Francia chiama Africa. Spunti da Paris Photo

Si è appena conclusa la tre-giorni francese dedicata alla fotografia. Per un totale di 117 gallerie internazionali in esposizione e 23 Paesi rappresentati. Protagonista, tuttavia, è stata l’Africa.

Dopo l’Europa Centrale, protagonista della precedente edizione di Paris Photo, il posto d’onore è stato quest’anno riservato alla fotografia africana, con la partecipazione di quattro tra le più importanti gallerie del Sudafrica e il tentativo di dare più ampia voce possibile agli artisti africani presenti nella gallerie internazionali. A questo proposito è stato dedicato uno spazio a Les rencontres de Bamako, biennale africana di fotografia, prima e principale manifestazione consacrata alla fotografia africana e ormai punto di riferimento per l’arte contemporanea. Secondo progetto volto ad avvalorare l’interesse parigino nei confronti del continente africano è stata la presentazione della collezione privata di Arthur Walker (per la prima volta esposta in Francia), concentrata su tre generazioni di fotografi africani, fra i quali segnaliamo gli scatti di Pieter Hugo e J.D Okhaï Ojeikere.

foto3 e1321392575588 Francia chiama Africa. Spunti da Paris Photo

J.D Okhaï Ojeikere - Senza titolo - 1970-79

Ma a campeggiare fra gli stand della fiera erano soprattutto le gallerie francesi: 40 in tutto, una maggioranza assoluta; al secondo posto gli Stati Uniti, con 23 presenze. Per l’Italia invece solo tre alzate di mano: la Galleria Forma di Milano con i soliti noti (Mimmo Iodice, Sebastiao Salgado, Nino Migliori…), mentre da Torino la Photo&Contemporary e la Guido Costa Projects, quest’ultimo con interessanti scatti del russo Boris Mikhailov, protagonista della personale attualmente in galleria.
Niente di inaspettato fra le proposte francesi, se non la delicatezza delle composizioni di carta di Jean-Christian Bourcart (Galerie Vù) o le fantasie cromatiche di Karen Knorr (Galerie Les filles du calvaire).

foto4 Francia chiama Africa. Spunti da Paris Photo

Nino Migliori - Il Tuffatore - 1951

A livello internazionale colpiscono i dittici del giapponese Maiko Hakuri (Taro Nasu, Tokyo), in cui l’infinito sembra perdersi in uno scarto infinitesimale, e le composizioni narrative di Barbara Probst (Kuckei+Kuckei, Berlino).
Interessante ciliegina sulla torta: l’esposizione Acquisizioni recenti, dove tre grandi istituzioni museali hanno presentato per l’appunto le loro più recenti acquisizioni. Il Museo dell’Eliseo (Losanna) ha impreziosito la sua collezione con gli archivi fotografici di Charlie Chaplin, in particolare con due ritratti realizzati nel 1925 da Edward Steichen per il magazine Vogue.

Greta Travagliati

LEGGI ANCHE:
Parigi chiama Africa

Parigi // dal 9 al 13 novembre 2011
Paris Photo 2011
GRAND PALAIS
Avenue Winston Churchill
www.parisphoto.fr

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Greta Travagliati

Greta Travagliati

Greta studia semiotica a Bologna e si laurea con una tesi sul concetto di rappresentazione nell'arte contemporanea. Appassionata di Maigret, scappa a Parigi dove inizia a lavorare nel campo della comunicazione e delle ricerche di mercato. Non sa scrivere autobiografie.

Scopri di più