Johannes Vermeer. Il pittore della Ragazza con l’orecchino di perla
La vita e le opere di Johannes Vermeer, il celebre pittore olandese autore della Ragazza con l’orecchino di perla. Un viaggio tra i dipinti dell’artista, il contesto storico dell’Olanda del ’600 e la sua eredità intramontabile
Johannes Vermeer è uno dei più grandi e celebri pittori della storia dell’arte, conosciuto principalmente per il suo enigmatico dipinto, La ragazza con l’orecchino di perla. È altresì celebre per la sua abilità nel rappresentare la luce e per la sua maestria nel catturare momenti della vita quotidiana dei paesi del Nord.
Continua a leggere per scoprire tutto sulla sua vita – di cui si sa ancora molto poco – e sulle sue opere più importanti. Parliamo ovviamente della Ragazza con l’orecchino di perla (per approfondire il tema leggi questo articolo sul capolavoro di Vermeer che ne racconta tutti i segreti) ma non solo: anche della Lattaia, e della Donna che legge una lettera alla finestra.
Ciascuna opera di Vermeer è avvolta da un alone di mistero, sebbene gli studiosi abbiano ormai scoperto diversi dettagli interessanti. Qui scoprirai tutto, compreso il suo stile pittorico unico, che lo distingue da tutti i suoi conterranei.
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Biografia di Johannes Vermeer
Il contesto storico: l’Olanda del 1600
L’Olanda del XVII Secolo, spesso definita il “Secolo d’Oro” dei paesi nordici, fu un periodo di grande prosperità e sviluppo culturale. A differenza del resto dell’Europa, dilaniata dalle guerre, l’Olanda godeva di un’atmosfera di pace e tolleranza che – unita all’intelligenza dei governanti – attirava artisti, mercanti e intellettuali da tutto il continente. Questo ambiente favorevole permise un fiorire delle arti, della cultura e del commercio. Le città olandesi erano ricche di botteghe di artisti, e la pittura era considerata un’attività accessibile a tutte le classi sociali.
Giovinezza e formazione di Vermeer
Jan Vermeer nacque a Delft, cittadina vicino a Rotterdam, nel 1632. Suo padre, Reynier Janszoon, era un tessitore di seta destinata a mobili e tende, ma si occupava anche di commercio d’arte. Nel 1630, Reynier aveva infatti preso in affitto una locanda vicino alla piazza del mercato di Delft, dove esercitava l’attività di albergatore e mercante di quadri. Questo ambiente fu fondamentale per la formazione del futuro pittore.
Non si conoscono molti dettagli della prima giovinezza di Vermeer. Sappiamo che studiò pittura per sei anni, probabilmente presso uno dei migliori allievi di Rembrandt. Ebbe inoltre l’occasione di entrare in contatto con la pittura europea – e soprattutto italiana – del tempo, divenendone fine conoscitore.
L’inizio dell’attività di pittore nell’Olanda del 1600
Nel 1652, alla morte del padre, Vermeer ereditò l’attività tessile, il commercio di quadri e la locanda di famiglia. Questo accostamento di mestieri – a cui si deve aggiungere quello di pittore – non deve stupire. Gli artisti, all’epoca, erano considerati degli artigiani; unire l’attività produttiva con quella commerciale era una cosa verosimile.
Per approfondire il contesto in cui Vermeer mosse i primi passi, va detto che la pittura in Olanda era un lusso accessibile a tutta la popolazione, e non solo a pochi, ricchissimi, eletti. Le case dei cittadini olandesi erano spesso decorate con quadri, acquistati direttamente dalle botteghe degli artisti, a poco prezzo.
I pittori olandesi dipingevano seguendo l’evolvere dei gusti del pubblico, che nel Seicento guardava soprattutto alle scene di genere e ai cosiddetti “tronies”: ritratti di personaggi immaginari senza un soggetto specifico, che personificavano piuttosto delle maschere teatrali e letterarie, o mestieri comuni. La Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer appartiene proprio a questa categoria.
Il matrimonio e la conversione
Nel 1653, Vermeer si convertì al cattolicesimo per sposare Catherine Bolnes, una donna di religione cattolica. Fu un matrimonio felice, che portò ben 14 figli.
La suocera di Vermeer, riconoscendo il talento artistico del genero, decise di supportarlo economicamente. Mise a disposizione della coppia la sua casa e la sua rendita, sperando così di sollevare Vermeer dalle preoccupazioni economiche e permettergli di concentrarsi sulla pittura. Speranza che non si avverò mai completamente.
Nonostante la conversione al Cattolicesimo, Vermeer continuò a vivere in una città prevalentemente protestante, il che lo rese un cittadino di secondo ordine. Tuttavia, questo non gli impedì di proseguire con la sua carriera artistica.
L’ingresso nella Gilda di San Luca
Nel 1653, Vermeer entrò nella Gilda di San Luca, l’accademia dei pittori di Delft. Dai registri della Gilda si evince che Vermeer non poteva neppure permettersi di pagare la quota di iscrizione, suggerendo i forti problemi economici che lo affliggevano. La sua situazione finanziaria era infatti stata ulteriormente aggravata dalla nascita di 14 figli, di cui quattro morirono prematuramente. Vermeer era inoltre noto per la sua lentezza nel dipingere e per l’uso ostinato del blu lapislazzuli, un pigmento prezioso e costosissimo… anche più dello stesso oro. Tutti questi fattori, sommati, contribuirono a creare una perpetua difficile condizione finanziaria che lo perseguitò per tutta la vita.
I successi pittorici e il mecenatismo
Nonostante le difficoltà economiche, Vermeer cominciò a ottenere riconoscimenti per il suo lavoro. Uno dei suoi principali mecenati divenne presto Pieter van Ruijven, un ricco cittadino di Delft, che acquistò quasi la metà di tutte le sue opere. Forte di questo supporto e riconoscimento del proprio valore, Vermeer fu eletto capo della Gilda di San Luca nel 1662. Un ruolo che indicava il rispetto di cui godeva e l’influenza nella comunità artistica della città.
La guerra contro la Francia e le difficoltà economiche
Nel 1672, l’Olanda fu coinvolta in una guerra contro la Francia di Luigi XIV, alleata con l’Inghilterra. Questo periodo, conosciuto come l’“Anno del disastro”, ebbe un impatto devastante sull’economia olandese e sulla carriera di Vermeer. La guerra ridusse drasticamente il numero di committenti per le opere d’arte – impegnati in ben altre preoccupazioni – costringendo Vermeer a indebitarsi pesantemente pur di tirare avanti.
Uno dei pochi dipinti di Vermeer di questo periodo è l’Allegoria della Fede, un’opera insolita rispetto ai suoi lavori precedenti, per via della tematica religiosa da lui raramente trattata.
La rovina e la morte
La guerra e le difficoltà economiche colpirono duramente Vermeer. Incapace di far fronte ai debiti, il pittore morì improvvisamente nel 1675, lasciando la sua famiglia in gravi difficoltà finanziarie. La moglie e la suocera furono costrette a vendere molte delle sue opere per pagare i debiti.
Nonostante la sua scomparsa prematura, l’eredità artistica di Vermeer sopravvisse alla storia. I suoi dipinti continuano ancora oggi a essere celebrati per la loro bellezza e il loro fascino enigmatico.
Vermeer e la pittura: temi e poetica
Dopo aver esplorato a fondo la vita di Johannes Vermeer, è il momento di approfondire la sua pittura.
Vita quotidiana e naturalismo
I temi delle opere di Vermeer sono principalmente scene di vita quotidiana, rappresentate con una straordinaria attenzione ai dettagli e un forte senso di realismo. I suoi dipinti raffigurano spesso la borghesia olandese, impegnata in attività domestiche e lavorative. Oggetti ricercati e di lusso, insieme a azioni quotidiane come versare il latte, leggere una lettera, o suonare uno strumento, sono al centro delle sue composizioni.
La luce che viene dall’esterno
A differenza di molti suoi contemporanei – che usavano spesso candele e lanterne per illuminare le scene – Vermeer è noto per l’uso della luce che proviene dall’esterno: le sue finestre sono un unicum nella storia dell’arte. che illumina le sue scene.
La luce per Vermeer non era solo un elemento tecnico, ma un mezzo per creare atmosfera e profondità. In opere come La ragazza con l’orecchino di perla, il chiarore che proviene da sinistra dona al soggetto un aspetto quasi etereo.
Ottica e prospettiva
Vermeer aveva una conoscenza approfondita degli effetti ottici e prospettici; abilità sottolineate anche da critici moderni come Roberto Longhi. Questa pratica gli permise di creare composizioni armoniose e realistiche, sfruttando gli specchi, i riflessi e la prospettiva, per dare vita alle sue scene.
La tecnica della camera oscura
Uno degli strumenti tecnici di cui faceva uso Vermeer era la camera oscura. Questo sistema gli permetteva di proiettare una scena su una superficie, facilitando la composizione e lo studio degli effetti luministici. Grazie alla camera oscura, Vermeer poteva isolare e ricalcare porzioni di realtà, creando dipinti di straordinaria precisione e realismo.
La gamma cromatica e la tecnica di pennellata
Vermeer utilizzava una gamma cromatica ristretta, giocata principalmente sui complementari blu e giallo. Preparava i suoi colori a olio con estrema cura, cercando i migliori (e più costosi) pigmenti disponibili sul mercato. La sua tecnica pittorica si basava su piccole picchiettature di colore, che creavano una trama di mezzi-toni morbidi e un effetto di grande naturalezza.
Due libri du Vermeer per approfondire l’artista e la sua poetica
Per completare il profilo dell’artista, ti consigliamo due interessanti libri sull’argomento. Il primo – del celebre editore Taschen – è una panoramica concisa ed esaustiva sulla sua vita e sulle opere. Il secondo scava più in profondità, offrendoti anche un punto di vista più critico su Johannes Vermeer e sulla sua poetica.
Le opere principali di Johannes Vermeer. Capolavori e analisi
La Lattaia
La Lattaia è uno dei capolavori più celebri di Vermeer. Dipinto nel 1658, raffigura una donna che versa il latte da una brocca, colta in un ambiente domestico spoglio ed essenziale.
La luce che proviene dalla finestra di sinistra evidenzia le qualità materiche degli oggetti, creando un’atmosfera rarefatta e silenziosa. La crosta di pane, il legno, il metallo, i panni… ciascuno a una sua texture speciale.
La semplicità del gesto della lattaia e l’attenzione ai dettagli rendono questo dipinto un esempio perfetto del naturalismo europeo.
Scopri tutti i segreti dell’opera con questo video.
Donna che legge una lettera alla finestra
Questo dipinto, realizzato nel 1657, raffigura una donna che legge una lettera in una stanza illuminata dalla luce che entra – ancora una volta – da una finestra aperta. Il viso della donna si riflette sul vetro della finestra, creando un effetto di profondità e realismo. La scena è resa con una precisione analitica dei dettagli, dalle ombre proiettate sulla parete agli oggetti sul tavolo coperto da un curioso e raffinato tappeto orientale.
La ragazza con l’orecchino di perla
Considerata la “Gioconda del Nord”, La ragazza con l’orecchino di perla è senza dubbio l’opera più famosa di Vermeer. Dipinta nel 1665, questa “tronie” – che ricordiamo essere una tipologia di ritratto di figure in costume – rappresenta una giovane donna con un turbante e un grande orecchino di perla, illuminata da una luce esterna che ne esalta i tratti delicati. Il fascino enigmatico di questo dipinto risiede nel modo in cui è stato realizzato, con una straordinaria attenzione ai dettagli e un uso magistrale della luce.
Per saperne di più leggi qui tutta l’analisi dell’opera completa della Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer.
Emma Sedini