L’arte coerente sull’antiaderente. TVS si racconta
Abbiamo incontrato Giuseppe Bertozzini, amministratore delegato di TVS. Che è poi quell’azienda celeberrima per la produzione di… pentole e padelle antiaderenti. Che ci fanno su Artribune? Beh, vi ricordate le versioni d’artista che per anni venivano presentate ad Arte Fiera?
Siete un’azienda che rappresenta un’eccellenza del made in Italy. Come mai qualche anno fa avete deciso di investire nel mondo dell’arte contemporanea? Per responsabilità sociale? Per marketing? Per posizionamento? Per la voglia di fare una collezione aziendale?
Direi un po’ per tutte le motivazioni indicate. Ma soprattutto per la grande voglia di mettersi in gioco. Da sempre, come filosofia aziendale, il prodotto è al vertice della nostra piramide organizzativa, come forza motrice di ogni nostra scelta aziendale, nella consapevolezza che lo strumento di cottura rappresenta l’ideale crocevia di scambio di culture. Insieme al fatto che, nel sistema internazionale della produzione e della circolazione delle merci, non esiste mai sola la “cosa”, ma c’è anche tutto il resto. Ed è proprio la voglia di esplorare sentieri nuovi e nuovi “utilizzi” il motivo fondamentale di questa scelta.
Quali sono i risultati, tangibili, che avete ottenuto dopo questi anni continuativi di investimento sul mondo dell’arte? Questo modo di fare comunicazione per una società come la vostra ha un senso economico e un’efficacia?
Non abbiamo mai considerato tali “innesti” nel mondo dell’arte sotto un mero profilo economico. Certo, la padella d’autore ha creato, nel nostro piccolo, un salutare “scalpore”, divisa tra sostenitori e detrattori, con tutto quanto ne deriva in termini di risonanza. Direi che un’azienda ha successo quando riesce a creare il giusto connubio tra il “saper fare” e il “far sapere”. Sentiamo forte l’esigenza di “far sapere” chi siamo, sicuramente; ben venga se questo è possibile tramite iniziative che possano divertirci e divertire.
Per ben tre anni avete scelto di essere visibili durante Arte Fiera. Come mai avete scelto l’evento bolognese?
Mi piace il contesto; credo che l’Arte in padella ad Arte Fiera si senta a suo agio…
Nel 2012 non vi siete fatti vedere, invece. Perché?
Abbiamo deciso quest’anno di “rinnovare” completamente la nostra immagine, attraverso un “lifting” che ha coinvolto ogni aspetto della nostra vita aziendale, dal restyling del logo alla creazione di nuove linee guida; percorso sfociato in una campagna aggressiva di comunicazione che sta interessando i più importanti media nazionali. Scelte di questo tipo sono epocali, richiedono grandi sforzi sia di tempo che economici, e non avremmo potuto affrontare altri eventi con l’attenzione dovuta. Ma ci rifaremo presto…
Per quest’anno avete incaricato lo chef Carlo Cracco di rappresentare la vostra immagine nel mondo. Quanto conta per TVS la creatività?
Nessuno meglio di Carlo Cracco potrebbe rappresentare TVS. Oggi il vero boom mediatico sono i programmi di cucina, ce ne sono più di venti, di ogni qualità e fattura. Ma quanto più alta è la quantità, tanto più spicca la “qualità”, specialmente quando l’eccellenza scaturisce dall’autorevolezza. Cracco è lo chef, così come noi riteniamo di essere, tra la moltitudine dei produttori, i veri rappresentanti dell’eccellenza. O perlomeno ci proviamo.
Dopo tre anni di “arte sulle padelle” avete pensato di cambiare format e di fare nuovamente capolino nel mondo dell’arte, dove ormai avete la vostra riconoscibilità…
Ci stiamo lavorando. Siamo di nuovo pronti a metterci in gioco, cambiando leggermente le regole.
Massimiliano Tonelli
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