Welcome to Miami, bienvenidos a Miami!

Ventisei gradi e sentirli eccome. Ecco una pratica guida per vivere e sopravvivere, alla settimana dell’arte più hot dell’anno. Giorno per giorno, a spasso per le mille fiere di Miami, in attesa delle tribnews live di Artribune.

Se pensate di andare a Miami, organizzatevi per bene. Sono millemila gli eventi di mercato che gli art lover e i collezionisti devono mettersi in agenda: established o meno, esotici o globali, enormi o super-ristretti. E se non bastasse, ci sono le collezioni private che aprono agli amanti dell’arte, dalla Rubell Collection alla Cifo di Ella Cisneros-Fontanals, dalla Margulies Collection at the Warhouse fino alla collezione De La Cruz, dei signori Rosa e Carlos.
Si parte dalla madre delle fiere di Miami, Art Basel Miami Beach, naturalmente. Inaugura domani al Miami Beach Convention Center, con  250 gallerie provenienti da tutto il mondo, con una particolare segnalazione degli espositori provenienti dall’America Latina e un parterre di partecipazioni di massimo prestigio. Interessanti anche le “sotto sezioni”, ad esempio Art Nova, che presenta opere inedite di artisti non necessariamente giovani. Ecco le scelte dei nostri connazionali: per Raffaella Cortese sfilano Yael Bartana e William E. Jones, Prometeo Gallery porta Rossella Biscotti, Santiago Sierra, Giuseppe Stampone; Zero…, invece, Neil Beloufa e Christian Frosi.

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Allen Ruppersberg - Wally Hedrick - 2006 (Air de Paris)

Art Positions invita i nuovi talenti a proporre un unico, grande progetto, con l’intento di dare a critici e curatori la possibilità di scoprire nuove leve dell’arte. Per l’Italia c’è Francesca Minini che sceglie Mandla Reuter per confrontarsi con eventuali talent scout. Art Kabinett richiede agli espositori di offrire una vera e propria mostra, con un progetto curatoriale tutto suo. Lia Rumma va sul sicuro e opta per Vanessa Beecroft. Fra le gallerie nostrane c’è anche kaufmann repetto, mentre Bortolami di New York accoppia Daniel Buren & Morgan Fischer e Peter Kilchmann di Zurigo sceglie Francis Alys.
C’è anche una sezione dedicata all’Arte Pubblica con sculture installate fuori dalle porte di Miami, performance e interventi a cura di Christine Y. Kim, curatore associato al LACMA di Los Angeles e co-fondatore della Los Angeles Nomadic Division. Christine, in collaborazione con il Bass Art Museum, raduna artisti eterogenei, dai super estabilished Damien Hirst (L&M Arts, New York) o Robert Indiana (Galerie Gmurzynska, Zurigo) ad altri come Banks Violette (Team Gallery, New York). Non mancano naturalmente i video, con un apposito contenitore realizzato in collaborazione con London’s Artprojx e screening notturni per la prima volta al SoundScape Park.

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Jackson Pollock - Untitled (Composition with Sgraffito II) - ca. 1944 (Washburn, New York)

A pochi passi apre i battenti, invece, la fiera gemella dedicata al design, Design Miami, per l’appunto, che per la prima volta ha tra i suoi espositori tipi come Didier Ltd di Londra, la parigina Galerie Maria Wettergren, Galerie Pierre Marie Giraud di Bruxelles, Mark McDonald di Hudson, la svedese Modernity e Novalis Fine Arts di Torino, mentre il programma di Talks è moderato da Stefano Tonchi, chief editor di W Magazine.
Vip preview, oggi, per Art Miami (Wynwood District), che per la sua 22esima edizione ricorda (e spera di superare) il successo dell’appuntamento 2010, che ha portato 7.200 professionisti dell’arte e 46mila visitatori. 110 le gallerie internazionali coinvolte, da Allan Stone di New York a Pièce Unique di Parigi fino a Bernice Steimbaum di Miami, con il suo spazio poco distante dalla fiera che ogni giorno offre un vip cocktail mattutino dalle 9 alle 11. Per l’Italia sono presenti FaMa Gallery di Verona, con artisti quali Matt Collishaw, Miwa Yanagi, Angelo Filomeno e Sissi, e la Galleria Bianconi di Milano con Luigi Presicce, Niklas Goldbach, Daniele Veronesi e Carlo Zauli. Tra i partner c’è invece Persol, noto brand italiano di occhiali, che sostiene la mostra ZOOOM! Decoding Common Practice a cura di Julia Draganovic, con video di Ai WeiWei, Isabel Rocamora, Miguel Angel Rios, tra gli altri. Sempre la Draganovic è curatrice della sezione dedicata alla scultura, interna o esterna alla fiera che sia, ma rigorosamente fuori dagli stand, che comprende opere monumentali di Karina Kaikkonen, Jim Dine, Sofia Maldonado, Lino Tagliapietra e molti altri tra i contemporanei, ma anche masterpiece come Marc Chagall, Arman e Zauli.

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Jeff Wall - Intersection - 2008 (White Cube, Londra)

Praticamente di fronte si situa Red Dot con un parterre di gallerie internazionali quali Projects Gallery di Philadelphia, GaGa Gallery di Seoul e White Room di Positano. Nello stesso tendone si tiene Sculpt Art Miami, la fiera esclusivamente dedicata a opere scultoree outdoor e indoor, ideata da Gala Kavachnina, direttrice della omonima galleria locale. Tra gli exhibitor, invitati a esporre un solo project, figurano Maria Cristina Carlini, Alejandro Mendoza e The Mujer. Poco lontano è anche l’originale Seven, al secondo anno di età, promossa dai sette galleristi BravinLee programs, Hales Gallery, Pierogi Gallery, Postmasters, P.P.O.W., Ronald Feldman Fine Arts e Winkleman Gallery, che hanno deciso di mettersi insieme per fare una fiera tutta loro, più una grande mostra che un evento di mercato, in un magazzino di 15mila piedi quadrati. Tra le novità, il progetto Healing Pool di Brian Knep, sostenuto da Creative Capital.
Stesso giorno anche per Scope Art Fair di Alexis Hubshmann, che per quest’appuntamento in Florida torna nella vecchia sede di Midtown, a pochi passi dalla Rubell Collection, con 80 gallerie internazionali come Nomad di Brussels, Consorcio de Arte di Buenos Aires e Aperture Foundation di New York. Unico italiano, Gagliardi Art System di Torino.
Grande giorno, il 30 novembre, per Art for a better World, a Miami Beach, curioso evento fieristico che raccoglie intorno alla piscina dell’hotel Surfcomber e sotto un motto di carattere etico – l’arte per un mondo migliore, per l’appunto – artisti di chiara fama, da Jeff Koons a Orlan, da Andy Warhol a Jesus Rafael Soto, e gallerie meno note. Dedicata alla grafica e nello stesso distretto è Ink Art Fair, con festa cubana il 1° dicembre, mentre a midtown si svolge Art Asia con gallerie provenienti da Cina, India, Iran, Corea e Giappone. Novità per quest’anno, una grande mostra, intitolata Truly Truthful, a cura di Leeza Ahmady.

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Subodh Gupta - veduta dell'installazione - 2011 (Hauser & Wirth, Zurigo)

L’artista Charo Oquet, direttore di Edges Zones Miami, organizza Zones Art Fair, con performance gastronomiche e non, cocktail, video e chi più ne ha più ne metta. Nell’Art Deco Center di Miami apre invece, fondata dall’artista Gabriela Sanchez-Vegas e da Rudolf Kohn, Burst Art fair. Tra le bizzarre iniziative, un double bus decker completamente avvolto dalle opere di Carlos Cruz-Diez, che collega Miami Beach al Wynwood District. Preview party per Aqua Art Fair, la fiera di Seattle dedicata agli artisti della West Coast, che si tiene all’Aqua Hotel. Ma non finisce qui.
Anche il 1° dicembre è giorno di inaugurazioni. È la volta nell’Art Deco District per Art Now, un’altra “hotel fair” con gallerie assortite (quali New Gallery di Houston, Zia Gallery di Chicago e, nuovamente, Projects di Philadelphia) e un concept non chiarissimo. C’è anche Nada – New Art Dealers Alliance, una organizzazione non profit proveniente da New York che comprende galleristi, ma anche semplici professionisti del mondo dell’arte e l’intento di essere non established facendo networking. 35 gli espositori, fra i quali come Derek Eller Gallery, Leo Koenig e White Columns. L’arte giovane la porta Verge Art Fair, al Greenview Hotel, mentre sulla 25th strada trova sede Fountain, che si autopromuove come una mostra “d’avanguardia”, con le sue gemelle di New York e Los Angeles.

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Rob Pruitt - OK - 2010 (Brown, New York)

Un intento pioneristico è inoltre nei desiderata di Pulse, con la sua sezione Impulse, che richiede agli espositori selezionati da un comitato composto da Mark Moore, Stefan Roepke, Noel Estrada, Thomas von Lintel, delle omonime gallerie, di curare una vera e propria mostra nel loro stand. Nessun exhibitor nostrano tra i 90 booth all’Ice Palace di Miami.
Unica a inaugurare il 2 dicembre è Pool Art Fair, che nel suo statement dichiara di ispirarsi al Salon de Refusés parigino. Non sono infatti i galleristi a mettersi in mostra. Qui ci pensano gli artisti, con l’obiettivo di creare un’offerta culturale differente e un’occasione per gli artisti di mostrare il proprio lavoro nella settimana internazionale dell’arte. Ogni artista ha la sua stanza: da Michiyoshi Deguchi ad Anna Stein, da Todd Alexander a Eric Ginsburg con la sua “florida room”. Un unico appunto: ci scuseranno gli organizzatori, ma facciamo fatica a immaginare un “salon de refusés” al Sadigo Court Hotel di sulla bianca spiaggia di Miami Beach…

Santa Nastro

www.artbaselmiamibeach.com
www.designmiami.com
www.art-miami.com
www.reddotfair.com
www.sculptmiami.com
www.seven-miami.com
www.scope-art.com
www.artsforabetterworld.com
www.artasiafair.com
www.zonesartfair.com
www.burstartfair.com
aquaartmiami.com
www.artnowfair.com
nadaartfair.org
www.vergeartfair.com
www.fountainartfair.com
www.pulse-art.com
www.poolartfair.com

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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