Sholto Blissett
Se in passato il sublime era usato dai pittori romantici per esprimere i loro tormenti interiori, con questo giovane artista diventa simbolo della lotta ai cambiamenti climatici
Il pittore del sublime ambientalista
Sul modello dei paesaggi del Romanticismo tedesco e inglese, Sholto Blissett crea nuovi mondi paralleli. Ambienti ambigui, giocati sul rapporto tra uomo e natura, e sul loro delicato equilibrio, sempre più a rischio di essere alterato. L’accostamento immaginario di iconici monumenti e campagne idilliache, tipico dei Capricci settecenteschi, assume con lui un nuovo significato contemporaneo. La funzione non è più quella di “cartolina ricordo”, ma di inquieta riflessione sul tema profondo dell’ecologia.
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Notizie biografiche di Sholto Blissett
Dalla geografia alla pittura
Sholto Blissett è un artista britannico, nato a Salisbury nel 1996. Dopo la laurea in Geografia, ha frequentato il Royal College of Art, specializzandosi in pittura. I suoi studi universitari hanno un profondo impatto sulla sua poetica. Tutti i paesaggi dipinti, benché fantasiosi, riflettono una verosimiglianza che proviene dalla sua approfondita conoscenza geografica e naturalistica.
La sua infanzia, trascorsa nelle campagne del’Hampshire, è un ulteriore elemento rilevante. L’essere nato in una terra dai caratteristici paesaggi erbosi è il motivo latente del suo amore per la pittura di paesaggio.
La carriera artistica
Già durante l’accademia, il suo talento tecnico non rimane in sordina. Il giovane artista colpisce per la maestria nell’uso del pennello e dei colori, che riproducono in modo diverso ogni consistenza particolare del reale. Grazie alla sua mano meticolosa, i paesaggi vivono con le loro acque fluenti, rocce ruvide e prati morbidi ed erbosi.
Gli ultimi anni lo hanno visto coinvolto in diverse mostre collettive, a New York, Londra e Berlino. La sua prima mostra personale è stata inaugurata nel luglio 2023, nell sede milanese di Peres Projects.
Il sublime secondo Sholto Blissett
Il sublime romantico è al centro della poetica di Blissett, che non si limita a riproporlo, ma lo rilegge in un’ottica moderna. Le rovine architettoniche tanto apprezzate nel Settecento, diventano occasione di riflessione sul rapporto tra uomini e ambiente, e sui cambiamenti storici che lo hanno interessato.
Dal semplice amore per il paesaggio, il focus si sposta sull’idea dell’essere nel paesaggio, del costruirlo, del dominarlo.
Influenze storiche
Come lui stesso ammette, i paesaggisti romantici lo hanno da sempre affascinato. Prima i francesi Lorrain e Poussin; poi Turner e la Hudson River School americana. Nei suoi dipinti ripropone una personale visione delle loro vedute, mantenendone la caratteristica linea di orizzonte montuoso.
Rovine universali
Gli edifici scelti da Blissett richiamano stilemi tipici della tradizione occidentale. Sono architetture familiari, che diventano emblema della cultura e della società a livello universale. Nessuna è identificabile nello specifico: potrebbero provenire da qualsiasi luogo.
Il rapporto tra uomo e natura
Nel combinare vegetazione e architettura, protagonista di ogni scena diventa il rapporto uomo-natura. Un rapporto profondamente trasformato nei secoli, che richiede, oggi più che mai, di essere rivisto. La necessità di ristabilire un nuovo e più sostenibile equilibrio con l’ambiente è un’urgenza pressante. La realtà circostante è mutata, richiede una risposta da parte della società. Costruendo un parallelismo storico, Blissett rievoca il contesto ottocentesco. Anche allora, la rivoluzione industriale e urbana aveva alterato gli ecosistemi, chiamando gli uomini di allora a prenderne atto e riscrivere i modi e le abitudini di vita.
Lo stile di Sholto Blissett
A ogni superficie la sua pennellata
L’abilità della mano di Blissett si vede nelle sue pennellate. Ciascun soggetto è dipinto in modo diverso. I rivoli d’acqua sono resi con ampi tocchi piatti a mosaico; nei tappeti di erba si distingue ogni minimo filo. E ancora: i mattoni riflettono le luci rosate del cielo, e le rocce l’erosione operata dai torrenti.
Paesaggi geografici
Le sue conoscenze di geografia sono messe in pratica nella composizione delle scene di paesaggio. Ogni veduta, sebbene senza identità particolare, racconta una realtà verosimile. Si tratta spesso di paesaggi boreali, che riprendono le distese erbose de Nord. Immancabile è la linea di fondo tratteggiata dalle montagne: una costante ripresa dai pittori romantici.
Ordini di grandezza indefiniti
Nello stile, la scelta di lasciare ambigua la scala degli edifici rispetto al paesaggio è profondamente significativa. Invita a riflettere sull’effetto delle azioni operate dall’uomo sulla natura contemporanea. Davanti alle innovazioni più incredibili (e difficilmente controllabili), non si riesce quasi a comprendere la portata di quello che si sta facendo.
L’ordine di grandezza dell’impatto sull’ambiente è purtroppo impossibile da accertare con sicurezza.
Emma Sedini