Un’opera di Banksy sul francobollo ucraino per il primo anniversario di guerra
Una delle sette opere realizzate dall’artista inglese a supporto dell’Ucraina e contro la guerra è stata scelta dalle Poste di Kiev per l’emissione di un francobollo celebrativo. Intanto si lavora per proteggere i murales da furti e atti vandalici
Ha ampiamente dimostrato la sua vicinanza alla causa dell’Ucraina, Banksy, artefice di sette murales realizzati lo scorso autunno nei luoghi più colpiti dai bombardamenti, tra Kiev, il sobborgo tristemente noto di Irpin e la città di Borodyanka.
LE OPERE DI BANKSY IN UCRAINA
In Ucraina, l’anonimo artista inglese – che ha anche sostenuto economicamente la fondazione Legacy of War per fornire aiuti e assistenza medica alla popolazione colpita, mettendo all’asta 50 screenprint – ha affidato la denuncia contro lo strazio della guerra a immagini dal forte valore simbolico, com’è consuetudine del suo linguaggio figurativo (pensiamo anche alla recente presa di posizione contro la violenza sulle donne, nel giorno di San Valentino, con l’opera apparsa a Margate): due bambini che giocano con un ostacolo anticarro, atlete che si muovono tra gli edifici danneggiati a Gostomel vicino all’aeroporto Antonov, una ginnasta che fa la verticale sulle macerie di Borodyanka, una donna in vestaglia e bigodini che indossa una maschera antigas e tiene in mano un estintore. E, sul muro di un palazzo distrutto dalle bombe (sempre a Borodyanka), un piccolo judoka che mette al tappeto un adulto, interpretato variamente come l’auspicio di una rivalsa dello stato dell’Ucraina sulla Russia o come un provocatorio riferimento alla sospensione di Putin, esperto judoka, dalla federazione internazionale di Judo.
IL FRANCOBOLLO CON IL BAMBINO CHE ATTERRA IL JUDOKA
Proprio quest’ultimo “frame” è stato ripreso dalle poste ucraine per l’emissione del francobollo che sancisce il primo anniversario del conflitto, “un anno di unità nazionale, di coraggio e vittorie, di resistenza e sacrificio”, spiega il sito delle Poste, nella sezione dedicata all’e-commerce del prodotto. A corredare l’immagine, la scritta “FCK PTN”, in caratteri cirillici, è una chiara invettiva – blandamente criptata – contro il presidente della Federazione Russa. L’iniziativa è stata recepita con orgoglio dai cittadini di Kiev, che nella prima giornata di vendita – lo scorso 24 febbraio – hanno affollato l’ufficio postale centrale per acquistare i francobolli celebrativi, allegoria dell’Ucraina che sconfigge la Russia.
UN SISTEMA DI PROTEZIONE PER LE OPERE TRA LE MACERIE
Nel frattempo si lavora per proteggere le opere realizzate da Banksy in Ucraina da atti vandalici e tentativi di furto. Già lo scorso dicembre, a Gostomel, un gruppo di persone tentò di rubare l’opera della donna con maschera antigas, dissuaso dalla polizia. Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba aveva dunque ribadito che le opere dell’artista inglese nella regione di Kiev sono sottoposte a tutela e controllo delle autorità. Ora Ajax Systems, società specializzata in sistemi di sicurezza wireless, contribuirà alla protezione dei murales, grazie all’installazione di strumenti di monitoraggio h24 ad alta tecnologia. Il progetto è stato sviluppato con il supporto dell’amministrazione di Kiev (“le opere di Banksy rivestono un valore storico e culturale per il Paese, perché ci ricordano che la luce vincerà sull’oscurità: è importante proteggerle dal vandalismo”) e già tutela quattro dei lavori dell’artista, a Borodyanka, Irpin e Horenka, assicurando anche una protezione dalle condizioni climatiche avverse e il mantenimento del microclima ideale per evitare il deterioramento delle immagini. Il sistema è infatti composto da venti sensori sensibili a colpi e vibrazioni, dispone di videocamere collegate a un allarme e di un pannello trasparente in policarbonato che protegge fisicamente le opere. Non una prima volta per l’azienda tecnologica fondata proprio a Kiev nel 2011: di recente, Ajax Systems è stata infatti impegnata nella realizzazione di sistemi di protezione di siti culturali a rischio, dalla Cattedrale di Santa Sofia nella capitale ucraina agli edifici in legno di Bergen, in Norvegia. Lavorare tra le macerie si è però rivelata una sfida ulteriore, a quanto pare brillantemente superata.
Livia Montagnoli
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