L’opera dello street artist italiano Millo a New York parla di ecosistema urbano e climate change
Per Millo si tratta della prima opera a New York, ma non è la prima volta che l'artista si occupa di ambiente. Insieme a lui altri tre artisti – una americana, un olandese e uno spagnolo – si confrontano con la questione del clima mentre alle Nazioni Unite si cercano le soluzioni
Mentre alle Nazioni Unite si discute di come salvare il mondo dal cambiamento climatico, poco distante, dai muri dello scintillante quartiere Hudson Yards a Manhattan, arriva l’appello dell’arte a impegnarsi per gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Quattro street artist, quattro dei 17 obiettivi dell’agenda Onu 2030 rappresentati con quattro murales su quattro diversi palazzi della zona.
Il murale di Millo a New York
Tra loro l’italiano Millo (Francesco Camillo Giorgino) che ha scelto di dedicare la sua opera al ripristino dell’ecosistema urbano rappresentando un bambino che abbraccia un albero, immerso in uno dei suoi ormai iconici paesaggi urbani. L’opera, che l’artista ha realizzato a pennello e rulli in dieci giorni, si estende sui quasi mille metri quadrati di due lati di un palazzo sulla 11ma Avenue a due passi dalla High Line, il parco sopraelevato ricavato dalla vecchia ferrovia, ed è visibile anche dalle acque dell’Hudson River. Una superficie ad angolo che l’artista ha sfruttato per creare una scena avvolgente, integrando le finestre del palazzo stesso che si aprono sul tronco dell’albero, trasformandolo in un albero-casa.
L’arte contro il climate change
Da altri muri del quartiere lo spagnolo Dulk parla di ripristino dell’ecosistema oceanico, l’olandese Mr Super A si occupa di plastica sostenibile e l’americana Emily Ding di moda sostenibile. Gli artisti sono stati invitati dalla non profit Street Art for Mankind in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) con l’idea di creare il primo Climate Action Outdoor Museum per sensibilizzare sulla questione ambientale, in occasione del Summit of the Future, della New York Climate Week e dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che quest’anno ha l’obiettivo di accelerare i progressi verso l’agenda 2030. L’iniziativa segue la realizzazione di un grande murale sul ripristino dell’ecosistema presentato durante la Settimana del clima 2023 al Javits Center.
Il progetto a New York di street art per l’ambiente
L’intenzione è di continuare ad espandere il progetto di anno in anno, creando un’immagine tangibile di ottimismo climatico e suggerendo azioni concrete. Il nuovo gruppo di opere è stato inaugurato il 23 settembre alla presenza di autorità delle Nazioni Unite e del console italiano Cesare Bieller. Per Millo si tratta della prima opera a New York, ma non è la prima volta che l’artista si occupa di ambiente. Nonostante il tratto più riconoscibile delle sue opere sia l’ambiente costruito, infatti, l’artista inserisce spesso l’elemento natura e il messaggio ambientale nelle sue composizioni, come nel suo Nevergiveup a Santiago del Cile o in Rebirth, a Genk, in Belgio, opere che richiamano l’equilibrio tra uomo e ambiente e invitano alla cura del Pianeta.
Maurita Cardone
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