La Vendetta si mette in mostra
Fra incongruenze e disattenzioni, la Lucca dei fumetti mette in vetrina mostri sacri, a partire da David Lloyd. Se "V for Vendetta" è un'opera straordinaria - politicamente, socialmente e culturalmente attuale - Fior e Reviati rappresentano l'altra visione contemporanea del mondo. Quella più privata e intimista. Ma non è tutto. Succede a Lucca, capitale italiana del fumetto, almeno durante l’immancabile “Lucca Comics & Games”, festival che apre domani.
Sette mostre in un unico contenitore. Anzi, in due. È ormai un’abitudine consolidata, quella di Lucca Comics & Games. Il festival propone infatti ogni anno iniziative culturali a ingresso libero: dalle esposizioni agli incontri programmati nei cinque giorni di festival (dal 28 ottobre al 1° novembre). Va da sé che la parte espositiva ha il suo peso. Soprattutto perché agli organizzatori capita di intuire la tendenza artistica contemporanea o di anticipare ciò che sarà. Questa prerogativa è stata solo parzialmente disattesa con le mostre di questo 2011. Cerchiamo di capire perché.
All’interno di Palazzo Ducale sono state allestite ben cinque mostre. La prima è dedicata a Emilio Salgari. Nella sala d’ingresso non si trovano solo memorabilia, come ha tenuto ad anticipare il direttore del festival Renato Genovese. C’è piuttosto un patchwork di ieri e di oggi, con opere vagamente o esplicitamente ispirate al mito salgariano. I nomi degli autori contano. Ma solo fino a un certo punto. Che Edgardo Dell’Acqua sia vicino a Paolo Bacilieri sortisce un effetto misero. La verità è che da questo collage ci si aspettava qualcosa in più.
Si prosegue con le favole di Paolo Barbieri, illustratore fantasy che Lucca Comics & Games l’ha frequentato da visitatore prima ancora che da “ospite d’onore”. Le sue opere, così moderne e perfette, sono di fatto straordinarie. Ma nella costruzione del percorso espositivo non avrebbe guastato la rivelazione di un pizzico di backstage. Il disegno rielaborato graficamente e riproposto su stampe assolutamente compiute è sì accattivante, ma perde inevitabilmente la poetica del “making off”. Per ovviare sarebbe stato sufficiente anche solo ricostruire gli step dell’elaborazione. Tanto sarebbe bastato a compensare l’assenza della materia su carta o su tela.
Si prosegue poi con Manuele Fior e Davide Reviati. Il primo è un giovane italo-francese molto promettente, che nell’ultimo anno è riuscito meritatamente a far faville. Il secondo, un po’ più anziano – non ce ne voglia per questa definizione – è un disegnatore italiano di grande talento. Forse troppo attento a quel che accade fuori dal suo mondo, nel 2003 era già presente a Lucca con un piccolo ma straordinario albo edito dal Centro fumetto Andrea Pazienza (Drug Lion). Se Fior conferma la sua abilità creativa, Reviati stupisce soprattutto per le opere pittoriche. I quadri, in particolar modo quelli di grandi dimensioni, sono quasi folgoranti. Ma dove è stato finora?
Fra conferme e sorprese arriva quindi la sala dedicata a John Blacksad, protagonista della serie edita da Rizzoli Lizard. Gli autori Juan Diaz Canales e Juanjo Guarnido hanno miscelato il noir con l’impostazione quasi americana delle tavole. Il risultato è eccellente, tanto da meritare una riscoperta da parte del pubblico, che dalla mostra passerà senz’altro alla fumetteria. E questo è uno degli effetti “desiderati” di iniziative culturali come queste. I personaggi dalle sembianze animali alimentano ancor di più la curiosità nera. Blacksad è a tutti gli effetti un fumetto da scoprire e riscoprire.
Mentre una conferma arriva dalla sala dedicata a Jiro Taniguchi. Minimale nell’allestimento, coi suoi toni bianchi in prevalenza, l’esposizione quasi contrasta con l’approccio essenziale di Carl Cneut (gli autori di Lucca Junior sono molto di più di semplici illustratori per bambini) e con l’assolutismo di David Lloyd.
Le tavole originali di “V for Vendetta” si confondono con le stampe. La resa degli disegni originali, messa in mostra, è sicuramente migliore e più efficace delle riproduzioni. Il contesto, fatto di filo spinato e rose rosse in memoria del lager che fa da contesto e della graphic novel che ha fatto epoca – così terribilmente attuale nella sua dimensione politica -, sono solo un preludio alla straordinaria opera scritta da Alan Moore. Il filo spinato e lo spazio angusto mettono in risalto il prezioso materiale: dalla copertina alle tavole in bianco e nero così straordinariamente perfette, fino agli originali nella loro versione a colori.
Lontano da Palazzo Guinigi, all’interno della rinascimentale Villa Bottini, c’è invece Massimo Carnevale con la mostra Sketchesnatched, mostra dedicata al cinema realizzata grazie alla collaborazione fra Lucca Film Festival e Lucca Comics & Games. L’autore si ispira a film che hanno fatto la storia della cinematografia dell’ultimo secolo, tira fuori i fotogrammi chiave e li dipinge e rielabora graficamente. Il risultato è eccellente. Ma il web (o la carta) premiano più dell’allestimento. Per certi versi vale il discorso fatto per Barbieri: autori di talento non valorizzati a sufficienza da allestimenti approssimativi che non svelano affatto la vera essenza del concept.
Gianluca Testa
Lucca // fino al 1° novembre 2011
Lucca Comics & Games 2011
PALAZZO DUCALE
Via Vittorio Veneto 32
VILLA BOTTINI
Via Elisa 9
0583 48 522[email protected]
lucca2011.luccacomicsandgames.com
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