Chicago punta ancora sull’arte pubblica: gli artisti emergenti ripensano i treni della metropolitana

Hanno debuttato in concomitanza con la convention del partito democratico i treni ripensati grazie al progetto “Track(ed) Changes”, che confermano l’investimento di Chicago sul valore rigenerativo dell’arte nello spazio pubblico

Sul palco della convention democratica di Chicago, negli ultimi giorni, hanno sfilato i nomi di peso del partito stretto intorno alla candidatura di Kamala Harris per le Presidenziali 2024, che si avvicinano a grandi passi: il Presidente uscente Joe Biden, Hillary Clinton, Michelle e Barack Obama star indiscusse nella loro città. E una platea festante ad accoglierli tutti, nel tentativo di mascherare quell’incertezza che pesa sulle sorti di un scontro politico (con Donald Trump) apertissimo.

Cloud Gate Photo Robert Lowe
Anish Kapoor, Cloud Gate, Chicago. Photo Robert Lowe

Chicago e l’arte pubblica

Non è un caso che Chicago abbia scelto di battezzare l’ultima iniziativa promossa dalla municipalità per valorizzare l’arte pubblica nel momento in cui la capitale dell’Illinois ha tutti gli occhi del mondo puntati su di sé. Tanto più che il progetto ribattezzato Track(ed) Changes, ideato per sostenere l’opera di artisti contemporanei locali, si ispira proprio alla diffusione di valori democratici attraverso l’arte. In una città, capitale finanziaria e culturale (a Chicago è nata anche l’architettura moderna) del Midwest, che da tempo scommette sul potere di trasformazione dell’arte pubblica, come dimostrano il “fagiolo” (The Bean, ufficialmente Cloud Gate) di Anish Kapoor al Millennium Park – diventato simbolo della Windy City – e le numerose opere di land art che hanno ripensato il territorio urbano.

Track(ed) Changes, rendering. Courtesy of the City of Chicago Department of Cultural Affairs and Special Events
Track(ed) Changes, rendering. Courtesy of the City of Chicago Department of Cultural Affairs and Special Events

Track(ed) Changes: arte sui vagoni della metropolitana

Stavolta si è deciso di puntare sui treni della rete metropolitana sopraelevata che attraversa la città, affidando ad artisti e designer emergenti il compito di “disegnarli” con i loro lavori. Un’operazione sostenuta dalla Chicago Transit Authority che trova ancora una volta nei luoghi del trasporto pubblico un contesto privilegiato per l’intervento artistico, com’è vero in molte città del mondo, da Napoli a Londra. A finanziarla, i 100mila dollari stanziati dal Dipartimento per le politiche culturali di Chicago, ora diretto dalla curatrice Clinée Hedspeth, che intende investire per portare l’arte non solo nel distretto centrale di Downtown, ma in tutti i quartieri della città, che infatti saranno interessati a turno da eventi culturali connessi al progetto Track(ed) Changes.

Track(ed) Changes, Chicago
Track(ed) Changes, Chicago

Gli artisti emergenti riflettono sugli ideali della democrazia

L’approccio democratico dell’iniziativa è stato applicato però anche nella scelta degli artisti, selezionati in base al loro talento (e non alla notorietà del nome) dal designer Bob Faust. A ciascuno è stato chiesto di creare un “murale in movimento” per i vagoni dei treni, ispirandosi a ideali democratici ma senza rivendicazioni politiche di sorta. Dunque privilegiando i temi della diversità, dell’inclusione, dell’uguaglianza.
Per i prossimi dodici mesi, i treni così ripensati viaggeranno sulle linee metropolitane di Chicago, esponendo interventi di graffitismo, sticker art, paesaggi urbani disegnati sulle pareti esterne dei vagoni. Procedono in parallelo gli eventi e i progetti di Next Stop: Chicago, iniziativa promossa per portare l’arte in quartieri ad alto tasso di criminalità.

Livia Montagnoli

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