Micro-editoria in fiera. A Milano

Signore e signori, l'editoria indipendente ha un festival. Si chiama MICRO e si svolgerà dal 12 al 14 ottobre a Milano, al Superground. Ci saremo anche noi. Nel frattempo, ne abbiamo parlato con Giuliana Tammaro di Branchie, che con Marco Nicotra di BOLO Paper è fondatrice de La Caffetteria, promotore del festival. Senza lasciarci scappare l'opportunità di riflettere su questo fenomeno.

Perché un festival sull’editoria indipendente? Da cosa nasce questa esigenza?
Da anni lavoriamo nel campo dell’editoria indipendente – con Bolo Paper e Branchie – e frequentiamo manifestazioni analoghe in altre città. MICRO è la concretizzazione del desiderio di concentrare nella “Città della Madunina”, dove abitiamo, le produzioni di alcuni tra i migliori publisher che lavorano nel campo della grafica, dell’illustrazione e della fotografia provenienti dall’Italia e dall’estero. Abbiamo infatti notato che, in controtendenza al generale aumento d’interesse verso la microeditoria, in questa città ancora nessuno aveva organizzato un evento così strutturato e complesso incentrato sul tipo di publishing di cui ci interessiamo. Ultimo fattore determinante: un po’ di sano egoismo, che ci ha fatto desiderare di toccare con mano oggetti editoriali di estremo valore, sommato all’attitudine alla condivisione, qualità intrinseca di tutto il nostro lavoro.

In che cosa questo “settore” si distingue fortemente dall’editoria mainstream?
I publisher come noi e come quelli che parteciperanno a MICRO si distinguono rispetto all’editoria mainstream perché seguono la filiera produttiva dall’input creativo, alla produzione e al confezionamento, fino alla distribuzione. Spesso, poi, si parla di tirature limitate, dove ogni singola copia acquista un vero e proprio valore oggettuale.

Interno Micro-editoria in fiera. A Milano

Superground – Milano

La crisi globale e la crisi del libro hanno avuto effetti sull’editoria indipendente?
Sì, gli effetti ci sono stati e, a differenza di quanto si potrebbe pensare, sono per lo più positivi. In un momento storico in cui la logica del maker si sostituisce a quella dello user, le persone si auto-creano le opportunità spinte dai propri interessi e dalla passione, in questo specifico caso, l’editoria. Sul fronte della crisi del libro, o comunque della stampa in generale, siamo del parere fosse necessaria laddove tante risorse (energie produttive e materiali) sono andate sprecate in progetti di poco spessore che non avrebbero richiesto la stampa come output finale. La domanda da porsi di fronte a un oggetto editoriale è: il fatto che questo sia stampato aggiunge valore all’oggetto stesso? Se andiamo in edicola, ad esempio, scopriamo che tutto quel materiale cartaceo potrebbe tranquillamente esistere unicamente in forma virtuale. Infine, a favorire l’esplosione del self-publishing, i prezzi di stampa abbordabili che incentivano il continuo nascere di progetti, necessari veicoli espressivi.

Chi è il lettore tipo? Quali sono le ultime tendenze in quest’ambito e i settori culturali più raccontati?
Più che “lettore” lo definiremmo “visualizzatore” perché l’editoria di cui ci interessiamo è quella del visivo. Non crediamo ci sia una tipologia specifica di utente e a MICRO quest’aspetto trasversale sarà molto chiaro. Le tendenze sono legate a diverse variabili: il background culturale di ogni publisher, il periodo, la dimensione personale e il contesto nazionale. Si possono anche identificare delle tendenze stilistiche e, a volte, delle mode che rischiano di appiattire il panorama visivo piuttosto che arricchirlo. Per questo è necessario sforzarsi di avere sempre una prospettiva d’insieme per poi rientrare nella propria dimensione.

poster microfracture Micro-editoria in fiera. A Milano

Il festival MICRO di Milano e i suoi teaser

Italia – Resto del Mondo. Qual è il Paese che maggiormente si distingue per iniziative editoriali indipendenti?
Probabilmente Inghilterra e Germania che hanno un legame storico con la fanzine, forma editoriale sviluppatasi con il punk e che successivamente è diventata un vero e proprio metodo di autoproduzione senza più alcun collegamento con il fenomeno musicale. Tuttavia le iniziative editoriali indipendenti sono diffuse un po’ in tutto il mondo e, attraverso ogni realtà, traspare la relativa cultura estetica.

Noi che ruolo giochiamo?
L’Italia nell’ultimo periodo ha visto un’esplosione di interesse verso il self-publishing: sempre più creativi decidono di esprimersi attraverso la carta stampata e sempre più manifestazioni vengono organizzate per far sì che questa vera e propria comunità s’incontri e dialoghi. Purtroppo quello che soffriamo è un panorama visivo non esattamente allineato con il resto dell’Europa. Per questo motivo non sempre i progetti che il nostro Paese sforna sono considerabili di qualità. Altra grande problematica che da organizzatori ci troviamo ad affrontare è quella della burocrazia, che rende tutto molto più difficile e rallentato. Per ottenere i risultati ambiti bisogna davvero fare un grande sforzo di volontà e resistenza, essere determinati, scendere a compromessi, rischiare e imparare a trasformare con creatività i limiti in opportunità.

esterno Micro-editoria in fiera. A Milano

Superground – Milano

Infine: cosa succederà al MICRO che desiderate assolutamente segnalarci?
Quello che sicuramente vi segnaliamo è il MICROtalk con il vostro direttore responsabile e vicedirettore editoriale, Marco Enrico Giacomelli (domenica 14 ottobre, ore 17-18). Con lui parleremo del caso Artribune, brillante modello di sistema di comunicazione culturale che da prodotto editoriale ha saputo diventare una piattaforma di condivisione delle informazioni nell’era del progetto diffuso. E poi ciò che riteniamo imperdibile è l’opportunità di incontrare i 23 editori selezionati che durante i tre giorni di MICRO porteranno le proprie esperienze e ci racconteranno in prima persona le loro storie e il loro impegno quotidiano in formato cartaceo.

Santa Nastro

www.microfestival.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

Scopri di più