Paul Gauguin. Vita, opere e stile del Maestro dell’Avanguardia sintetista

Tutto quello che c’è da sapere su questo artista rivoluzionario, amico di van Gogh, e precursore delle Avanguardie. Scopri come i suoi viaggi e le sue influenze culturali hanno plasmato il mondo dell'arte moderna successiva

Paul Gauguin (Parigi, 1848 – Atuona, 1903) è una figura iconica nella storia dell’arte, conosciuto per la sua audacia nell’uso dei colori e la sperimentazione con nuovi linguaggi visivi e simbolici. La sua vita è stata caratterizzata da continui viaggi e da un’insaziabile ricerca del significato più profondo della realtà, tanto nell’arte, quanto nella vita. Questo articolo esplora in dettaglio la vita, lo stile e le opere di Paul Gauguin, ponendo l’accento sulle sue influenze e sull’impatto duraturo che ha avuto sull’arte moderna.

Paul Gauguin, Bonjour Monsieur Gauguin, 1889, oil on canvas and panel, 74.9 x 54.8 cm, Hammer Museum, Los Angeles. The Armand Hammer Collection, Gift of the Armand Hammer Foundation (870x1200)
Paul Gauguin, Bonjour Monsieur Gauguin, 1889, oil on canvas and panel, 74.9 x 54.8 cm, Hammer Museum, Los Angeles. The Armand Hammer Collection, Gift of the Armand Hammer Foundation (870×1200)

La vita di Paul Gauguin

Le radici familiari e la prima infanzia

Paul Gauguin nacque a Parigi nel 1848 da Clovis Gauguin, un giornalista, e Aline Chazal, una scrittrice. La sua famiglia aveva radici peruviane; il che giocò un ruolo significativo nella formazione delle sue credenze e della sua visione del mondo. Sua nonna materna, Flora Tristan, era una femminista e attivista in lotta per i diritti delle donne. influenzò profondamente le prime idee di uguaglianza di Gauguin.

Giovinezza e prime esperienze lavorative

Dopo aver trascorso la prima infanzia in Perù, Gauguin tornò in Francia, dove tentò diverse strade lavorative. Inizialmente lavorò come marinaio, poi, grazie all’influenza di un amico di famiglia, trovò impiego in una società di assicurazioni e successivamente operò anche come agente finanziario dal 1871 fino al crollo del mercato del 1883.

La scoperta della pittura e i primi viaggi

Durante gli anni da agente finanziario, Gauguin sviluppò un forte interesse per l’arte. Frequentava ambienti artistici e collezionava opere di Edgar DegasPaul Cézanne e Camille Pissarro. Fu proprio quest’ultimo a introdurlo al movimento impressionista. Tra il 1879 e il 1886, Gauguin partecipò a diverse mostre del gruppo, sviluppando il suo stile unico.

Paul Gauguin, Femmes de Tahiti 1891, oil on canvas, 69.0 x 91.5, Don Countess Vitali, 1923. © Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais Patrice Schmidt
Paul Gauguin, Femmes de Tahiti 1891, oil on canvas, 69.0 x 91.5, Don Countess Vitali, 1923. © Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais Patrice Schmidt

La crisi Personale e la dedizione alla pittura

La crisi finanziaria del 1883 segnò un punto di svolta nella vita di Gauguin. Senza più mezzi per sostenere la famiglia, decise di dedicarsi interamente alla pittura. Tuttavia, la sua nuova carriera non era sufficiente per mantenere moglie e cinque figli, portando a crescenti tensioni familiari e, infine, alla separazione dalla moglie, che lo abbandonò e tornò in Danimarca.

La Scuola di Pont-Aven e lo sviluppo del Sintetismo

Insoddisfatto della vita borghese, Gauguin si trasferì a Pont-Aven, in Bretagna, dove trovò un ambiente più spirituale e primitivo. Qui fondò la Scuola di Pont-Aven, una comunità di artisti che cercava un linguaggio pittorico semplice e innovativo. L’incontro con Émile Bernard fu cruciale, portandolo a sviluppare la tecnica del Cloisonnisme, caratterizzata da campiture omogenee di colore e contorni neri netti. Da qui l’origine del sintetismo che ancora lo distingue.

Il viaggio a Martinica e l’esperienza di Arles con Van Gogh

Nel 1887, Gauguin fece un viaggio a Martinica, che influenzò profondamente la sua arte. Al ritorno in Francia, si trasferì ad Arles su invito di Vincent van Gogh per fondare con lui l’Atelier del Mezzogiorno. Tuttavia, la convivenza con Van Gogh durò solo due mesi, terminando con una lite drammatica.

Il ritorno in Bretagna e la ricerca del Primitivismo

Dopo il fallimento ad Arles, Gauguin tornò in Bretagna, dove continuò a sviluppare un linguaggio pittorico più immediato e istintivo, comunemente noto come Primitivismo. Opere come Il Cristo Giallo riflettono questa fase, caratterizzata da un uso simbolico dei colori e un senso di spiritualità arcaica.

Gli anni a Tahiti e le ultime Opere

Nel 1891, Gauguin si trasferì a Tahiti in cerca di un ambiente remoto, essenziale e incontaminato. Qui produsse alcune delle sue opere più famose, caratterizzate da colori vividi e temi spiccatamente esotici. Nonostante le difficoltà finanziarie e di salute di quest’ultimo periodo, l continuò a dipingere fino alla morte nel 1903.

Paul Gauguin
Paul Gauguin

Lo stile di Paul Gauguin

L’ambiente parigino e le prime influenze

Paul Gauguin iniziò la sua carriera artistica a Parigi, quale centro nevralgico dell’arte europea nella seconda metà del XIX Secolo. Fu subito influenzato dagli Impressionisti, con i quali espose più volte, per poi distaccarsene progressivamente, continuando per la sua autonoma strada di ricerca. Era infatti insoddisfatto del loro approccio alla rappresentazione della realtà: cercava qualcosa di nuovo, di più essenziale e capace di esprimere le proprie emozioni.

La svolta bretone e la nascita del Simbolismo

Il trasferimento in Bretagna fu un punto di svolta per Gauguin. A Pont-Aven, un piccolo villaggio bretone, trovò l’ispirazione decisiva per sviluppare il suo stile unico. Qui contribuì alla nascita del Simbolismo in pittura, assieme ad altri artisti tra cui Émile Bernard. Le opere di questo periodo sono caratterizzate da colori piatti e contorni netti, elementi tipici di questa corrente che si allontana dalla resa realistica dei soggetti, utilizzandoli piuttosto per esprimere emozioni violente.

Sintetismo e Cloisonnisme

Strettamente legata al Simbolismo è la tendenza a rappresentare la realtà in modo sintetico, con forme semplificate e colori intensi. Le opere spiccatamente sintetiste di Gauguin sono caratterizzate da una mancanza di profondità spaziale e da un uso innovativo del colore.
Infine, chiave nella poetica di Gaugin è anche il Cloisonnisme. Tecnica che si ispira alle vetrate gotiche e alla lavorazione dell’oreficeria, utilizzando contorni neri per delimitare campiture piatte di colore. Il risultato è un effetto decorativo e simbolico, che elimina le ombre e le sfumature, concentrandosi sui contrasti di colore.

Le opere principali

Il Cristo Giallo

Il Cristo Giallo (1889) è una delle opere più emblematiche di Gauguin. Ambientata nella campagna bretone, la scena è dominata da un crocifisso, posto vicino a Pont-Aven, attorno al quale si trovano tre donne contadine in abiti tradizionali locali. Un uomo scavalca un muretto a secco, e poche case e colline ondulate completano il paesaggio.
La composizione del dipinto è dominata da una diagonale obliqua che genera una struttura simmetrica, seppur sbilanciata. I colori simbolici e innaturali, tra cui il giallo del Cristo che si riflette sulle colline e il rosso degli alberi, evocano lo stato d’animo dell’artista. Gauguin utilizza ombre ridotte al minimo, facendo emergere le figure attraverso contrasti di colore e contorni neri e definiti.
L’artista si immedesima nel Cristo, che simboleggia il dolore umano e la sofferenza esistenziale propria anche della sua stessa vita. Il volto del Cristo è infatti un suo autoritratto, in cui la dimensione soggettiva si unisce alla religione e si crea una continuità cromatica tra figura e paesaggio.Il Cristo Giallo è anche l’opera che più evidenzia le quattro caratteristiche principali della poetica di Gauguin:soggettività, simbolismo, idea e sintesi.

Paul Gauguin, Autoritratto con Cristo giallo, 1890-91 - Parigi, Musée d’Orsay
Paul Gauguin, Autoritratto con Cristo giallo, 1890-91 – Parigi, Musée d’Orsay

Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?

Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? (1897) è considerata l’opera magna di Gauguin; un dipinto di grandi dimensioni che riassume le sue ricerche artistiche e filosofiche. Realizzato poco prima di un tentato suicidio, questo quadro rappresenta una meditazione sul significato della vita attraverso una serie di figure simboliche.
L’opera è divisa in tre parti, ciascuna rappresentante una fase della vita. A destra, un bambino piccolo dorme accanto a tre figure femminili, simbolo dell’infanzia. Al centro, un giovane coglie un frutto, evocando la giovinezza e il peccato originale, ma in una chiave polemica che inverte i ruoli tradizionali della religione cristiana. A sinistra, una donna anziana in posizione fetale rappresenta la vecchiaia, mentre un uccello bianco con una lucertola in bocca simboleggia la vanità delle parole.
L’opera è dunque una metafora dell’esistenza umana e delle sue tre età. Le domande del titolo, scritte anche in alto a sinistra, rimangono senza risposta, unendo il pensiero filosofico di Gauguin alla dimensione mistica delle culture polinesiane.
Gauguin crea una sintesi tra le convinzioni religiose occidentali e le credenze orientali, mescolando simbolismo primordiale e cultura occidentale, in un paesaggio antinaturalistico dai colori freddi e caldi che creano un’atmosfera onirica.

Paul Gauguin, Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?, 1897
Paul Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?, 1897

Conclusione: L’Eredità di Paul Gauguin

Paul Gauguin è stato un precursore dei linguaggi visivi delle Avanguardie del XX Secolo, influenzando artisti a lui di poco successivi, come Matisse e Picasso. La sua ricerca di un linguaggio pittorico nuovo, lontano dalla tradizione e vicino alle culture primitive, ha aperto la strada a nuove forme di espressione artistica. Nonostante le difficoltà personali e la mancanza di riconoscimento durante la sua vita, oggi Gauguin è celebrato come uno dei grandi innovatori dell’arte moderna.

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Emma Sedini