Pochi se ne sono accorti ma la notizia è di rilievo: nel centro storico de L’Aquila, dove ancora si toccano con mano le macerie del terremoto, il 25 febbraio riapre il Teatro Comunale. Con un dittico contemporaneo giovane e low cost. E, per di più, su temi di attualità: una partita di boxe e i disagi dei treni Eurostar. Due “micro-opere”, insomma, per un pubblico giovane. Di che si tratta? Di lavori per il teatro, o per festival estivi, da giardino oppure da spiaggia, brevi (a volte brevissimi), che richiedono un organico all’osso e cantanti-attori che sappiano anche danzare e suonare uno strumento. Opere a bassissimo costo, che possono essere presentate anche in sequenza durante la stessa serata dando spazio a più compositori. Già subito dopo la Seconda guerra mondiale, Benjamin Britten, compositore di corte nel Regno Unito, aveva lanciato l’allarme, avvertendo che nel futuro il teatro lirico avrebbe dovuto ridimensionarsi, componendo poi egli stesso lavori che possiamo chiamare “midi-opere” (ad esempio, The Rape of Lucrezia), e adattando a piccoli organici anche una “grand-opéra” come Billy Budd.
Non mancano, da noi, tentativi di micro-opere, come Il Sogno di Arsenio di Marcello Filotei, presentato al Teatro Valle di Roma alcuni anni fa, e poi visto in giro per i teatri dell´Italia centrale. Il giovane compositore calabrese, ma ormai lucchese, Girolamo Deracco si è specializzato in questo genere: suoi lavori sono stati messi in scena, oltre che in Italia, anche in Austria e Germania. L’anno scorso ha presentato l’esilarante Checkinaggio, un quarto d’ora di satira su come si possono aggirare (con intenti terroristici) i controlli aeroportuali. Quest’anno c’è stata poi la prima assoluta di REDazione, “delirium drama” incentrato sul caos di una redazione di un quotidiano dove imperversano i telefoni – fissi e portatili – e il direttore non ce la fa a tenere le redini della squadra. Un percussionista, sei fiati e un concertatore, tutti in grado di recitare ritmicamente (come nei melologhi). Deracco ha nel suo bagaglio anche un Abbecedario, per orchestra e due attori, che è salpato da Bolzano verso festival internazionali, e in cantiere un Amor che nullo (un po’ alla Moccia) che debutterà in luglio nel Tirolo.
Anche compositori di rango come Nicola Sani sono entrati nel mercato delle micro-opere come nel caso di Centerentola.com, che ha trionfato la primavera scorsa a Palermo e merita di essere ripresa in altri spazi.
Torniamo però al dittico che verrà presentato in prima mondiale il 23 febbraio al Teatro Olimpico di Roma e che dopo una tappa a Foligno arriverà a L’Aquila. La prima delle due micro-opere è un dramma da concerto con un’introduzione e tre round: Partita a pugni di Vieri Tosatti, scritto nel 1952 e qui eseguito per la prima volta nella versione per piccola orchestra del ‘64. L’altra opera, di Riccardo Panfili, è una novità: una cantata ferroviaria scritta su libretto di Etierre Seicento, dal titolo Frecciarotta (2012). La nuova produzione, che vede collaborare insieme Accademia Filarmonica Romana, Amici della musica di Foligno e Istituzione Sinfonica Abruzzese, mette insieme due dissacranti partiture scritte su altrettanti sferzanti libretti. Partita a pugni è composta tutta su un testo in romanesco degli anni Cinquanta a firma di Luciano Conosciani e ha come soggetto un incontro di boxe in una palestra romana; Frecciarotta ha invece un libretto che riflette con ironia la realtà tutta italiana dei trasporti su rotaia, con un coro di pendolari frustrati e rassegnati per i continui ritardi dei loro treni (Frecciarossa, Freccia bianca, / Carta oro, Freccia argento, / ma che tragedia arrivare / ad Agrigento) che assistono alla (s)vendita dell’azienda a una manager russa. Gli interpreti sono di prim’ordine: il baritono Carlo Riccioli, il tenore Max René Cosotti, il soprano Daniela Mazzucato e l’attore Marco Zannoni, che cura anche l’allestimento scenico. L’Orchestra Sinfonica Abruzzese è diretta da Marcello Bufalini, il Coro Zaccaria da Teramo da Paolo Speca.
Riccardo Panfili, compositore italiano in ascesa, è stato allievo per qualche tempo dello stesso Tosatti e più avanti di Azio Corghi, nel 2006 ha vinto il Primo premio al Concorso Internazionale di Composizione Santa Cecilia di Roma e nel 2011 il Concorso dedicato a Camillo Togni. “Il sig. Frecciarotta, uomo devoto, nonché ardente patriota, fa di professione Capotreno”, spiega Panfili, “e proprio a lui è toccato in sorte di trovarsi in servizio sullo stesso convoglio in cui un manager di Trenilandia sta trattando la (s)vendita della sua società ad una manager di Russki Deraja, importante azienda ferroviaria russa…”.
Giuseppe Pennisi
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