Collezionista curiosa, “raffinata e dinamica” (Trimarco). Ma anche figura intraprendente nel panorama delle arti internazionali e di una compagine critica che ha segnato e disegnato il panorama attuale, Graziella Lonardi Buontempo (una donna per la quale è stata scritta la famosa canzone Luna caprese) ha saputo costruire, sin dagli Anni Settanta, una serie di progetti memorabili. Vitalità del negativo nell’arte italiana 1960/1970 (1970) e Contemporanea (1973) – ambedue curate da Achille Bonito Oliva, “il critico che più di ogni altro, in uno scambio veloce, ne ha condiviso i pensieri” (Trimarco) – rappresentano, assieme a Critica in atto. Rassegna internazionale della critica d’arte (6-30 marzo 1972) soltanto alcune manovre di un programma che, con passione e ragione, ha aperto strade a un nuovo modo di fare arte.
Accanto a queste grandi attività – a queste grandi azioni che hanno inaugurato, in Italia, “la sistematica partecipazione delle aziende, pubbliche e private, al finanziamento di progetti culturali” – il Palazzo Taverna, sede dell’associazione culturale Incontri Internazionali d’Arte (attiva sin dal 1970), ha ospitato, sin dal 1970 (anno di nascita dell’associazione), documenti, libri, testimonianze in progress. Per costruire, attraverso il presente, un archivio della memoria i cui materiali, unici e in molti casi di difficile reperibilità, rappresentano e custodiscono la storia dell’arte contemporanea in Italia.
Oggi, in seguito alla generosa donazione di Gabriella Buontempo (nipote di Graziella), il grande patrimonio documentario e librario degli Incontri entrano a far parte della collezione del MAXXI Arte e del MAXXI Architettura. Si tratta di un patrimonio archivistico e librario sorprendente. E non solo per la mole di documenti – se ne contano poco più di 100mila non ancora catalogati e quindi consultabili soltanto su appuntamento – ma anche per il valore che ricoprono. Cataloghi, monografie e saggi d’arte contemporanea che declinano anche nel mondo della moda, del design e del cinema. E poi un fondo fotografico che vede sfilare, via via, figure d’eccezione (da Boetti a De Dominicis, da Kounellis ad Argan, da Christo a Beuys, da Warhol a Rauschenberg, da Giuseppe Bertolucci a Carmelo Bene), immortalate, tra l’altro, da fotografi del calibro di Ugo Mulas, Claudio Abate ed Elisabetta Catalano.
Accanto a questa vasta e pregiata collezione – una collezione che conserva inviti, manifesti, corrispondenze, biglietti, disegni, progetti, fotografie d’autore appunto e pubblicazioni di altro genere (“la donazione comprende anche i documenti, i disegni e i progetti della mostra ‘Roma Interrotta’, organizzata dall’Associazione nel 1978 e curata da Piero Sartogo”) – c’è poi il fondo della celebre associazione culturale Incontri Internazionali d’Arte. Un fondo di circa 8mila volumi dati in comodato d’uso e immediatamente consultabili presso le sale del MAXXI B.A.S.E. (perché già prontamente catalogati) dalla sua prossima apertura al pubblico, martedì 18 settembre.
Antonello Tolve
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