Il posto più sofisticato di Venezia
È una cosa tutta a modo suo, la Gervasuti Foundation. Un bar, un bookshop, tanti progetti editoriali e incontri tutto l’anno a partire da settembre. E poi collaborazioni con istituzioni private e presto anche pubbliche. Sì, perché il fascinoso palazzetto alle Fondamenta di Sant’Ana, a partire da quest’anno, sarà attivo sempre, non solo durante le Biennali. Michele Gervasuti ci spiega tutto.
Com’è nata questa bizzarra fondazione?
La Gervasuti Foundation venne ispirata dalla mitica editrice Isabella Blow, durante un incontro che ebbi con lei a Venezia. Mi ordinò di creare la sua casa ideale, e in questa occasione venne a conoscere mio padre nel nostro laboratorio di ebanisteria. Camminando nelle stanze del palazzo storico disse: “Devi fare una Foundation”…
I vostri sono spazi assolutamente particolari…
L’atmosfera, tra il magico e il mistico, caratterizza i nostri spazi. Il laboratorio di ebanisteria storico conta dodici banchi antichi di lavoro e oltre 5.000 attrezzi fatti a mano dal Seicento in poi. Nel giardino, dove libereremo galline, creeremo un Orto Euganeo ricco di rare piante officinali. Siamo riusciti a inglobare nel progetto l’intero edificio secentesco. Vi dislocheremo bookshop, charity shop e spazi espositivi. Affianco abbiamo un antico Ospizio per Donne e la Corte delle Donne. Straordinari i vecchi lavandini scavati nel marmo e i foghèri originali funzionanti, rarissimi ormai a Venezia. Insomma, non si tratta di uno spazio white cube.
Come state pensando di prersevare tutto questo ben di Dio?
Fiona Biggiero, la direttrice artistica della fondazione, sta implementando un progetto innovativo, Preservation-Through-Change. Preservare cambiando, con l’intento di porre la fondazione su un piano sia locale che internazionale: preservare la storia veneziana attraverso la produzione e la promozione di una pratica artistica contemporanea e interdisciplinare. Le proposte per quest’anno sono state tante, ma abbiamo deciso di focalizzare l’interesse verso l’Asia.
Fino a oggi il pubblico ha avuto modo di visitare la Gervasuti esclusivamente durante le Biennali. Ma a partire da quest’anno ci saranno delle novità…
Uno dei progetti che intendiamo portare avanti tutto l’anno è Bibliotèque, uno spazio che racchiude un bricolage di progetti, un club, un bar, uno spazio espositivo e un progetto editoriale. Dal libro d’arte raro al libro antico a giovanissimi progetti editoriali sperimentali. Abbiamo in programma interventi mensili curati da James Putnam e altri, una zona bar sofisticata con chicchi di caffè rarissimi e vini biodinamici. Poi stiamo stringendo rapporti con altre organizzazioni, tra le quali ArtHubAsia e il prossimo Festival del Cinema di Venezia, oltre a un programma didattico sull’idea di laboratorio. Bibliotèque inizierà subito, a settembre.
Con quali altri partner lavorerete?
Abbiamo lavorato anche con gallerie commerciali, ma sempre in maniera inusuale, e vorremmo lavorare con le accademie. I compagni di viaggio istituzionali ancora dobbiamo renderli pubblici, ma a breve saremo in grado di svelarli.
Gervasuti Foundation
Fondamenta Sant’Ana – Castello 995
www.gervasutifoundation.com
Durante la Biennale la fondazione ospita il Padiglione Iracheno, il Padiglione del Bangladesh e una mostra curata da James Putnam (The Knowledge), oltre a una performance-evento di Tim Noble & Sue Webster (Bo Ningen) che si tiene questa sera alle ore 21.30
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