Parola alla casta. Versione partenopea

Tra pochi giorni, sul nuovo numero di Artribune Magazine, troverete le interviste ai neoassessori alla cultura di Torino, Trieste e Rimini. Intanto vi rinfreschiamo la memoria. Ecco quanto ha dichiarato Antonella Di Nocera, arruolata nella giunta di Luigi De Magistris.

Dopo la laurea in lettere e gli studi a Londra e New York, torna nella sua città e inizia l’insegnamento. Antonella Di Nocera, nata nel 1970, è il nuovo assessore della giunta di Luigi De Magistris. Alle spalle, un dottorato in Storia del teatro e tanto lavoro con i giovani nel quartiere di Ponticelli. Il suo sogno è aprire la città, riorganizzare la cultura con l’aiuto di esperti, al fine di portare avanti un progetto integrato tra educazione, cultura e promozione sociale che possa aprire una nuova stagione. Se possibile, combattendo la camorra.

Lei è un “tecnico” che proviene dal lavoro sul territorio. Quali sono le priorità?
Napoli ha un patrimonio artistico, musicale e teatrale straordinario. Il governo degli ultimi vent’anni non ha saputo mettere a sistema questi beni. Siamo arrivati con un bilancio gravoso ereditato, il budget per la cultura corrisponde praticamente a zero. Ora, la priorità è capire la macchina comunale e mettere a frutto le risorse umane che negli anni passati non sono state valorizzate, avendo il Comune spesso usato consulenti esterni.

Napoli negli ultimi anni ha fatto molto per l’arte contemporanea. Si è già fatta un’idea delle strade percorribili?
Il PAN dovrà riprogrammarsi per far fronte alle difficoltà e deve aprirsi alla città. Sia come archivio, che deve essere ricostituito, aperto e arricchito per diventare il perno di una serie di raccolte che possono far capo qui. Come mediateca cittadina può diventare un centro di proiezioni e incontri, anche quotidiani. Rispetto all’arte, deve essere un luogo d’accoglienza di artisti giovani, anche tramite la collaborazione con le gallerie, i collezionisti. Ci sarà una politica di eventi internazionali e di mostre che programmeremo a partire da settembre.

Claire Fontaine Siamo con voi nella notte 2011 neon Courtesy the artist and T293 Naples Rome Parola alla casta. Versione partenopea

Claire Fontaine - Siamo con voi nella notte - 2011 - courtesy l'artista & T293, Napoli-Roma

Il bilancio è a zero per il 2011. E per il 2012?
Il mio primo impegno è stato quello di partecipare a bandi per recuperare fondi regionali per la programmazione futura. De Magistris è andato a Roma per avviare rapporti con il governo e perché a Napoli si apra un canale privilegiato per la cultura, che qui è fondamentale per lo sviluppo della città.

State pensando anche in termini di turismo culturale?
Assolutamente sì, ma il turismo non si fa con i grandi eventi messi in piazza, bensì con l’ordinaria apertura dei musei e delle chiese.

Primi atti concreti?
Abbiamo presentato linee politiche per la cultura che non parlano di eventi singoli; è piuttosto un calendario della cultura in città. Noi dobbiamo garantire una centralità dell’intervento e mettere in connessione le cose.

Su quali spazi comunali può contare per fare cultura?
Sto per avviare un censimento e un controllo dei luoghi di proprietà del Comune, per affidarli a chi presenterà progetti concreti di attività culturali. Ciò creerà un circolo virtuoso che produrrà nuova cultura. Ho anche in programma una collaborazione con enti italiani all’estero, per confermare il “think globally, act locally” che va applicato alla cultura.

antonella di nocera2 Parola alla casta. Versione partenopea

Antonella Di Nocera

Potesse avere la bacchetta magica, che museo farebbe?
La Tate Modern di Londra, perché è un luogo di permanenza delle famiglie e così abbatte i filtri tra opere e persone. Se volessimo fare una Tate Modern a Napoli ci metterei la firma, magari in uno dei capannoni abbandonati al porto.

Il privato può dare una mano?
Dobbiamo impegnarci perché lo faccia. Laddove le città hanno saputo gestire i rapporti con le fondazioni bancarie o sponsor privati, hanno fatto passi avanti.

Se Sgarbi l’avesse chiamata a indicare un artista per la Biennale di Venezia?
Avrei scelto di portare un gruppo di giovani artisti: bisogna dar loro fiducia. Decine di migliaia di cambi di residenza da Napoli significa perdere una risorsa che non possiamo più permetterci di sprecare. Devono restare qui e lavorare per il futuro della città.

Mi sembra molto bello, però la camorra?
La nostra vita di cittadini napoletani è stata sempre segnata come individui da questa presenza, che non è soltanto un sistema, ma un approccio alla vita. Però, come ha detto De Magistris, la cultura è un campo d’azione dove la camorra non può vincere. L’educazione segnerà il cambiamento. Poi, come sistema economico “alternativo”, va combattuta con una presa di posizione forte anche da parte dello Stato.

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Marzia Migliora - Tragedia in atto - 2011 - courtesy Lia Rumma, Napoli-Milano

Come giudica lo spirito della città?
L’anima di questa città è la sua straordinaria complessità, che la rende amara e amata allo stesso tempo. Elementi diversi si fronteggiano e credo che lo spirito stia lì, al di là del bene e del male. È una città che offre molte ispirazioni, per questo abbiamo tanta arte.

E ora anche diverse gallerie d’arte, alcune giovani e affermate…
Una delle azioni da intraprendere con il PAN è il coinvolgimento dei galleristi. Non sono esperta di tutto, il mio sogno è anche quello di farmi aiutare da persone capaci che, nei vari settori, possano diventare un po’ i miei consiglieri. Ho aperto una grande fase di ascolto, credo che potremo fare un buon lavoro.

Nicola Davide Angerame

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Articolo pubblicato su Artribune Magazine #2

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Nicola Davide Angerame

Nicola Davide Angerame

Nicola Davide Angerame è filosofo, giornalista, curatore d'arte, critico della contemporaneità e organizzatore culturale. Dopo la Laurea in Filosofia Teoretica all'Università di Torino, sotto la guida di Gianni Vattimo con una tesi sul pensiero di Jean-Luc Nancy, inizia la collaborazione…

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