Nasce a Pisa il più grande museo d’Italia dedicato all’arte urbana
Nella città che custodisce l'ultimo murale di Keith Haring, una nuova generazione di artisti ha animato il centro, la Darsena e il quartiere di Porta a Mare con una serie di opere diffuse creando un nuovo itinerario dedicato alla street art
Tra le città toscane più visitate grazie ai suoi monumenti, Pisa è conosciuta anche per il suo carattere underground e per essere stata palcoscenico di manifestazioni ed eventi negli Anni Novanta dedicati alla street art. A consolidare questa attitudine sono state mostre temporanee ed eventi live painting che hanno segnato alcune delle più importanti rassegne cittadine, nonché la realizzazione del primo ciclo di murales nel quartiere di Porta a Mare nel 2017 con una grande opera di Gaia, a cura di Gian Guido Grassi. Nel corso del tempo anche altri artisti sono stati invitati a realizzare opere nello storico quartiere, tra cui Ozmo, Zed1, Etnik, Fra32, Aris, Moneyless, Tellas, Alberonero, Beast, Rusto, AEC Interesni Kazki e IMOs. Ed è proprio con il completamento dei murales di Etnik e Zed1 al Deposito della Polizia Idraulica di Pisa (parte della prima edizione del Festival della Strada, svoltosi tra ottobre 2023 e gennaio 2024), che si inaugura il nuovo itinerario del museo a cielo aperto dedicato all’arte urbana, passando per il centro cittadino alla Darsena e al quartiere di Porta a Mare.
Il museo a cielo aperto dedicato all’arte urbana di Pisa: l’itinerario
4mila metri quadrati di superfici dipinte, 15 autori e 25 opere diffuse: questi sono i numeri che contraddistinguono il nuovo museo a cielo aperto dedicato all’arte urbana di Pisa. L’estensione del suo itinerario si snoda tra il murale di Kobra alle porte del centro storico, a pochi passi dal celeberrimo Tuttomondo di Keith Haring, per poi proseguire fino alla Darsena, comprendendo i piloni dell’arteria stradare Firenze – Pisa – Livorno, diventati oggetto di interventi artistici. Si passa poi ai recenti murales di Etnik e Zed1 al Deposito della Polizia Idraulica, e alle opere di Moneyless, Etnik, Zed1, Aris, Gio Pistone, Massimo Sospetto nel quartiere di Porta a Mare. L’itinerario abbraccia idealmente anche il vicino comune di Vecchiano, dove l’artista romana Gio Pistone ha trasformato in un’opera d’arte un playground, nell’ambito di un progetto sostenuto dalla Regione e dal Comune.
Il museo a cielo aperto dell’arte urbana di Pisa raccontato dal curatore Gian Guido Grassi
“Quando abbiamo immaginato di portare una nuova forma di arte nel quartiere di Porta a Mare era il 2017”, spiega ad Artribune il curatore del progetto Gian Guido Grassi. “Un quartiere ricco di storia, in cui ancora si vive l’autenticità di Pisa, dove ancora si respira il suo spirito di Repubblica Marinara. La comunità ha sposato questo progetto, ha ritrovato la propria identità in questo museo diffuso, dove gli artisti hanno saputo attingere dalle storie locali per tradurle in valori universali. Chi va a visitare questo percorso scopre una storia diversa e più ricca di Pisa. L’arte urbana”, conclude Grassi, “è un fatto che stravolge tutti quando accade, ma è anche qualcosa che rimane: un avvenimento come il Festival della Strada non è stato solo un momento, capace di coinvolgere la comunità e le realtà associative, ma diventa così parte dell’eredità della città stessa”.
Valentina Muzi
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