How shall I act? Come posso agire (in senso politico e/o in scena)? Non è un semplice gioco di parole quello nascosto nel titolo di Crisalide festival, proposto dal direttore artistico Lorenzo Bazzocchi e dal suo gruppo Masque Teatro. La XIX edizione di una delle realtà più radicali della scena italiana, capace di porre in risonanza discorso filosofico e performativo, pone in primo piano l’urgenza che il nostro agire sia connesso a un incessante “domandare etico”. Anticipando le ricerche che in anni recenti hanno portato alla nascita della Performance Philosophy, qui si mette in primo piano la volontà di “sondare campi non strettamente teatrali: uscire dal teatro per rientrarvi più fortificati”.
Nucleo centrale di questa edizione di Crisalide – terza parte del progetto Winter Year che ha già esplorato le pluralità del divenire in direzione di un “segmento minoritario”, passando poi per la questione della “normalizzazione” – è il confronto con una linea di fuga, che, comprendendo le prime due, apre sempre verso una destinazione sconosciuta: il fuori. Il tema (dichiaratamente politico) del festival è indagato attraverso gli atti di pensiero presentati durante la giornata di studi dal titolo Per una filosofia della realtà: a cura di Sara Baranzoni. La giornata vedrà gli interventi (da far invidia ai proliferanti nuovi festival di filosofia!) di: Fabio Polidori, Katia Rossi, Ubaldo Fadini, Paolo Vignola, Silverio Zanobetti, Tiziana Villani. Presenza di estremo rilievo, in video-conferenza, quella di Bernard Stiegler, filosofo francese tra i massimi studiosi dei rapporti tra filosofia e tecnologia.
In apertura, il vernissage della mostra fotografica Es di Enrico Fedrigoli: stampe, rigorosamente in bianco e nero, che traggono linfa dagli ultimi spettacoli di Masque Teatro, Just intonation e Pentesilea, realizzate con la tecnica del banco ottico, che permette di cesellare a tal punto la materia fotografica da restituire all’occhio la grana della pelle nuda, con la compresenza, all’interno dello stesso scatto fotografico, di più livelli dell’immagine, disegnando un corpo animale di donna che stride sulla superficie della materia che la contrasta.
A inaugurare il programma più propriamente performativo è Discorso Grigio di Fanny & Alexander, spettacolo che esplora le forme e le retoriche degli interventi politici. Prima parte di un lungo progetto teatrale dedicato ai discorsi rivolti a una comunità, lo spettacolo gioca con i luoghi comuni dell’oratoria politica. A seguire Isabella Bordoni, artista visiva e sonora attenta alla relazione tra parola e paesaggio, tecnologia e natura, presenta Adesso&Muto. Tra le presenze straniere torna a Crisalide la coreografa svizzera Cindy Van Acker con il solo Obtus, agito dalla danzatrice Tamara Bacci. Nella stessa giornata: Il Regno Profondo, sermone drammatico scritto e declamato da Claudia Castellucci | Socìetas Raffaello Sanzio (una raccolta di articoli da lei scritti sulla realtà quotidiana, nei quali la vita di tutti i giorni è osservata da un punto di vista sotterraneo, cercando di comprendere il movente e il fondamento dei gesti) e, a chiudere, Lux ex Tenebris, del contrabbassista Giacomo Piermatti, giovane talentuoso attivo nell’ambito della musica contemporanea.
Opera dalla inquietante spazialità, la Pentesilea di Masque teatro, liberamente ispirata all’omonima opera di Heinrich von Kleist e riletta attraverso l’Anti-Edipo di Gilles Deleuze e Felix Guattari, vede in scena un lottatore-danzante in perenne congiunzione schizofrenica con il mondo che lo circonda. A chiudere la serata, il Solo live del compositore Mika Vainio, storica metà del gruppo finlandese Pan Sonic, tra i più interessanti della scena musicale sperimentale degli ultimi anni.
Durante l’ultima giornata, il festival ospita in prima nazionale dalla svizzera Ex Pharao di Cod.Act, riscrittura sonora interattiva dell’opera Mosè e Aronne di Arnold Schoenberg, in cui lo spettatore agisce direttamente la macchina modificando, in tempo reale, i parametri lirici e drammaturgici dell’opera. Nikola Tesla. Lectures è la conferenza/esperimento nella quale Lorenzo Bazzocchi affronta il racconto della storia dello scienziato serbo. Durante la conferenza verrà presentato al pubblico e replicato, in prima europea, l’esperimento di trasmissione elettrica di potenza senza fili concepito e messo in opera da Tesla sul finire del diciannovesimo secolo. Chiude il festival Tuono di Dewey Dell, una performance in cui discipline diverse si incontrano, creando un mix difficilmente classificabile. Ottima conclusione, questa, per un festival che vuole programmaticamente aprire domande e dubbi: un manifestarsi, spiega Bazzocchi, di “piccoli luoghi che tentano di definire i propri confini per meglio agire nel mondo”.
Michele Pascarella
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