Uno street artist americano tappezza le città di poster ironici sulle prossime elezioni
Trump è Mao, JD Vance un tipo strambo, Kamala Harris invece una speranza: i messaggi di Jacob Thomas affissi per le strade, in vista delle elezioni presidenziali di novembre 2024, non la mandano a dire
Non sono passati che pochi giorni da quando il celebre street artist Obey ha realizzato il nuovo poster per supportare Kamala Harris nella sua corsa alla presidenza americana – il grande motto “Forward“, Avanti, ricorda tanto quell'”Hope” di Obama del 2008 -, che già un altro artista segue il suo esempio. L’ artista urbano statunitense Jacob Thomas ha infatti avviato una campagna satirica che, tra stile e motti, ricalca temi, osservazioni e accuse volate durante le presidenziali.
I poster di Jacob Thomas sulle presidenziali americane
Tra il serio e il faceto, Thomas ha tappezzato le città americane di manifesti dal taglio parecchio esplicito: abbiamo, oltre all’Avanti di Harris, un Trump-Mao dalle tinte warholiane, associato alla parola “Dictator“, che non può che ricordare quella tremenda intervista del candidato repubblicano a Sean Hannity della Fox News l’anno scorso, quando aveva confessato che non si sarebbe comportato da dittatore “tranne il primo giorno” di una potenziale seconda amministrazione. E poi ancora c’è un Donald Trump/ Donald Duck, un po’ felon condannato e un po’ Paolino Paperino, e pure un JD Vance cartoon, accostato a quell’accusa che i repubblicani in corsa proprio non sanno come contrastare: “lo strambo”.
Andare a votare: la richiesta dello street artist USA
Lo scopo di Thomas? Molto semplice: “Motivare i democratici a votare perché se non lo facciamo, rischiamo di perdere queste elezioni cruciali e noi non possiamo vivere in un Paese guidato da un dittatore“, ha detto all’Huffington Post, in vista del voto di novembre. “Quando un bullo sessista, razzista e xenofobo rappresenta il nostro Paese, non solo perdo quell’orgoglio per l’America ma anche paura per il nostro futuro. Credo alle persone quando mi mostrano chi sono, e Trump lo ha detto chiaramente: sarà un dittatore dal primo giorno. Non si fermerà davanti a nulla per vincere“.
La posta in gioco alle elezioni americane 2024
Con dichiarate allusioni a Stalin e Mussolini, Thomas ha accusato Trump di aver “mentito all’America così tanto che siamo diventati insensibili, ma non riesce a nascondere la sua vera natura, che è quella di un tiranno completo“. L’artista ha anche espresso particolare preoccupazione per il Progetto 2025, quel radicalizzato “manuale” del think tank di estrema destra Heritage Foundation che dovrebbe costituire la base della politica di Trump per il suo eventuale nuovo mandato. Che, secondo l’artista, trasformerebbe gli States “in un regime alla Hitler dove le nostre libertà vengono strappate via”. Per questo ha deciso, colla alla mano, di attaccare quanti più manifesti possibili – proprio nei giorni della grande Convention dei Dem, che ha registrato grande plauso anche grazie al supporto degli Obama e della gigante della tv, Oprah Winfrey – e ricordare l’importanza del voto.
Giulia Giaume
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