Il posto più sofisticato di Venezia
È una cosa tutta a modo suo, la Gervasuti Foundation. Un bar, un bookshop, tanti progetti editoriali e incontri tutto l’anno a partire da settembre. E poi collaborazioni con istituzioni private e presto anche pubbliche. Sì, perché il fascinoso palazzetto alle Fondamenta di Sant’Ana, a partire da quest’anno, sarà attivo sempre, non solo durante le Biennali. Michele Gervasuti ci spiega tutto.
![Il posto più sofisticato di Venezia](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2011/05/4.C.Entrance-1024x682.jpg)
Com’è nata questa bizzarra fondazione?
La Gervasuti Foundation venne ispirata dalla mitica editrice Isabella Blow, durante un incontro che ebbi con lei a Venezia. Mi ordinò di creare la sua casa ideale, e in questa occasione venne a conoscere mio padre nel nostro laboratorio di ebanisteria. Camminando nelle stanze del palazzo storico disse: “Devi fare una Foundation”…
I vostri sono spazi assolutamente particolari…
L’atmosfera, tra il magico e il mistico, caratterizza i nostri spazi. Il laboratorio di ebanisteria storico conta dodici banchi antichi di lavoro e oltre 5.000 attrezzi fatti a mano dal Seicento in poi. Nel giardino, dove libereremo galline, creeremo un Orto Euganeo ricco di rare piante officinali. Siamo riusciti a inglobare nel progetto l’intero edificio secentesco. Vi dislocheremo bookshop, charity shop e spazi espositivi. Affianco abbiamo un antico Ospizio per Donne e la Corte delle Donne. Straordinari i vecchi lavandini scavati nel marmo e i foghèri originali funzionanti, rarissimi ormai a Venezia. Insomma, non si tratta di uno spazio white cube.
![Tim Noble & Sue Webster - Bo Ningen bo cover flower 2 Il posto più sofisticato di Venezia](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2011/05/bo-cover-flower_2-480x429.jpg)
Tim Noble & Sue Webster - Bo Ningen
Come state pensando di prersevare tutto questo ben di Dio?
Fiona Biggiero, la direttrice artistica della fondazione, sta implementando un progetto innovativo, Preservation-Through-Change. Preservare cambiando, con l’intento di porre la fondazione su un piano sia locale che internazionale: preservare la storia veneziana attraverso la produzione e la promozione di una pratica artistica contemporanea e interdisciplinare. Le proposte per quest’anno sono state tante, ma abbiamo deciso di focalizzare l’interesse verso l’Asia.
Fino a oggi il pubblico ha avuto modo di visitare la Gervasuti esclusivamente durante le Biennali. Ma a partire da quest’anno ci saranno delle novità…
Uno dei progetti che intendiamo portare avanti tutto l’anno è Bibliotèque, uno spazio che racchiude un bricolage di progetti, un club, un bar, uno spazio espositivo e un progetto editoriale. Dal libro d’arte raro al libro antico a giovanissimi progetti editoriali sperimentali. Abbiamo in programma interventi mensili curati da James Putnam e altri, una zona bar sofisticata con chicchi di caffè rarissimi e vini biodinamici. Poi stiamo stringendo rapporti con altre organizzazioni, tra le quali ArtHubAsia e il prossimo Festival del Cinema di Venezia, oltre a un programma didattico sull’idea di laboratorio. Bibliotèque inizierà subito, a settembre.
![Un video di Adel Abidin, rappresentante dell'Iraq alla Biennale adel abidin three love songs 2010 Il posto più sofisticato di Venezia](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2011/05/adel-abidin-three-love-songs-2010-450x247.jpg)
Un video di Adel Abidin, rappresentante dell'Iraq alla Biennale
Con quali altri partner lavorerete?
Abbiamo lavorato anche con gallerie commerciali, ma sempre in maniera inusuale, e vorremmo lavorare con le accademie. I compagni di viaggio istituzionali ancora dobbiamo renderli pubblici, ma a breve saremo in grado di svelarli.
Gervasuti Foundation
Fondamenta Sant’Ana – Castello 995
www.gervasutifoundation.com
Durante la Biennale la fondazione ospita il Padiglione Iracheno, il Padiglione del Bangladesh e una mostra curata da James Putnam (The Knowledge), oltre a una performance-evento di Tim Noble & Sue Webster (Bo Ningen) che si tiene questa sera alle ore 21.30
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