Moscow never sleep
Mosca sta al 19esimo posto nella classifica mondiale delle città più visitate dai turisti e vanta un sorprendente quarto posto fra le città meta preferita per lo shopping: subito dopo Londra, Parigi e New York, ma prima di Milano. A Mosca in dieci anni sono fioriti oltre 250 tra department store e shopping mall, spesso di proporzioni gigantesche.
I department store e shopping mall di Mosca sono sempre accompagnati da caffè e ristoranti ma spesso anche da sale cinematografiche, spa, hotel, qualche volta addirittura casinò e concert hall. Si trovano nel centro ma anche in periferia, sempre facilmente raggiungibili da moscoviti e turisti. Per gli altri gli abitanti della Confederazione Russa è diverso: per la maggior parte di loro, Mosca resta un sogno proibito.
Nel 2011 Mosca ha ricevuto 4,3 milioni di turisti, sono calati quelli provenienti dall’Europa ma sono aumentati i cinesi e i turchi. Oltre allo shopping, che vede allineati tutti i megabrand internazionali, i topic sono sempre quelli: la Piazza Rossa, il Bolshoi, la cattedrale di San Basilio, il Museo Pushkin… A breve Dasha Zhukova, bella e ricchissima compagna dell’altrettanto ricchissimo Roman Abramovich, inaugurerà – complice un’altra Abramovich, Marina – la nuova sede della sua art gallery Garage in Gorky Park.
Ma le onde sismiche della globalizzazione parlano anche di altro. Mosca ha una popolazione ufficiale di 11,8 milioni di abitanti. Ma un numero di clandestini valutato tra i 4 e i 6 milioni, composto principalmente da cinesi, ucraini, uzbeki, turchi, tagiki… Night club, bar e discoteche qui pulsano sino a tarda notte – attenzione – in una nazione dove nelle altre città, dopo le 20.30, nella maggior parte dei casi non succede più nulla. Consiglio vivamente di dare un’occhiata al Moscow never sleep della superstar locale dj Smash. La qualità del video è scadente, ma ai russi piace.
C’è invece un altro video che certamente qui è piaciuto meno. Girato da France 24, è un vero pugno nello stomaco. Racconta delle 100mila prostitute illegali importate dagli Stati meno fortunati della Confederazione di cui per la terza volta Vladimir Putin è divenuto presidente.
Aldo Premoli
trend forecaster
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #8
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati