Ermeneutica dell’artista
È il “genere” più antico, nel piccolo grande mondo della critica d’arte. Sin dalle Vite del Vasari, che ne metteva insieme a diecine. Ora la si chiama ‘monografia’, e nasconde un mondo di possibili e differenti approcci. Dal biografico al filosofico, dall’indagine a 360 gradi al focus su un aspetto particolare. Due poker d’esempi recenti e rilevanti.
LA METÀ DEL CIELO
Scenario: il “genio”, e un po’ discosta una seconda figura, sovente una donna. Capita però spesso che si “scopra”, con colpevole ritardo, che quell’ombra ha rivestito un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’opera dell’artista. Così è per Dalí, e il Diario di Gala lo conferma quanto e meglio di un asettico testo critico.
Gala Dalí – “La vita segreta” – L’ippocampo
IL CRITICO COME ESPLORATORE
Appassionante la storia che sta dietro a questo libro e alla mostra collegata, allestita alla Casa Depero di Rovereto fino al 2 settembre. Con il futuro futurista Fortunato Depero che disegna decori e didascalie di un album del Touring Club dedicato da Mario Rizzoli alla Valle di Fiemme. Perso, ritrovato per caso, col classico lieto fine.
“Depero 1912” – Silvana Editoriale
UN QUINQUENNIO BASILARE
Si può fare una monografia anche guardando a un lasso di spazio-tempo brevissimo. Come fa questo libro che ha come soggetto Mimmo Rotella, e che ne analizza il lavoro dal 1961 al 1965 con la Galerie J (J sta per Jeannine de Goldschmidt, moglie di Pierre Restany). Anni decisivi per la tecnica del décollage.
Alice Berton e Raffaella Perna – “Mimmo Rotella e la Galerie J” – Postmediabooks
A SIPARIO CHIUSO
È terminata a gennaio la retrospettiva di Cattelan al Guggenheim di New York, portando con sé tonnellate di giudizi, dall’entusiasmo sfrenato alla critica più feroce. Ora che è tornata la calma, vale la pena di riprendere in mano il catalogo della mostra, che è in realtà un lungo saggio di Nancy Spector. Una signora monografia.
“Maurizio Cattelan. All” – Skira
TUTTA UNA VITA
Vita e arte non necessariamente coincidono, e le interpretazioni psico-biografiche sono spesso deludenti. Ciò non toglie che prescindere dall’aspetto individuale, vitale, rende difficoltosa una lettura centrata del lavoro. E allora anche il racconto della turbolenta vita di Francis Bacon trova il suo posto nel campo ermeneutico.
Daniel Farson – “Francis Bacon” – Johan & Levi
TEOLOGICO ROTHKO
Esempio perfettamente calzante di interpretazione filosofica, questo breve quanto denso libretto parla anche di Rothko, ma lasciandolo arrivare con estrema lentezza, preparando minuziosamente il terreno con semi di Heidegger e Lacan, Leiris e Blanchot. Fin quando spunta la biblica shekhinah.
Silvano Petrosino – “Abitare l’arte” – Interlinea
L’INTERVISTA C’È
La quarta TAC – Tomografie d’Arte Contemporanea sarà dedicata ad Alfredo Jaar. Intanto ci si può intrattenere con questa focalizzata su Francesco Arena. Impianto da monografia classica su artista vivente: ampio testo critico, apparato iconografico, intervista con l’autore. Da sottolineare l’ottima cura grafica della collana.
Elena Del Drago – “Francesco Arena” – Exorma
IL SEICENTO, ADESSO
Brevi paragrafi, al massimo qualche pagina. Molte domande con approccio maieutico, chiarezza che non rinuncia al vezzo stilistico. L’ex direttore di Artforum si getta a capofitto nella pittura di Vermeer, e ne esce un saggio illuminante. Che è poi il motivo per cui esce da un editore che si occupa di fotografia.
Max Kozloff – “La luce di Vermeer” – Contrasto
Marco Enrico Giacomelli
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #7
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