CITYSCAPES. Un museo digitale d’artista sulla memoria e l’identità di Roma
La memoria di Roma in una piattaforma multimediale. A completare il progetto, sarà presentato in primavera un catalogo dedicato che racconterà l'esperienza
Partendo da Torpignattara, Tor Bella Monaca, Corviale e Trullo, Valeriana Berchicci (Termoli, 1987) ha raccolto, da giugno a novembre 2021, alcune memorie degli abitanti di questi quartieri per costruire una mappa virtuale dell’identità romana. Ha preso quindi forma il progetto CITYSCAPES – Museo Digitale della Memoria. Si parte dalla periferia “dal greco perí (intorno) fereia (portare), quella parte che circonda, che ruota attorno al centro storico” perché solo attraverso l’unione tra centro e periferia “si costruisce il prisma della città contemporanea” come scrive la curatrice, Benedetta Carpi De Resmini. Nel mese di novembre il progetto ha proseguito il suo percorso con una tappa all’Accademia di Belle Arti di Roma, per ampliare la mappa e raccogliere le storie di un quartiere centrale della città. Il progetto è stato sviluppato dopo aver ottenuto i finanziamenti messi a disposizione dal bando regionale “Lazio Contemporaneo, 2020”. È stato realizzato in collaborazione con l’associazione CAP – Cities Art Projects e si è avvalso del patrocinio di ARTER, Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica.
CITYSCAPES: IL PROGETTO DI VALERIANA BERCHICCI
Dopo una prima fase esplorativa mirata alla conoscenza dei quartieri, l’artista ha creato un’edicola in legno, sul modello di una vecchia edicola dell’Ottocento: quest’ultima è diventata la postazione di lavoro dalla quale ascoltare e registrare i racconti degli abitanti della periferia. Valeriana Berchicci ha organizzato anche laboratori di collage per bambini e passeggiate foto-geografiche. In quest’occasione ha optato per l’utilizzo delle macchinette usa e getta, in maniera tale da spronare i partecipanti a “fotografare alla cieca”, senza avere l’impatto immediato del risultato compositivo dell’immagine. Le documentazioni raccolte sono state poi caricate su un sito web creato ad hoc dove si trova una mappa interattiva della città di Roma. Muovendo il cursore sulla mappa è possibile accedere a numerosi contenuti audio-visivi. Non solo si possono ascoltare i racconti e le testimonianze mnemoniche dei residenti… l’utente ha anche modo di contribuire alla realizzazione del museo della memoria collettiva, caricando un file audio personale e regalando “una storia diversa ed eterogenea di questa città”. “Il progetto nasce da una combinazione: da una parte, l’idea di creare un museo della memoria collettiva – ispirato al Museo Immaginario di André Malraux -, dall’altra, il mio interesse verso un’indagine urbana legata al concetto di rigenerazione. Il ritratto di Roma poteva essere abbozzato solo scavando in profondità, guardando ai processi di formazione della memoria, approcciando una lettura non orizzontale ma verticale: il tessuto cittadino è ricavato grazie alla raccolta di voci, ricordi e testimonianze. Si arriva ad avere una visione vera e radicale del paesaggio, non una semplice panoramica”, spiega Carpi De Resmini.
LA PIATTAFORMA DIGITALE CITYSCAPES
“Roma metropolitana, non è una mappa: Roma è stratificazione, gentrificazione, migrazione, ospitalità, integrazione, mutualità, immaginazione, riattivazione”, è la frase che accompagna il visitatore online alla scoperta della piattaforma. Spostando il cursore sulla piantina della città ci si imbatte in delle aree circolari gialle che rappresentano le zone in cui Valeriana Berchicci ha svolto la propria indagine: Corviale “Riattivazione”, Trullo “Immaginazione”, Tor Bella Monaca “Mutualità”, Torpignattara “Integrazione”. Navigando sul sito, si svela infine un sistema di testimonianze verbali condite da nuance di saggezza popolare. A Torpignattara, ad esempio, la signora Cecilia Troili – apprezza la solidarietà dei vicini che si prendono cura dello spazio verde, “lo accudiscono”, anche se il quartiere non versa nelle condizioni migliori; un tale “Spartaco” confida un ricordo di infanzia: “al crepuscolo, caddi dal quinto piano di un palazzo”, atterrando illeso su una montagna di pozzolana. A completare il progetto, sarà presentato in primavera il catalogo dedicato a questa esperienza artistica. Edito dalla casa editrice Iacobelli, avrà un testo introduttivo della curatrice e i contributi di Cecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma ed Elena Giulia Rossi, docente e critica d’arte.
–Giorgia Basili
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