Per grandi e piccini. La Pixar a Milano
A Milano, i cartoon della Pixar invadono il PAC. 500 elementi tra bozzetti, video e maquette riportano in vita il processo creativo dei personaggi animati, da “Luxo jr” del 1986 a “Brave” del 2012. Un evento - che apre domani al pubblico - che mostra il reale come premonizione del digitale.
Apre domani al pubblico, al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, il fitto percorso di Pixar – 25 Anni d’Animazione, che arriva direttamente dal MoMA di New York. La mostra si sviluppa come un laboratorio analogico che, fra teche, maquette, proiezioni e sketch originali, celebra la sensibilità tecnica e visionaria degli artisti della Pixar. Disegnatori che hanno dato vita ai memorabili protagonisti digitali di lungometraggi animati quali Cars, Toy story, Ratatouille e WALL–E. Per tutti i visitatori, inoltre, sarà possibile vedere in anteprima assoluta le immagini del nuovo film Disney-Pixar dal titolo Brave – Coraggiosa e Ribelle, nelle sale a partire dall’estate 2012. Ne abbiamo parlato con la curatrice Maria Grazia Mattei.
Si può affermare che, prima di prendere vita sullo schermo, l’arte diventi un supporto insostituibile per le più avanzate tecniche di animazione digitale? E se sì, perché?
Come dice John Lasseter,“l’arte ispira la tecnologia e la tecnologia ispira l’arte”. Non direi quindi che è questione di supporto, ma di ispirazione. Il “mondo nuovo” di immagini che oggi vediamo si ispira alla tradizione delle arti. Le avanguardie artistiche, nei primi del Novecento, hanno mostrato che l’arte aveva bisogno di mezzi nuovi. Il sogno dell’opera totale rappresentava quel bisogno e affermava che era l’ispirazione artistica a necessitare di nuovi supporti. La computer art, negli anni ’60 e ’70, raggiunse quel sogno, compì l’opera totale grazie al supporto della tecnologia. La tecnologia permise di raggiungere quella sinestesia di suoni, colori e immagini su cui le avanguardie si erano tanto interrogate. Quindi è l’artista che cerca soluzioni tecnologiche per risolvere i suoi misteri.
E la tecnologia?
C’è una tecnologia che si ispira all’arte; alcuni progetti realizzati al computer si rifanno all’arte. Siamo ancora a uno stato iniziale di ricerca ed espressione, ma quando saremo in grado di utilizzare gli strumenti offerti dalla tecnologia in modo davvero approfondito, si creerà un nuovo codice d’espressione artistica. La tecnologia deve spingersi verso questa direzione. Talvolta si intravede questo percorso, ma il “nuovo vero” deve ancora arrivare.
Come è stata suddivisa, quali temi affronta e quali personaggi mette in risalto la mostra?
La mostra prende spunto da un desiderio di John Lasseter di rivelare l’arte che sta dietro ai processi creativi, produttivi e tecnologici di un film Pixar. L’obiettivo è mettere in mostra alcuni punti-chiave del lavoro di una delle case di produzione più importanti al mondo che, dalla sua nascita, ha rivoluzionato la storia del cinema. La mostra è suddivisa in quattro sezioni: Personaggi, Storie, Mondi e una sezione finale dedicata alla “Digital Convergence”, dove si potrà vedere come il lavoro di una bottega d’arte diventa arte digitale; in questa sezione, infatti, le opere esposte rivivranno grazie a installazioni che utilizzano la tecnologia digitale. Ogni sezione vive ed è arricchita da immagini, disegni, sculture, colorscript che raccontano i processi “nascosti” di realizzazione di un’opera frutto dell’ingegno e della mano collettiva di un team.
Ci anticipi qualcosa…
Nei film Pixar tutto parte dalla matita. La pipeline illustra tutte le fasi del flusso creativo, dalla matita alla scrittura, alla composizione delle inquadrature ai suoni. Il percorso della mostra porta inoltre lo spettatore dentro la creazione dei personaggi dei film, da Toy Story a Cars 2, con un’anticipazione sul prossimo film in uscita, Brave. C’è un’installazione, a me molto cara, lo Zootropio, che permette di vedere muoversi in uno spazio tridimensionale i personaggi di Toy Story, regalando un’anticipazione su quello che sarà il futuro del cinema olografico 3D.
Per quale visitatore-tipo ha immaginato questo percorso?
La produzione della Pixar ha raccontato e sta raccontando storie contemporanee in cui adulti e bambini si ritrovano. È una mostra per tutti, è una mostra che parla ai piccoli e ai grandi, agli studenti e al mondo professionale, ai giovani creativi e a tutti coloro che vogliono immaginare. Il visitatore tipo siamo tutti noi, è la persona curiosa interessata a scoprire aspetti legati all’innovazione, alla cultura e ai nuovi linguaggi, ma anche il bambino che vuole sognare.
Ginevra Bria
Milano // fino al 14 febbraio 2012
Pixar – 25 anni di animazione
a cura di Maria Grazia Mattei
PAC
Via Palestro 14
02 884 46359
www.mostrapixarmilano.it
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