchi
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