Apre in Umbria lo Street Art Museum, dedicato all’arte e alla cultura urbana
Dal primo maggio la storica fortezza di Narni ospiterà il SAM (Street Art Museum). Obiettivo? Essere un polo culturale innovativo e dal respiro internazionale. In collezione anche opere di Banksy
Accessibile e inclusivo: così sarà SAM, lo Street Art Museum che aprirà a Narni, in Umbria, all’interno di un’imponente roccaforte del XIV secolo. Con una collezione che vanta una settantina tra opere, documenti e materiali, la Rocca Albornoz aprirà le porte al pubblico nel primo giorno di maggio, accogliendo i visitatori con due gallerie al piano terra dedicate alle mostre temporanee, cui si aggiungono gli spazi per il centro studi, i progetti speciali e i laboratori nelle torri di vedetta. La grande ala distaccata della fortezza, invece, ospiterà un progetto sull’arte urbana nazionale, mentre i giardini saranno dedicati a interventi scultorei e installativi. Una realtà museale del tutto nuova, diretta da Gianluca Marziani e da Stefano Antonelli, che intende dare lustro alle espressioni artistiche urbane (ancora relativamente poco conosciute), coinvolgendo la comunità e il territorio umbro.
SAM – STREET ART MUSEUM: LA COLLEZIONE PERMANENTE
Sam – Street Art Museum sarà il primo ente al mondo a ospitare una collezione permanente di opere firmate da Bansky, costituita da un corpus di oltre trenta pezzi. Tra questi la famosa Girl with Balloon, la Monna Lisa del XXI secolo e l’iconico lanciatore di fiori, Flower Thrower. Ma oltre al più popolare street artist del nostro tempo, la raccolta custodisce anche opere e materiali delle più rilevanti figure dell’arte urbana, quali Haring, Basquiat, Blu, Vhils, Obey, Seth, Kaws, C215, Invader, Sten e Lex e Ozmo (per citarne alcuni). Un primo e importante nucleo che intende svilupparsi nel corso degli anni con acquisizioni internazionali, rivolgendo una particolare attenzione alla giovane produzione artistica nazionale.
SAM – STREET ART MUSUEM. PAROLA AI DIRETTORI
“Questo museo nasce dalla sintesi di un lungo lavoro che stiamo portando avanti sulle mappe territoriali da decenni” spiegano ad Artribune i direttori Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, fondatori di Antonelli & Marziani Cultural Consulting. “SAM è la sintesi di una nuova genealogia che propone un museo classico nei suoi andamenti percorsivi, ma completamente ripensato nella sua conduzione teorica e curatoriale. Ma, soprattutto, abbiamo ragionato sul modo di creare un progetto davvero inclusivo. Con Stefano Antonelli ci teniamo a evidenziare la ricaduta pratica dell’inclusione: il nostro museo è un luogo profilato sul ‘peso della realtà’, su processi selettivi che rileggono e selezionano i fatti storici, usando però nuovi sguardi e nuove lenti per soppesare vicinanze e dialoghi una volta impensabili”. Un museo che invita a cambiare punto di vista e a riflettere, infatti “con SAM ci siamo accorti che l’arte del Novecento era stata letta da una critica a senso unico”, concludono i direttori “mentre l’arte è un processo che si stratifica per natura, pieno di deviazioni e sottotesti, un gioco di layer in cui abbiamo individuato la Città e i muri come colonna e vertebre di un nuovo organismo visivo”.
SAM – STREET ART MUSEUM: LA BLACK CUBE
Non è un caso che il museo prenda vita all’interno di una roccaforte difensiva. L’intento è quello di scardinare la struttura dal suo compito iniziale – ovvero, contrapporsi agli agenti esterni – e trasformarla in un contenitore ricevente, dove tutto si dispone a una musealità dinamica e sperimentale, in equilibrio tra la dimensione reale e quella virtuale del metaverso. L’allestimento, infatti, risponde alla necessità di creare degli spazi usando la pietra come “palcoscenico osseo del presente storico”. Nasce così la Black Cube, che si differenzia dal classico spazio espositivo del White Cube perché si integra negli edifici con una densità storica e una funzione originaria da ribaltare. Un progetto fluido che fonde la tenacia medievale di una rocca con l’energia rigenerativa dell’arte contemporanea, ospitando una programmazione variegata. Si parte con la mostra inaugurale Origins – Rizhome – Una storia aumentata della Street Art_capitolo uno, un progetto che intende rileggere gli andamenti delle arti e dei linguaggi urbani – (partendo dal programma Wall Street affidato da Carolyn Christov – Bakargiev a Gianluca Marziani nell’ambito della mostra Espressioni con Frazioni, ospitato al Castello di Rivoli lo scorso anno), la performance Fast Art – greg_goya e il progetto speciale di David Pompolini_Simposio. L’apertura dell’a mostra della collezione permanente Bansky – Realismo Capitalista è prevista per domenica 21 maggio 2023.
Valentina Muzi
SAM Street Art Museum
Museo delle Arti e delle Espressioni Urbane
Rocca Albornoz
Via di Feronia, 05035, Narni
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati